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  • Mark Twain ed il senso della vita. Le 17 migliori citazioni dell'uomo che veniva dal futuro.

    Oltre ad essere il padre della Letteratura Americana, Mark Twain era un inventore provetto, un massone e soprattutto un sensitivo. La curiosità per la scienza e l'irriverente sarcasmo sovrapposto ad un lucido pessimismo storico, sono i punti cardini di una vita piena di avventure, che ci aprono ad uno sguardo sulla sua profonda conoscenza del genere umano. Ecco 17 meravigliose citazioni sulla società moderna, scelte dall'uomo che veniva (forse) dal futuro. Dà a ogni giornata la possibilità di essere la più bella della tua vita. In riflessione all'imponente figura di Mark Twain, scrittore immane del 19 esimo secolo e dal suo lavoro senza tempo, lasciato in eredità al mondo intero, sono 3 le questioni principali che risaltano immediatamente: Cosa si intende per scrittura e pensiero creativo? Bisogna vivere le esperienze per saperle poi raccontare meglio? E come ha potuto Twain rispondere alle domande esistenziali di oggi, pur venendo da un passato lontano? In generale, per rispondere al primo punto, chi possiede la straordinaria capacità del pensiero creativo e della conseguente scrittura, riesce altresì a mettere insieme elementi distanti tra loro, per giungere ad una idea o soluzione del tutto "originale" dal contesto già sviluppato in precedenza, per offrire una strada alternativa di risposta al suddetto problema preso in esame, oppure quello di "creare" semplicemente qualcosa di nuovo, attraverso l'utilizzo di tre principali fattori: Flessibilità: abilità di adattamento e di resilienza agli imprevisti della vita ordinaria; Esuberante spontaneità: la naturale attitudine di porsi al mondo, senza dimenticare se stessi e condividerlo senza giudizi alcuni; Differire dal clima convenzionale: uscire dai classici canoni di appartenenza e di conformità che la società impone, dimostrando una propria via alternativa da quella indicata dalla massa. Mark Twain, rappresenta tutto ciò, ed altro ancora, già in piena contrapposizione di altri nomi illustri (Vedi Dickens), suoi contemporanei della storia moderna, che non hanno osato e sperimentato sul campo la parole scritte, ne coltivato il desiderio d'avventura ed il rischio della morte che ne può conseguire; l'insolenza narrante, unita a volte all'oscenità consapevole delle parole e concetti utilizzati, (vedi la sua incredibile bibliografia) per stuzzicare maliziosamente e stimolare i sensi e menti della massa, sono soltanto un assaggio dell'uomo che ha prima vissuto e poi narrato, in modalità nettamente più veloce rispetto al suo tempo presente; un uomo che oggi potremo definire "del futuro", dato che: ha recitato con ironia e lucidità profonda il genere umano, nella sue vanità e debolezze ancora di estrema attualità; ha sperimentato su se stesso tutta la meccanicità ed il cambiamento dei tempi, con una scelta evolutiva fuori dagli schemi (preferisce formarsi da solo che continuare gli studi nelle scuole) e viaggiando per tutta la sua esistenza; che ha dato importanza alla via della "curiosità", piuttosto che dell'istruzione e cultura classiche, vivendo intensamente ogni giorno, come se davvero fosse l'ultimo. Va altresì menzionato, e ringraziato qui in modo particolare, il lavoro egregio portato avanti per tutta la vita: Cioè quello di aver compiuto e condiviso con l'umanità l'immensa conoscenza dell'essere umano, attraverso libri, scritti, citazioni, grazie anche alle amicizie e collaborazioni con personaggi altrettanto geniali (vedi tra tutti: con Nicola Tesla ed Thomas Edison), che lo mettono per OUTSIDERPOST, al podio d'onore. E per tutti QUEI uomini "speciali", che come Mark Twain, temporanei ospiti di un mondo apparentemente normale, hanno arricchito lo spirito di ognuno. La necessità conseguente ed urgente, richiama altresì alla costante ricerca di "nuove leve" oggi, che siano a favore di tale visione"creativa" e certamente più "fuori dal coro". Le avventure di Mark Twain Cercare di riassumere le opere e la vita avventurosa di Mark Twain in poche righe, è certamente impresa assai ardua; per avere una migliore inquadratura generale e non banale sulla grandezza di tale scrittore, e dell'uomo, serve ritornare sui fattori chiave, elencati sopra, che lo rappresentano meglio e cioè: flessibilità, esuberanza ed innovazione. I mille volti di Mark Twain si ritrovano in primis, con la sua verità tradotta in spietata spontaneità e di traboccante naturalezza, nel redigersi quale giornalista, scrittore ed umorista, e con l'audacia inflessibile di sapersi rendere adattabile ad ogni situazione, ma mai remissivo. Mark Twain, è quindi capace di reinventarsi, prima come pilota di battelli al vapore e soldato, per divenire poi un innovatore ed erigersi a cercatore d'oro, inventore provetto ed infine a sensitivo. Chissà se un giorno Hollywood deciderà di raccontare la sua storia, visto la fitta ed infinita trama di luoghi e persone che lo hanno conosciuto e vissuto. Certo è che l'espressione più avvincente a cui lo si possa accomunare, è il suo avanguardismo intellettuale, pronunciato dall'umorismo tagliente e nel contempo profetico, di colui che in veste di condensatore di parole e concetti essenziali, è riuscito ad offrire al mondo la sua visione più leggera ed ironica sui tanti limiti e difetti umani. E senza mai davvero sbagliare un colpo. Per arrivare ai piani così alti della montagna, si deve però percorrere con lui, i continui sentieri denominati dai sensi di colpa, dell'esuberante follia e della costante irrequietezza, che spingono il "SUO ESSERE" sopra le righe; ed infatti, il risultato è la sublimità delle sue opere, come in un quadro di Van Gogh (in riflesso alla sua vita) mai scontato e mai arrendevole, ma sempre pulsante di ingegnosa penna, con una vivace ironia sul bello e cattivo tempo. Dunque, uno scrittore dalle mille personalità, narrate da lui stesso nell'autobiografia scritta negli anni di vita; in tale opera, egli cerca di svelare la realtà nascosta che lo circonda, attraverso due scelte obbligate: la responsabilità del buon cronista, e del costante rapporto di incertezza che lo perseguita fino alla morte. Quella morte, che a LUI piace minimizzare e beffardamente prendere in giro, costantemente. “Spiacente di deludervi, ma la notizia della mia morte è grossolanamente esagerata.” (Telegramma dalle Bermuda all'Associated Press, dopo aver appreso che era stato pubblicato il suo necrologio.) Censure, emarginazione e amicizie scomode Le sue posizioni intellettuali maturate e collocate come "politicamente scorrette" per molti e decisamente controcorrente per altri, nascono soprattutto da un crescendo di emozioni contrastanti (vedi il ribrezzo per lo Schiavismo che lo induce comunque ad arruolarsi nella milizia Confederata dei sudisti), e dalle varie esperienze di viaggio, in lungo ed in largo negli Stati Americani nei primi anni, e poi oltre l'Atlantico ed esattamente verso il vecchio Continente, dopo. Le avventure di Mark Twain (pseudonimo da lui creato durante il periodo sul Mississipi, dal vero nome di Samuel Langhorne Clemens, che significa appunto "marcato due", in riferimento al livello dell'acqua per i battelli a vapore) sono in realtà un parallelismo con l'opera di "Le Avventure di Tom Sawyer" ( ascolta il bellissimo audiolibro su YOUTUBE, qui) e " Huckleburry Finn", tra tutti, che confermano la sorprendente spregiudicatezza d'animo, manifesta proprio nel suo territorio d'origine, e cioè negli Stati Uniti d'America. D'altro canto, il costante atto di implicita ribellione derivante dalla scrittura irriverente ed anticonformista nei confronti dell'imperialismo, del razzismo e della Chiesa Cattolica della sua epoca da un lato, ed il sostegno verso le minoranze, le donne, animali ed ogni ipocrisia e crudeltà umana dall'altro, lo pongono altresì in una posizione di cauta emarginazione, ma certo di continuo fraintendimento attraverso la censura della società del tempo. Nel suo divenire, come pensatore libero per eccellenza, egli preferisce l'auto-formazione all'istruzione classica, attraverso un intelligenza sopraffina e di insaziabile curiosità, e con un sarcasmo pungente che non lo abbandona mai, lato imprescindibile del suo carattere scanzonato, sia nelle questioni religiose che quelle politiche sociali, preferendo il mondo scientifico a quello intellettuale, e scegliendo l'inventore geniale Nicola Tesla come amico, rispetto ai suoi colleghi illustri del tempo, così come la preferenza di biblioteche vetuste a club prestigiosi. La vita vissuta è quella reale L'immensa saggezza e caparbietà intellettuale derivante dai suoi scritti, sono senza dubbio le prove tangibili di una vita vissuta sempre al massimo da parte dello scrittore; così tra drammi e tragedie familiari, viaggi intorno al mondo, e diverse cambi di lavoro, ecco che LUI vive, soffre, respira ed assapora la vita in tutte le sue sfaccettature possibili, senza mai preservare alcuna emozione dai rischi, ma sprigionando l'essere che lo contraddistingue. Negli innumerevoli aforismi, ecco rivelarsi dunque il suo senso della vita. Che è la vita stessa, e che può essere raccontata così bene, solo nel momento in cui la si vive per davvero, a pieno cuore e cervello. E forse è proprio questa la lezione più importante che ci lascia il genio di Mark Twain. Nel tenersi stretto nel cuore, l'essenza della vita, unico spiraglio reale di una speranza ormai sconfitta agli albori dell'infanzia, e che non gli da mai pace a sentimenti come, il senso di colpa, rimorso, nostalgia e rabbia repressa. Ma pur soffrendo immensamente tali emozioni, (e rischiando spesso un crollo emotivo e nervoso) Mark Twain, riesce ad riemergere dalle sue ceneri, abbracciando completamente ogni tipo di situazione che gli si presenti davanti, come l'UNICA VIA verso la comprensione implicita e nascosta dell'esperienza, non rappresentata da fatti certi, ma dall'importanza che le incertezze donano all'anima ogni istante che NOI respiriamo. L'esperienza quella vera, dunque svela la sua essenza attraverso una cristallina lucidità nel sapere ed anticipando spesso ciò che ci accade intorno ma soprattutto dentro noi stessi. Le citazioni riportate qui sotto, sono quindi soltanto un piccolo assaggio della prospettiva sperimentata direttamente "sulla sua pelle"; infatti, la sua ruvida se non crudele penna, oltre ad andare contro ogni tipo di ipocrisia umana, per infiammare soprattutto i finti buonisti ed opportunisti senza anima, non fa concessioni e ne favoritismi a nessuno, in generale. L'esempio da lui dimostrato è che: per essere VIVI e VERI, bisogna dimostrarlo sempre e a tutti, oltre che a noi stessi. E ne siamo totalmente d'accordo. Le 17 Migliori citazioni di Mark Twain Ridurre ad una stretta selezione di 17 aforismi di Mark Twain, è stata davvero cosa assai ardua, qui. La scelta principale ricade perciò dal semplice fatto che, (forse più di altri) tali aforismi, riflettono in modo sbalorditivo l'attuale realtà del mondo (e potremo aggiungere il peggio di tale realtà). Una visione profetica, dunque, perfettamente correlata ai fatti odierni, manifestata da un presunto Massone (come spesso ricalcato da molti) che sapeva forse molte più cose di quelle raccontate. Qui, non intendiamo investigarne la questione, ma vale la pena sottolineare la sua particolare antipatia verso quella ampia fetta di ipocrisia imperante, o meglio di tutti coloro che, non intendono uscire dal coro generale, per la semplice paura di restare soli. E che con lo stesso tono pessimista, mai abbandonato dallo stesso Twain, ecco ricalcare una risposta ad hoc, proprio sul tema di restare soli: cioè quello di non considerarla come una condanna, ma bensì come una benedizione, in direzione verso la retta via da seguire nella propria vita. Le risposte veloci ed assordanti, sono quindi dirette soprattutto all'animo umano, di coloro che intendono cogliere n profondità il vento del cambiamento, già in atto. Inoltre, le parole raccolte sono PAROLE di potere, da assorbire nell'ascolto per essere percepite e rimesse in movimento nell'etere, affinché il lavoro Mark Twain non vada né dimenticato, né sprecato. E Laddove l'uomo sia capace di raccogliere tale frutti di codesta visione pionieristica, per poter così continuare a coltivare nuovi semi per la nascita di nuovi raccolti, e sempre con una prospettiva di miglioramento individuale, potremo allora spingerci a dire che, vi sarà una fievole speranza ancora, per la stessa sopravvivenza dell'intero genere umano. 1# "Il giornalista è colui che distingue il vero dal falso... e pubblica il falso." 2# Un banchiere è uno che vi presta l'ombrello quando c'è il sole e lo rivuole indietro appena incomincia a piovere. 3# La gente di solito usa le statistiche come un ubriaco i lampioni: più per sostegno che per illuminazione. 4# Quando ti rendi conto che sei dalla parte della maggioranza, sappi che è ora di cambiare. 5# Quando Dio creò l'uomo, era già stanco. Ciò spiega molto. 6# Se partissimo dal presupposto che siamo tutti folli, questo ci aiuterebbe a comprenderci gli uni con gli altri, risolverebbe molti enigmi. 7# Che strano, tutti parlano del tempo ma nessuno fa niente per cambiarlo. 8#È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio. 9# La civiltà è un illimitato moltiplicarsi di inutili necessità. 10# La coscienza è quella vocina interiore che ci avverte, quando meno ce lo aspettiamo, che qualcuno ci sta guardando. 11# Se votare servisse a qualcosa, credete veramente che ve lo lascerebbero fare? 12# Non ho mai permesso che l’istruzione interferisse con la mia educazione. 13# Quando hai un dubbio racconta la verità. 14# Comportati bene e resterai solo. 15# Non è bello che tutti si debba pensare allo stesso modo, è la differenza di opinioni quella che rende possibili le corse dei cavalli. 16# Ricordate quel venerabile proverbio: i bambini e gli sciocchi dicono sempre la verità. La conseguenza logica è ovvia: gli adulti e i saggi non la dicono mai. 17# Sforziamoci di vivere in modo tale che quando moriremo perfino il becchino ne sia addolorato.

  • OSCAR 2024. NOLAN PIGLIATUTTO!

    Come da pronostici, le celebrazioni che si sono appena concluse stanotte a Los Angeles, hanno visto la consacrazione unanime del film pluripremiato e diretto da Christopher Nolan sul fisico teorico "Oppenheimer", con ben 7 statuette su 13 Nomination dell'Academy Award. Onore e gloria al pluripremiato Christopher Nolan, che non sbaglia un colpo questa volta, riuscendo a portarsi a casa ben 7 statuette. Con ben poche sorprese, la serata già ampiamente annunciata da tempo, ha infatti ufficialmente consacrato Nolan come un "gigante" del Cinema, scalciando ogni dubbio sul messaggio e responsabilità che tale pellicola intende inviare da un lato, e azzerando tutti gli altri competitor (vedi Scorsese tra tutti) nelle categorie di statuette più ambite, dall'altro. L'amarezza di tutti coloro che speravano di vincere qualcosa, si è conclusa, come rituale vuole, in un applauso scrociante all'unico e vero vincitore della serata, cioè a Nolan il "conquistatore". Neanche uno Scorsese, è riuscito a superarlo (ricordiamo l'ottima interpretazione di Leonardo di Caprio, neanche nominato) che con il tema degli Indiani, aveva colpito al cuore di milioni di persone, portando in auge la questione sulla minoranza etnica mai dimenticata e che cerca ancora oggi una reale giustizia. Così, come per il genio di Wim Wenders, nominato per categoria film di straniero, che ha creato una pellicola magicamente ovattata sulla percezione ordinaria, come "l'occasione ideale per ricominciare, creare e vivere giorni perfetti, in piena armonia con le piccole cose", non ha però raggiunto il meritato Oscar. Ma la troppa grazia nei confronti di Nolan, inizia già molti mesi prima, appunto; i numerosi premi vinti al Golden Globes, al Critic's Choice Awards, SAG Awards, al Bafta si sono rivelati un anticipo e riconferma di un capolavoro annunciato. Il film, parliamoci chiaro, è sinceramente molto lungo, e presenta alcuni momenti di ritmo poco incalzante, ma la grandiosità del regista, risiede nella capacità di aver raccontato in modo visionario il crescendo del come il famoso teorico, compie i suoi passi verso la creazione della bomba atomica e del perché sia stata usata dagli americani; ma soprattutto, del lavoro geniale di Nolan di entrare nella mente e spirito del fisico, nei suoi ragionamenti illuminanti, e proiettarli agli spettatori, in maniera sublime. Il tema della guerra è onnipresente L'importanza e forse il dovere che Nolan ha sentito (forse) nel raccontare la storia, e su come si sono svolti i fatti prima dello sgancio delle due Bombe americane nel 1945 in Giappone, ha riservato però non poche perplessità al grande pubblico. Infatti, la memoria e gli orrori, che le popolazioni di Hiroshima e Nagasaki hanno tragicamente subito, e che non vanno assolutamente dimenticate, sono altresì un monito costante nell'equilibrio fragile del mondo moderno. E soprattutto, di quello attuale, tale Film ravviva i timori più profondi di un ritorno alla guerra mondiale e dell'uso delle armi Nucleari; quindi i temi affrontati nel Film, sono estremamente delicati, ed aprono a scenari poco rassicuranti, visto le guerre in atto oggi e dei nuovi venti di guerra che paventano incessantemente un richiamo al passato. Nelle parole finali del discorso dell'orgoglioso attore Irlandese Cillian Murphy, vincitore di Miglior Attore protagonista, si concretizza il messaggio forte che implicitamente il film vuole inviare e cioè, di dedica accorata verso "tutti i Peacemakers nel mondo". "...We've made a Film about a man who created the Atomic bomb, and for better or worse, we're all living in Oppenheimer's world. So I would like to dedicate this to the Peacemakers everywhere." Cillian Murphy at OSCAR 2024 L'altro film sul tema della guerra, è Napoleon, del super acclamato regista Inglese Ridley Scott, che è stato però snobbato dall'Academy dalle categorie principali, (solo 3 Nomination e nessuna vittoria) non convincendo, pur offrendo un quadro assai particolare e più intimo del celebre Condottiero, e presentando con maniacale attenzione, le sue battaglie più epiche. Le scene sulle innumerevoli perdite umane (finte) durante il film, appaiono agli occhi dello spettatore, in maniera quasi grottesca pur se drammatica e assai cruenta, più simile ad un videogioco, tanto da domandarsi se: "continuare a raccontare sempre e comunque della guerra, serve davvero al Cinema e a chi lo guarda?". . Un rituale senza sorprese Meno male che il Cinema non sa parlare soltanto di storia e guerra e per fortuna che temi differenti non sono mancati anche quest'anno, come l'amore, la follia umana, l'evoluzione interiore e molto altro ancora. Alla Celebrazione, infatti si sono presentati anche molte pellicole con storie alternative e commoventi, quali: Holdovers, American fiction, Anatomy of a fall, Past Lives, Nyad, Maestro, Poor things, tanto per citare quelli che hanno attirato l'attenzione e soprattutto Barbie, che oltre ad essere al primo posto del botteghino statunitense incassando 155 milioni di dollari e classificandosi 14* incassi nella storia del Cinema) a parere personale, è chiaramente più profondo di quello che può sembrare, oltre che ben diretto da Greta Gerwig ed interpretato dalla bravissima (oltre che bellissima) Margot Robbie. Una tendenza interessante degli ultimi anni, che deriva da quanto appena detto, riguarda una frequente ovvietà sui nomi dei vincitori e della conseguente mancanza di suspense per i risultati finali che avviene durante la serata in questione; e che quindi molto spesso le previsioni indovinate, definiscono il reale momento di vittoria o sconfitta, prima dell'evento stesso. In uno spettacolo che è apparso piuttosto sonnolento, una nota di vivacità e di colore "rosa" , vale la pena da poter menzionare, legata alla strepitosa perfomance musicale di Ken (ovvero Ryan Gosling), per la canzone dell'omonimo film Barbie, diventata immediatamente virale su tutti i Social, insieme alla quasi nudità comica del famoso Wrestler John Cena, nel presentare le nomination di miglior costumi. Ma il rituale, resta tutto sommato lo stesso di sempre; e mentre le eccezioni restano solo chimere, parlare di politica o qualsiasi argomento caldo, è il vero tabù di questa ultima edizione degli Oscar. Emma Stone vera Outsider, vince su tutte Visibilmente Emozionata e davvero "sotto shock", per la sua inaspettata ma meritata interpretazione con "Povere creature!", ecco qui la vera sorpresa di questa edizione, in cui vede la stessa Emma Stone superare la favorita Lily Gladstone ed entrare nei record di vittorie (ben 2 a soli 35 anni), accompagnandosi così insieme ad una schiera di grandissime, quali: Merily Streep, Jodie Foster, Elisabeth Taylor e Betty Davis. In un discorso non preparato e con il vestito rotto sul dietro, l'Antidiva per eccellenza, (seppur potremo NOI definirla, una quasi divina inconsapevole del nuovo Cinema di Domani) Emma Stone prosegue la sua carriera, con un trionfo dopo l'altro, e sia dalla critica che dal grande pubblico. Brava! Nolan, un "Gigante" ufficialmente consacrato Con una vittoria che si è imposta già dalla scorsa estate, oggi Chistopher Nolan è ufficialmente entrato finalmente nella storia dei Giganti del Cinema Mondiale, con un Film che possiede un intenso sguardo visionario, e che nel contempo riporta con piacere il pubblico al grande schermo, vincendo nello specifico le più importanti categorie, quali: Miglior Film, Migliore Regia, Migliore attore, Migliore Attore non protagonista, Montaggio, Fotografia e Colonna Sonora. Onestamente, lo abbiamo amato da sempre, dai cosiddetti esordi cinematografici e con film apparentemente molto diversi tra loro, (Intervista col Vampiro, La moglie del soldato, Inception, Interstellar, Dunkirk) e che indirettamente sono uniti da un particolare fil rouge, del "sognatore geniale, che nel rappresentare magistralmente immagini, suoni e parole, ci teletrasporta magicamente in luoghi oltre lo spazio ed il tempo conosciuto", proiettandoci addosso i frammenti della verità ultradimensionale acquisita attraverso le sue pellicole, ed ora presenti nei nostri spiriti, per sempre.

  • Oscar 2023, Hollywood celebra se stessa, tra mondi paralleli ed icone del passato.

    Dopo la lunga parentesi pandemica, ecco che gli Oscar 2023 tornano a brillare più che mai. E quest'anno, in maniera particolare, e grazie al contributo di pellicole che celebrano le icone immortali di Marylin ed Elvis, si discute anche sul futuro del grande schermo, tra nomi stranoti (vedi il Re Spielberg) e di nuovi registi ed attori ritrovati, che mostrano l'altro volto del nuovo Cinema che verrà. Poi ci sono i veri Outsiders con "Everything, Everywhere, All at once", che sbancano con ben 7 statuette, e che sconvolgono letteralmente questa folle edizione, creando un "reale" spartiacque, tra il passato ed il futuro del Cinema mondiale. Mentre la famosa scritta di Hollywood che splende incastonata tra le colline di Los Angeles, in California, ha appena compiuto i suoi ben 101 anni di presenza, (grazie ad un re-stilyng unico nel suo genere, trasmesso direttamente in streaming lo scorso settembre), il mondo degli appassionati di Cinema e del Red carpet, si è fermato nuovamente. Gli Oscar 2023, appena conclusi nella tarda nottata Italiana (o prime luci del mattino) hanno rivelato non poche sorprese, regalando infatti qualche emozione e colpo di scena come da "copione" (fortunatamente schiaffi esclusi, questa volta), con un vero ed unico leitmotiv di serata: e cioè con la celebrazione di Hollywood (da parte di Hollywood) del Cinema di ieri, oggi e domani. Una vera celebrazione di passaggio, o meglio di consegna tra il vecchio ed il nuovo fare Cinema, dunque. Tutto è possibile ad Hollywood E non sarà sfuggito, neppure a chi segue già Netflix, una serie in particolare, (il cui titolo è appunto Hollywood), il cui core è rappresentato dal desiderio viscerale di alcuni attori nell'ottenere il grande successo nella magica terra dei sogni, e che si conclude proprio nell'ultima puntata, con la consegna dell'ambita statuetta, e che sembra singolarmente preconizzare l'evento appena terminato, nella notte scorsa. Infatti, l'attrice asiatica (Michelle Krusiec) presente nella mini Serie TV, ottiene alla fine il suo meritatissimo Oscar come migliore attrice, così come la stessa (quella vera) di Michelle Yeoh che ha appena vinto per la stessa categoria, (prima attrice asiatica nella storia, in assoluto) con il geniale low-budget film di "Everything, Everywhere All at Once". (Guardalo su Paramount, qui) Che si tratti di casualità o probabilità statistica concretizzata, non è dato saperlo, ma possiamo senz'altro dire che "la realtà supera spesso la finzione" o ne è implicitamente intrecciata in maniera simbolica e non narrabile, dato che la stessa trama del film, offre ad una vita sommariamente ordinaria, la straordinarietà di poterla vivere attraverso le infinite possibilità disponibili, sia per la protagonista che per la sua famiglia, in una Wonderland senza fine, o Multiverso fattuale, dove al suo interno si muovono la fragilità e la forza umana, oltre i determinati confini di spazio e tempo. I meritatissimi 7 Oscar vinti per questo rocambolesco film, che si impone da Outsider e che insegue fortemente lo spirito dei tempi incerti in cui viviamo, incorpora in sé tutti i generi possibili (dramma, thriller, comico, parabola d'amore, etc.) intrecciando vorticosamente citazioni da Matrix ed arti marziali, in una ritmica spiazzante e frizzante al tempo stesso, che sovrasta del tutto anche il magistrale lavoro di Steven Spielberg tra tutti, il quale esce purtroppo a mani vuote nella sua dichiarazione d'amore appassionata verso il Cinema, che lo ha ispirato a regalarci sei decenni di capolavori indiscussi (The Fabelmans è un Film che consigliamo comunque di vedere), lasciandoci aperta un ulteriore finestra di discussione, e cioè: - che Hollywood apre le sue porte finalmente in maniera ufficiale, al Cinema sia più lontano (geograficamente parlando), ma anche a nuovi confini d'ascolto e di visione culturale (vedi anche la statuetta per la migliore canzone, con Natu, un Film prettamente Indiano) con una quasi totale inclusione (già di tendenza negli ultimi tempi) sul tutto il panorama mondiale riguardo il concetto di diversity, nel suo complessivo. Alla magnanime benevolenza (a volte forse un pò forzata) da parte di Hollywood nell'accogliere a braccia aperte il nuovo che incombe, vengono finalmente riconosciuti alcuni talenti di star dimenticate, ma sempre molto amate dal grande pubblico, quali: - L'adorabile Short di Indiana Jones nel secondo Capitolo, Ke Huy Quan, vincitore del premio di Best supporting actor maschile e del commovente Brendan Frasier, come migliore attore, amabile gentiluomo di altri tempi anche nella vita o ancora della bravissima e simpatica Jamie Lee Curtis, nel ruolo di attrice non protagonista. Oltre ciò, onestamente, va sottolineato che in realtà, nulla o "niente di nuovo sul fronte Cinematografico avviene davvero", (citazione presa dall'omonimo e bellissimo film, anch'esso premiato), dato che la cosiddetta "settima arte", vive ancora il suo lungo periodo di coma perenne, e da cui sembra non riuscire ancora a risvegliarsi. Per capire l'origine di questa fase di stasi ed oblio insieme, tutto ci deve quindi rimandare all'origine di quella famosa scritta fissa sulle colline Californiane e di ciò che essa rappresenta di fatto, dietro la favola raccontata: - e cioè della sua rimarchevole e potente presenza che a tutto tondo reclama a gran voce l'essenza stessa dello star system, ormai collaudato da quasi un secolo, e che si rivela come una spietata macchina da guerra, strategicamente perfetta per fare molti soldi al box office, in cui solo a volte, è capace di mostrare rare perle di bellezza della drammaturgia anglosassone (vedi per esempio in questa edizione anche il film "Gli spiriti dell'isola", distribuito dalla Walt Disney e prodotto dalla Searchlight Pictures e Film4, in associazione con TSG Entertainment, con produzione Blueprint Pictures). Il costante rinnovamento è quindi un pò la vera ossessione nascosta di Hollywood, che si intende presentarsi sempre in una forma smagliante, elegante ed al passo coi tempi, se non fautore di tempi futuri, proprio come nella serie di Netflix (già sopra citata), ed in cui anche l'intramontabile tappeto Rosso, cambia il suo tradizionale colore in bianco champagne, se necessario. Hollywood Ringrazia Hollywood Ciò che molti fanno fatica a notare, comunque, è un lato ancora più nascosto che si cela dietro la magica serata degli Oscar 2023, in cui emerge delicatamente o subdolamente un messaggio implicito che ci parla: di una Hollywood che piano piano "sospira un interminabile addio" alla vecchia Hollywood, che fuma dietro le quinte, omaggiandola, per esempio, nel ricordo di alcune delle sue icone simbolo più famose (vedi Marilyn Monroe, Elvis Presley ma anche con il "vivente" ed immenso Steven Spielberg, fra tutti) che hanno da sempre parlato al paese ed al mondo intero, traghettando fino ad oggi l'American Dream, come slogan/bandiera degli USA, e che sta oggi mostrando per la prima volta, una inaspettata virata, e di passaggio, verso una nuova epoca Hollywoodiana, o meglio di un nuovo concetto del "sogno americano", più minimale e concettualmente introspettivo. Durante la festa delle celebrazioni, e cioè della 95 esima Edizione, ciò che a nostro parere potrà rimanere o verrà ricordato, sarà soprattutto quella certa forma tradizionale di palesata riverenza, quasi ossessiva ed al contempo scalpitante, e se non addirittura ossequiosa, da parte di tutti i partecipanti ed addetti ai lavori, nei confronti di una realtà che non risponde più ai vecchi canoni oggettivi del passato (o meglio dire di una certa Hollywood che non non esiste più) e del suo ricordo, tenuto in vita, solo dalla programmazione del grande schermo. Un doveroso rispetto, che risponde ad un preciso galateo di pensiero e parole espresse, proprio come quando si guarda la foto di un caro defunto, che sarà vicino nel cuore, anche se fisicamente non ne fa più parte. Nell'omaggiare il tempo d'oro che fu, ecco che allora la stessa Hollywood si ringrazia e si celebra, come non mai ed in tutti i modi possibili, in un ricordo struggente del tempo ormai lontano, ma pur sempre presente nei nostri cuori, che ci riporta ai migliori anni del Cinema sul grande schermo, mai davvero dimenticato. Ne è il perfetto esempio, di questo incessante sentimento di malinconica presenza, con il ritorno nelle sale di Titanic, il quale nel 1997, (25 anni fa) riuscì a "fare mambassa", con la vittoria di ben 11 statuette, al pari soltanto di altri due altrettanti capolavori (Ben Hur ed il Signore degli Anelli) e confermando ancora una volta oggi, con il record al box office dello stesso Film, che non esistono reali alternative di competizione nelle sale al suo pari, ad eccetto di Avatar 2, (sempre dello stesso regista Cameron) presente adesso nella programmazione. All'insegna dei grandi ringraziamenti, arriva anche l'ultimo vero saluto a coloro che ci hanno lasciato ultimamente (Olivia Newton John, Gina Lollobrigida e molti altri) ed a una Hollywood dei miti veri, rimessa magistralmente in "celluloide", attraverso due vere icone senza tempo, che nel solo ventennio storico tra gli anni 50 e 70, hanno regalato pura magia e reale sogno americano, e che senza dubbio, meriterebbero un'intera serata dedicata, solo per poterle degnamente ricordare. Parliamo ovviamente dei due Film in gara che narrano scorci inediti, sia su Marilyn Monroe che Elvis Presley: in un incontro virtuale a distanza, ecco che la super bionda esplosiva da un lato, e l'unico grande Re del Rock and Roll, entrambi morti molto giovani, e con due vite diverse ma analogamente drammatiche tra loro, valgono la pena di essere visti, se non per la bravura di entrambi gli attori, e per il semplice fatto che anch'esse, sono a nostro parere, un ulteriore conferma della direzione in cui Hollywood sta andando e cioè quella in cui: "Si lascia con la tristezza nel cuore il vecchio che si è amato enormemente, per fare spazio all'ignoto che ancora non si conosce". Un vero salto nel vuoto, dunque per Hollywood, che si sta preparando a compiere, e per così dire, lo si può dedurre anche da altri diversi aspetti o curiosità, notate durante la stessa notte degli Oscar 2023 appena conclusa, come: - lo storico Red Carpet, che diventa per la prima volta in assoluto color "champagne", spiegato per motivi sostanzialmente tecnici, che rendono l'effetto notte anche di giorno; - per la scenografia utilizzata nella storica location del Dolby Theatre in Los Angeles, che ha voluto rispolverare lo stile art deco degli anni ruggenti (anni 20), in una emozione di infinita malinconica memorabilia o forse chissà, di una più astuta strategia di marketing, per sponsorizzare il nuovissimo e maestoso Academy Museum, nella stessa città di LA. Se il cinema è morto, allora... Lunga vita al Cinema! Come ogni anno, e come abbiamo notato, si scontrano sempre più palesemente, due modi di fare Cinema: esiste il tipo commerciale o più comunemente detto Blockbuster, che punta soprattutto al guadagno del botteghino, e quello più intimo ed indipendente, che cerca di puntare all'originalità delle storie ed al carattere unico di personaggi fuori le righe, per incalzare su qualità e non solo sulla quantità di guadagno. Sottolineiamo che, la mancanza di idee interessanti, spingono da tempo, sia gli sceneggiatori che i registi a decidere di investire e preferire spesso verso film del genere Biopics oppure su sequels e/o prequels dei famosi classici, rivelando così un altro grande limite del Cinema degli ultimi 10 anni. Si tratta infatti di un declino, per gli esperti di settore, che sembra inarrestabile, e che non vede ancora la fine, o almeno fino a quando, una nuova forma di Hollywood prenderà realmente piede, sostenuta dai suoi ammiratori più sentiti, sparsi nel mondo, nella rinascita di una Dreamland, che riporterà le persone a vedere i Films nelle sale, anche se i sogni assumono più storie bizzarre e tormentate che regolari e con il lieto fine (vedi il multi premiato "Everything...") ed in cui si preferiscono volti di attori e registi semi sconosciuti, con un ottica di visioni future differenti dal mondo del pensiero unico, che nel mentre, è inevitabilmente già cambiato e drasticamente, dopo gli ultimi tre anni. Un addio comune alla vecchia guardia di Hollywood, a cui prima o poi forse ci dovremo sottoporre, e che non riguarda soltanto chi ci ha dovuto lasciare fisicamente, ma anche a chi, opera ancora nel settore e continua ad interpretare ruoli simili rispetto al passato, senza cogliere la nuova onda d'urto in arrivo. Ma un domani del Cinema sembra essere allora già qui, in una versione parallela disponibile, o di un alternativo che si apre ai nostri occhi, alle nostre menti e ai nostri cuori, se sappiamo cogliere l'ignoto e lo accettiamo, proprio come nel miglior film degli Oscar 2023. Se muore il vecchio Cinema, ecco che un nuovo Cinema risorge ed è già qui, accessibile per tutti noi.

  • Mercoledì, unicità e stravaganza. Ecco le carte vincenti della serie più cool del momento.

    E' appena arrivata su Netflix la serie firmata dal regista più gotico di sempre, Tim Burton, che ha mantenuto la sua promessa di rendere l'inquietante e cupa teenager Mercoledì, in una strepitosa e carismatica indagatrice dell'incubo e soprattutto paladina inconsapevole di tutti gli "Outcasts" nel mondo. Dunque, una serie da brividi e da numeri record da non perdere, che ha appena iniziato la sua incredibile ascesa, anche grazie alla prodigiosa interpretazione della nuova stella nascente Jenna Ortega, per tutti ormai, Wednesday Addams. Mercoledì è arrivata e non ne ha per nessuno. Sarcastica e macabra come pochi, la sedicenne e primogenita della serie gotica più apprezzata di sempre, cioè la famiglia Addams, si prende finalmente tutti gli applausi per l'unicità e stravaganza che la rappresenta, attraverso: Per esempio con la perspicacia e tagliente irriverenza linguistica; oppure con l'estrema durezza e caparbietà; e soprattutto con un notevole senso dell'horror che la contraddistingue dal resto dei suoi coetanei. Inoltre, Mercoledì (o Wednesday) è una ragazza singolare, che ama in maniera eccentrica tutto quello che riguarda il colore nero, e che si incornicia alla sua carnagione Rigor mortis, rendendola decisamente unica. Oltre Mercoledì, ci sono gli altri componenti dell'omonima famiglia Addams, che passano in rassegna durante la nuova serie, e che con piacere ricordiamo qui brevemente, quali: La bellissima e mai scomposta Morticia, il chiassoso e passionale Gomez, lo svalvolato e geniale Zio Fester, il complessato perenne e fratello minore di Wednesday (mercoledì) Pugsley e ovviamente mano o "Thing", (vedi il video spassoso girato nelle strade di New York qui), che è il tutto fare di Addams family, la cui mente risiede nell'infallibile e mirabolante uso delle sue incredibili 5 dita, compiendo svariati missioni impossibili, in quanto leale scudiero di Mercoledì nella serie spin off. Rivedere sullo schermo un personaggio come Wednesday, così vintage ed avanguardista perché controcorrente nello stesso tempo, non possiamo che ammirarne le gesta e dedicarle con tutto il nostro cuore (in decomposizione!) il meritato trono di reginetta per: tutti coloro, che vengono nella vita classificati come reietti, disadattati o meglio Outcasts ed Outsiders, e che non hanno ancora trovato il loro posto, perché non accettati dalla collettività cosiddetta "normale". Ecco che l'arrivo di Mercoledì, con questa serie azzeccata, sembra rivelarsi la decisa risposta a tutte le preghiere di rivalsa dei milioni di Outcasts (disadattati/emarginati) nel mondo. Armatevi dunque di pop corn ed anche di un fegato forte, per scoprire e comprendere meglio insieme quali sono i tratti psicologici di Mercoledì, personaggio dalle tinte forti, che ha già conquistato numeri da record in una sola settimana di visualizzazioni (341 milioni) battendo addirittura Stranger Things, serie cult per eccellenza dei giovani d'oggi. I temi dell'anti paladina adolescenziale, che vede il mondo da un oblò nero corvino, come i suoi capelli, affascina davvero tutti e conquista anche la critica. Si vede che Tim Burton è decisamente ispirato per questa storia sul generis, tornando alla grande, grazie al sublimo tributo interpretativo della sua protagonista, Jenna Ortega, o che ormai chiameremo soltanto Wednesday Addams. Ma capiamo meglio in questo approfondimento: quali sono le ragioni per cui questa serie sta piacendo così tanto; Nel cercare di proporre un identikit psicologico, in pieno stile Mercoledì, comprendere cosa si cela dietro il suo sguardo tenebroso ed immobile, e se esistono possibilità di evoluzione nella sua essenza prettamente sinistra e affine al solo mondo gotico. Una pecora nera che risolve problemi “Non credere a niente di quello che vedi e solo alla metà di quello che senti”. Edgar Allan Poe Nell'iscrizione affissa sotto la statua del noto scrittore Gotico Inglese, all'interno della scuola Nevermore Academy, in cui si trova a "dover" frequentare la giovane protagonista Mercoledì, (interpretata dalla super brillante Jenna Ortega) si trova uno dei primi indizi di un giallo dalle sfumature nero corvino, a cui la sagace e testarda Mercoledì, indagatrice dell'incubo apparentemente in erba, (considerata la sua età cronologica di 16 anni), si presta a capirne le cause. La sua spiccata lucidità, l'assenza di indugio o accenno ad una qualsiasi fragilità emotiva e di timore, sono le sue prime peculiarità evidenti. E' la prima (e non a caso) ad annusare la paura ed il mistero che avvolge la scuola, con una tendenza all'orrido e sadismo, che a volte fa nonché impallidire sia lo spettatore, che diversi personaggi della serie; la stessa, viene così catapulta in una serie di disavventure in pieno stile Sherlock Holmes, senza mai (o quasi) soccombere agli innumerevoli ostacoli che incontra durante il percorso verso la verità. Da qui, l'unico comune denominatore lampante che unisce i due generi, potrebbe essere sintetizzato nell'intramontabile motto: "La verità a tutti i costi, ...e diremo anche ...il prima possibile, se possibile". Non amata fin agli inizi da nessuno, Mercoledì è un vero fiume in piena, che travolge e stravolge tutti con la sua inquietante e carismatica bellezza, con la sua stravaganza dialettica e spiccata padronanza intellettuale, facendole compiere sempre delle scelte "fuori dalle regole", e sbagliando a volte percorsi, ma nell'inseguire perennemente un solo ed unico credo: "l'intuito, che la condurrà alla verità finale, profonda e molto sinistra. Senza svelare il finale di questo avvincente Horror/gotico/giallo/teens di Netflix, che sta appassionando tutto il mondo, possiamo ritrovare in Mercoledì un esempio calzante di vera pecora nera o disadattata sociale, in quanto è: una fonte di guai in ogni dove, che non si rende mai conto delle conseguenze oggettive dei suoi gesti; per molti è certamente (solo) una squilibrata mentale, che insegue ossessivamente un proprio ed unico mantra, cioè di"restare fedele a se stessa, sempre e comunque", per altri invece è l'unica strada da percorrere per ottenere la risoluzione alla serie di omicidi nefasti all'interno della sua scuola, che sorprende con diversi colpi di scena e di "spada". Fedele a se stessa sempre e comunque Riprendendo un'iconica frase del film più bello di fantascienza e cioè Star Wars, in cui Darth Vader dice riferendosi al figlio ritrovato Luke Skywalker che "La forza scorre potente in lui", potremo dire che ciò varrebbe allo stesso modo anche per il personaggio di Mercoledì Addams, se non consideriamo il contesto e la psicotica tendenza della protagonista, totalmente indisposta verso gli atri ad affidarsi emotivamente, se non a se stessa, e contando indiscutibilmente solo sulle proprie forze. Una forza, la sua, che deriva indiscutibilmente dalle molte capacità, ed un evidente disturbo maniaco ossessivo che sfiora il campo psichiatrico che viaggia oltre misura, ma che la rendono più forte, rispetto ai suoi coetanei. Una forza che nasconde però anche un grande limite che la riguarda e cioè: Mercoledì non ha la minima idea di come comportarsi davanti alle manifestazioni emotive altrui, che invece dimostrano affetto, riconoscenza ed attrazione nei suoi confronti. Durante le discussioni, resta sempre in silenzio, senza pronunciare mai un "scusa" o "grazie". Non si comprende fino in fondo cosa davvero sta pensando e questo è un altro mistero che prima o poi chissà se verrà svelato nel futuro della serie? L'attributo della forza, nel suo caso si traduce "nell'autonomia d'azione" ed una "totale indipendenza" dagli altri e dalle regole dettate di una società corrotta e fintamente buonista quando serve, e che la stessa Mercoledì non intende accettare. La sua integrità morale "personale", la spinge a naturalmente a scegliere senza troppa remore di non venire (quasi) mai a patti con nessuno e di non favorire nessuno in particolare. Dunque, Mercoledì con la sua rettitudine di ferro, ci ricorda (pensato saggiamente o astutamente dal suo Regista Tim Burton) un dono prezioso che è affine a tutti gli esseri umani, e cioè che come sottolinea anche Ralph Waldo Emerson, è il seguente: "Essere se stessi in un mondo che cerca continuamente di cambiarti, è la più grande delle conquiste". E Mercoledì lo sa bene... Un cupo magnetismo all'origine di tutto Dopo aver disquisito su alcuni tratti evidenti del personaggio principale in questione ed aver interpretato le azioni, mettendoci, quanto possibile nei panni di Mercoledì, vi domanderete a questo punto, se siamo di parte oppure no? se siamo favorevoli verso qualcuno che preferisce stare con degli assassini, farsi torturare e scavare tombe, invece di uscire con le amiche e vivere una adolescenza pressoché normale, tra Smartphone, e scarpe alla moda? Ovviamente, la risposta è forse. Escludendo alcune condizioni pressoché imprescindibili, quali: Il tipo di mangiare e bere, la visione drammaticamente nichilista del mondo che la circonda, l'aggressiva impulsività ed ossessione smisurata e consapevole per il macabro no limits, Mercoledì è innegabilmente carismatica se non intrigante, tanto da divenire una vera calamita vivente, per coloro che le girano intorno. E non è solo per quel visetto falsamente angelico che si nasconde sotto una frangetta studiata ad hoc dai truccatori (forse per rinfrescare l'immagine originaria decisamente demodè, ma indossata perfettamente dalla Mercoledì più famosa di sempre, cioè Cristina Ricci, presente anche Lei in un ruolo minore, ma fondamentale) o per quel look super azzeccato, in cui emerge a volte qualche accenno di bianco, come il famoso colletto bianco da collegiale, il maglione a righe da deportata o le scarpe punk con zeppe alte. C'è da dire che durante tutti gli 8 episodi dello Spin Off attuale, sia i potenziali amici che nemici, non restano indifferenti alla presenza altamente magnetica, su cui lo stesso Regista Tim Burton insieme ai due creatori di Smallville, (Superman da giovane) hanno incentrato la serie. Il racconto dei drammi adolescenziali, viene così attraversato in maniera magistrale da un'atmosfera perennemente cupa e mai stucchevole, in cui il magnetismo dirompente di Wednesday Addams, coinvolge tutti, riproponendo un tema già molto apprezzato in ambito di altre Teen stories, tra tutti: Stranger Things, nel quale i creatori "Duffer Brothers" danno ad ogni personaggio una certa centralità nello svolgimento della storia, determinante per la riuscita e nel quale ognuno di loro, diventa a sua volta il protagonista, anche se brevemente, al pari della vera protagonista (vedi Eleven /Wednesday). Entrare nella mente psicotica di una potenziale futura criminale, disorienta chiaramente tutti i suoi interlocutori e così anche i telespettatori che la seguono fin dall'inizio, ma piano piano che la personalità prende forma, emergono nuove ed inaspettate sfaccettature, che la rendono diversa, se non addirittura: accettata, rispettata, seguita, ed infine amata per quello che è veramente, sottolineando un altro aspetto determinante della mini serie e cioè che "nessuno è perfetto"(fortunatamente) e che ognuno può divenire eroe o leader. Parlando della bravura della giovane attrice, Jenna Ortega, che convince subito al primo sguardo terrificante che orienta verso l'obiettivo, sono in realtà i numeri a parlare, visto che in soli 10 giorni dalla programmazione di Netflix, oltre alle visualizzazioni record, Jenna ha già superato i 23 milioni di Followers su Instagram. Niente da dire, dunque. Se non che è nata certamente una stella. Dunque, lunga vita a Mercoledì! Eroe Inconsapevole Nel buio più profondo in cui risiede la mente di Mercoledì Addams, (con quella di Tim Burton) soggiace una falsa figura dall'apparente fragilità fisica, che ama terribilmente tutto ciò che è nero, che puzza di putrefazione e delle quali "le persone normali" ne restano ovviamente disgustati. Il mondo al contrario, in cui vive la stravagante Mercoledì, sottolinea in realtà il carattere del vero genio: costituito dalla imperterrita se non fiancante perseveranza, nel ricercare tutta la verità, che è un anche un tratto distinguibile nei migliori scrittori, giornalisti ed investigatori. La totale incuranza delle emozioni altrui, è solo uno degli aspetti meno propositivi di Mercoledì; la totale indifferenza può comunque essere percepita anche come un vantaggio, se si considera l'onestà intellettuale che la rappresenta, nel momento in cui: non cerca mai di farsi compiacere o cercare sostegno e complimenti; scegliendo di seguire sempre la "propria voce", a rischio di trovarsi in brutte situazioni, ( che la fanno invece contenta) Nel cercare sempre forti emozioni, molte addirittura politicamente scorrette, che oltrepassano spesso la linea dell'oltraggioso e terrificante, si denota una certa graduale e "sottile" considerazione nei valori umani, di cui non ne fa parte, senza mai giudicare l'altra parte o lamentarsi. Se qualcuno ci sentisse, ci prenderebbe sicuramente per matti, ma credo che le potenzialità di una leader ideale ed eroina inconsapevole, siano tutte raccolte nella stessa figura, ritratta da Tim Burton, per mettere probabilmente in risalto anche un altro aspetto, che è opportuno reclamare qui, e cioè: che dietro ognuno si può nascondere il bene ed il male. Dipende da noi, l'utilizzo e lo scopo che ne facciamo di tali forze, e dove le rivolgiamo. E pur scegliendo strade alternative, (mi raccomando non estreme, però) ciò che conta per arrivare al risultato, è seguire sempre se stessi e la propria essenza. Ignorare ciò che dicono gli altri, a volte serve, per tornare ad ascoltare la propria voce. Alle strambe peculiarità, note fin dagli esordi della prima serie degli anni 50, che poi divenuto Film negli anni 90 con l'iconica Cristina Ricci (la cui la somiglianza con la nuova mercoledì resta altresì raccapricciante) e l'indimenticabile Angela Houston nel ruolo di Morticia, la serie più cool del momento è da vedere assolutamente. Trovare qualche difetto nella serie condotta egregiamente da Tim Burton, è assai arduo, ma se dobbiamo sbilanciarci in una comprensione completa della serie, ci sono due particolari dati che vanno brevemente sollevati qui e cioè: Che Tim Burton ha ribaltato un personaggio cupo e psicotico nell'inconsapevole e si spera non probabile nuovo modello da seguire per i giovani d'oggi; anche se l'intenzione è quella di dividere sempre la finzione dalla realtà, la forte piega sinistra intrapresa da Mercoledì, può spingere alcuni teenager assai fragili ad emularne le azioni violente. Dunque, un cattivo modello per l'etica sulla vita e sulla morte, fiducia e rispetto altrui da un lato, che si scontra all'intraprendenza, libertà d'arbitrio e genialità indiscussa, come vera fonte d'ispirazione per molti, dall'altro. Ad ogni modo, Mercoledì, è la serie più spassosa di sempre, in cui i ruoli del buono e cattivo sono invertiti; mentre vestirsi di nero, non è mai stato così di tendenza come ora. Infatti, sta spopolando un vero mercato in rete, tra trecce finte e trucco dark (vedi il Tutorial di Vanity Fair), senza dimenticarsi che la maschera di Mercoledì è una delle più amate ed utilizzate per Halloween. Quella cupa allure, così di tendenza ora, la si può ritrovare addirittura nell'ultimo spot Natalizio della Bauli, in cui una sedicenne in stile Emo di nome Bianca (che è lo stesso nome della Sirena, compagna di scuola ed iniziale nemica di Mercoledì), che non è in sintonia coi suoi familiari durante le feste Natalizie, riceve a sorpresa dal fratellino un pandoro a tema gotico, facendola così sorridere. Ancora una volta, torna una versione rinnovata, della famosa serie originale degli inizi anni 60, che però infondo è sempre la stessa storia. Al di la del capolavoro di Tim Burton, che come genio sul generis, ha già creato con Mercoledì un vero caso a livello mondiale, grazie anche alla sua caratteristica di non sbattere le palpebre, è pur vero che raccontare storie totalmente nuove, diviene ormai una vera impresa. Infatti, il mondo dello spettacolo, ed il Cinema tra tutti, sta vivendo i suoi anni peggiori dal punto di vista creativo, in cui il vistoso riciclo di vecchi film presentati nella furba formula del Remake o Sequel/Prequel dei più famosi, se da un lato conquistano le nuove generazioni, dall'altro rendono lo spettatore medio più confuso di prima quando esce dalla sala, dato che: le citazioni e riferimenti a luoghi e persone sono spesso riprese da altri film, così come le scene che vengono addirittura girate nello stesso set di precedenti (vedi il villaggio di Ritorno al futuro, che è quello di Wednesday). Ritornare e portare di nuovo in vita, vecchi capolavori, può certamente funzionare, come in questo specifico caso, ma servono urgentemente storie nuove di zecca, per far sognare ancora spettatori in cerca di nuove emozioni da condividere. Le lezioni di vita che non ti aspetti "La grande lezione di vita è non avere mai paura di nessuno e di niente." Frank Sinatra La sua indiscussa indipendenza ed autoritarismo spregevole a volte, ma funzionale ai risultati della risoluzione del mistero di Nevermore Academy e della serie stessa, la rendono così unica e così amabile, da far già pensar alla prossima stagione in uscita con Mercoledì2, che sarà di sicuro un altro successo pazzesco. Ma ciò che Tim Burton è riuscito dal suo più profondo, torbido e magico regno allo stesso tempo, è di aver inserito delle piccole ma importanti lezioni di vita, che valgono per tutti, senza distinzione alcuna, quali: Che anche Mercoledì per poter riuscire, ha bisogno di un Team che la supporti; Che la stessa Mercoledì, fa le sue esperienze come tutti i Teenagers, e non può escludersi dal primo appuntamento, dal primo bacio se non addirittura dal suo primo abbraccio, imparando o sforzandosi dal profondo di comprendere almeno un frammento di un mondo a Lei totalmente sconosciuto. Quello dei sentimenti. Che Mercoledì non ha paura di niente e di nessuno, come suonare il violino a notte fonda, insieme a scavare tombe o ballare superbamente da zombie impazzita; Che l'imprevedibilità del percorso che è segnato per ognuno dal cosiddetto "destino", coglie impreparata anche Lei in certi momenti; la scaltrezza ed l'audace irriverenza delle sue mosse, si scontra direttamente con qualcosa di più grande ed inspiegabile, a cui suo malgrado, dovrà arrivare ad un minimo compromesso; Che la famiglia, stravagante che sia, è sempre la sua, a cui deve tornare e fare i conti, accettando ed ascoltando le ragioni di ognuno, nel rispetto e fiducia verso ogni membro che la rappresenti, e che le possa insegnare qualcosa che ancora non sa. Qualunque sia, infine la vostra storia, quello che ci piace davvero, come lezione principe di vita è che: "In ognuno può emergere la propria unicità.L'importante è imparare ad ascoltare la propria voce interiore". Pertanto, diremo: "Lunga vita (o lunga morte) a Mercoledì".. Aspettando presto la nuova programmazione su Netflix.

  • Halloween: 10 curiosità ed idee da sapere, per la notte più alternativa dell'anno.

    La festa più spaventosa e divertente dell'anno, sta per arrivare, e precisamente il prossimo 31 Ottobre. Dopo lo stand by della pandemia, torna soprattutto il desiderio di divertirsi e di leggerezza, che avevamo accantonato. Ecco allora tutte le curiosità ed idee per un pazzo, unico e spensierato Halloween. Gli indizi di zucca, luna piena, costumi spaventosi e dei tantissimi "dolcetti e scherzetti", ci riportano immediatamente ad un solo e magico luogo, che si celebra ogni anno, nella notte del 31 ottobre, la cui festa è appunto quella di Halloween. Considerata come la festa più amata dagli americani, negli ultimi anni, è celebrata anche nel resto d'Europa, (e così in Italia) spopolando innanzitutto tra i più piccoli, ma non solo; sono infatti innumerevoli gli adulti che si cimentano a creare maschere sempre più nuove ed esilaranti, affiancando feste a tema uniche ed originali. “Halloween è il giorno in cui ci si ricorda che viviamo in un piccolo angolo di luce circondati dall'oscurità di ciò che non conosciamo. Un piccolo giro al di fuori della percezione abituata a vedere solo un certo percorso, una piccola occhiata verso quell'oscurità.” Stephen king Dunque, possiamo confermare che Halloween piace proprio a tutti. Ma all'allegria e spensieratezza che tale festa sprigiona da sempre negli animi, ed ormai prossima ad arrivare, si affianca purtroppo una triste notizia che la riguarda, in queste ultimissime ore e che è doveroso sottolineare qui: L'incredibile calca di persone presenti nelle strade e all'interno di un locale nella città di Seoul, per i festeggiamenti di Halloween, ha innescato una vera e propria strage immane, con al momento un bollettino spaventoso di ben 153 vittime e migliaia di dispersi. Capire le cause di tale tragedia, è ancora troppo presto, se non altresì difficile da commentare. OUTSIDERPOST, cerca sempre di dare un punto di vista diverso dai tradizionali canali, usando il massimo discernimento possibile. Ma tali fatti, sono al di là della comprensione umana; pertanto possiamo solo restare vicini alle vittime ed alle loro famiglie. E questo è il sentimento che intendiamo comunque trasmettere, anche se è fondamentale informare e rendere libere le persone di pensare, su ogni argomento qui trattato. Ma tornando a ragionare su Halloween e sui principali motivi che sono a favore di tale festa, il primo tra tutti, deriva certamente dall'idea che sia fuori dagli schemi classici di qualsiasi altra celebrazione e non quindi politically correct, visto che: Coloro che risultano i più brutti, orribili e strani nel travestimento, sono per una buona volta anche i più apprezzati ed amati; E' una festa cheap and cool, nel senso che ci si può divertire con poco e senza dover spendere un capitale, se si possiede la giusta dose creatività e stile da sfoggiare; Halloween, è soprattutto un luogo o per molti meglio dire uno stato in divenire, che si concretizza nello scherzo e tramite il concetto inclusivo, in cui nessuno viene escluso. L'inclusione tra le persone, è pertanto il vero spirito (o spiritello) di Halloween, dove ognuno contribuisce, sentendosi parte di qualcosa unico e fuori dai cosiddetti schemi classici, lontano dalla classicità del "bello e buono a tutti i costi", portando sferzate di sano divertimento e leggerezza, lontane dai veri orrori del mondo attuale. A grande richiesta, riproponiamo dunque la TIPS LIST delle 10 curiosità più spassose ed interessanti sul tema di "Halloween" e del suo significato, (già presentate durante il periodo COVID). Un approfondimento per tutti gli OUTSIDERS e futuri esperti di Halloween, che cercano in tale ricorrenza, di mantenere sempre vivo il proprio spirito creativo e leggero del divertimento durante tutto l'anno, come lo sanno già fare bene tutti i bambini del mondo. BUON HALLOWEEN! 1# Festa celtica esportata negli USA Si tratta in origine di una festa celtico-pagana di fine estate che si chiamava Samhain (tradotta in lingua Irlandese antico) che ha influenzato la ricorrenza di Halloween e che vuol dire All Hallows Eve o meglio "Ognissanti". Dal momento in cui viene poi esportata dagli Irlandesi e Scozzesi a meta dell'800 in America, la celebrazione assume un carattere diverso ed esclusivamente consumistico. 2# Il simbolo della Zucca e di Jack O' Lantern Il personaggio chiave di Halloween è senza dubbio quello di Jack O'Lantern, il quale dai racconti di folklore Irlandesi, era un fabbro avaro e spesso ubriaco che imbrogliò ben tre volte il Diavolo, il quale a sua volta, dato che non poteva prendere la sua anima, perché morì prima dei 10 anni dal patto, lo condannò a vagare per il mondo nell'oscurità con un solo tizzone per farne luce. A suo modo, Stingy Jack, fece poi una lanterna servendosi di una rapa scavata. Poi la rapa divenne la famosa zucca che tutti conoscono, ma forse si conosce meno la storia originale sulla zucca, appunto. 3# Gatti neri, pipistrelli e gufi notturn "Ai gatti neri porta sfortuna essere attraversati da un'auto." Giordano Bruno Guerri, (Pensieri scorretti, 2007) Nella notte di Samhain, il rito propiziatorio di scacciare gli spiriti maligni comprendeva l'utilizzo di pipistrelli che erano efficaci per scacciare gli insetti dai falò che venivano costruiti per la celebrazione. E così anche per i gatti neri, che insieme ai pipistrelli, diventano dei caratteri del tutto gotici fin dal periodo medioevale, in relazione alle streghe e alla magia nera. La superstizione legata soprattutto al gatto nero, diventa un vero problema e viene lanciato negli ultimi anni un vero allarme in difesa dei felini che vengono utilizzati per riti satanici. Inoltre, al contrario degli antichi Greci che ritenevano i gufi sacri e portatori di saggezza della dea Athena, ecco che anch'essi sono associati a streghe se non addirittura a demoni trasformati in animali, sempre vigenti dal periodo medievale fino all'inquisizione spagnola del 1600 inoltrato. 4# Il Business colossale del "dolcetto o scherzetto" "Trick or treat, smell my feet, give me something good to eat." - Proverbio Inglese - E' soltanto dopo la fine del secondo conflitto mondiale, che Halloween si trasforma in un vero affare colossale, dovuto allo slogan di "Trick or treat, smell my feet, give me something good to eat", che vede i bambini finalmente protagonisti, ma purtroppo ignari del messaggio subdolo che è legato all'immensa produzione di caramelle e dolci di vario genere, per il semplice e furtivo consumo di una "sola notte". Ma quali sono i "sweets" più amati dai bambini? YouGovAmerica ha ha mostrato a 703 bambini americani dagli 8 ai 14 anni una serie di abbinamenti caramelle commercializzate specialmente per Halloween e di caramelle alternative, scoprendo che il più popolare per i bambini americani da accaparrarsi nella notte di Halloween è Reese's Peanut Butter Cups, una caramella al cioccolato che ha vinto ben il 75,9% dei suoi match-up. Ma piacciono anche i Cookies fatti in casa, mentre è da evitare assolutamente la liquirizia nera, che appare ultima nella classifica di preferenze con il solo 16%. E' quindi pur vero che infondo vedere la felicità di un bambino che raccoglie dolci nella propria zucca, non ha ovviamente prezzo. 5# Ciò che ci spaventa ci affascina "La più antica e potente emozione umana è la paura, e la paura più antica e potente è la paura dell’ignoto." - Howard Phillips Lovecraft - Quello che avviene al nostro cervello quando si ha paura, è praticamente un "altalena di emozioni", derivanti dal rilascio di ormoni quali: l'insulina, che favorisce lo stato di allerta e fa battere il cuore velocemente e dell' endorfina e della dopamina che sono capaci di tirare fuori prima la paura, poi l'eccitazione e la rassicurazione. Ma il centro della struttura celebrale legata allo spavento è quella della Amigdala, che processa le forti emozioni inviandole poi ai lobi frontali che rassicurano da un lato con un'analisi razionale e dall'altro dal rilascio di diversi ormoni, già alcuni espressi sopra, che si sintetizza con le emozioni di terrore e poi di piacere e fascinazione. 6# Scorpacciata di Film Horror e Pop Corn "Vedi, certe cose che succedono lasciano tante tracce di quello che è accaduto. Ma sono tracce che non tutti possono vedere, ma solamente quelle persone che hanno la luccicanza, solo loro." - Dal film Shining - Un idea interessante per chi osa passare la notte di Halloween in modo terrificante ma divertente, è quello di mettere alla prova tutti gli ormoni della paura e dell'eccitazione e di sfidare il buio con gli altri mascherati a tema. E di riuscire a vedere insieme fino alla fine film horror, per una serata di solo Cinema Horror e chili di Pop Corn. Ecco allora alcuni titoli di film cult e Serie Tv sul genere che consigliamo a chi "ha fegato e coraggio da vendere", da vedere rigorosamente al buio ed in totale silenzio, per non rovinare l'atmosfera angosciante e di terrore del momento. I nostri Best Horror Movies sono: Shining; L'Esorcista; Psicho; Profondo rosso; It; Lo squalo; Dracula di Bram Stoker; Nightmare; The Ring; Scream; Into the dark (serie Tv) ed Halloween (ovviamente).. Ma ci sono molti altri ancora, se ce la fate a tenere gli occhi aperti! 7# Cena tra amici con delitto “Mi chiamo Hercule Poirot e sono probabilmente il miglior investigatore al mondo.” - Hercule Poirot - Un idea sempre più apprezzata è quella di creare una serata in cui vengono a volte presi anche degli attori sconosciuti per interpretare dei ruoli a sorpresa, con lo scopo di creare un delitto perfetto, in cui tutti gli ospiti devono poi trovare l'assassino, seguendo indizi, indovinelli ed imprevisti. Ci sono delle vere agenzie presenti ora anche in Italia, che organizzano tutto presso strutture selezionate come ristoranti e ville apposite. Perfetto per chi vuole vivere una esperienza nuova e divertente. 8# Visitare luoghi e borghi magici Oltre a soggiornare in un castello, (magari infestato) che è senza dubbio l'opzione più affascinante per chi cerca l'atmosfera spaventosamente reale nella notte di Halloween, è possibile fare dei tour esplorativi "notturni" in luoghi dove leggende e storie narrano di episodi legati a fantasmi, streghe e maledizioni trasportandoci direttamente in quei mondi così magici, che si trovano spesso solo nei libri di Edgar Allan Poe e Stephen King o nelle pellicole più famose. 9# Festa in maschera in villa “Ma guarda che Halloween è finito, finalmente ti puoi togliere la maschera!” - Anonimo - Decidere un costume di diavolo, strega, zombie, zucca e quant'altro è già di per sé un vero divertimento, ma quando ci si trova con amici ed altre persone in una villa fuori città, tra candele, addobbi di ragnatele e musica d'atmosfera, lo spasso è assicurato. Per la riuscita di una buona festa è richiesto soprattutto una buona dose di attenzione al dettaglio e creatività nel costume scelto, che oltre a colpire gli altri, deve anche esso raccontare una storia e si deve entrare nel personaggio quanto possibile. Non riconoscersi subito, è poi l'altra lieta sorpresa e conferma che la maschera scelta, ha centrato il suo obiettivo di spaventare e sorprendere.. #10 E' soprattutto la festa dei bambini (e non solo) Chi merita più di tutti di divertirsi e ricreare un'atmosfera terrificante in giochi a gogo senza fine, sono soprattutto i bambini, che dopo la lunga pandemia dovuta al Covid19 e le successive regole del "New Normal", hanno perso un pezzo della loro vita spensierata e del l'importanza di giocare, fondamentale invece per una corretta crescita psicofisica. Tornare a divertirsi, è quindi fondamentale, perché è proprio nel gioco, che ci si relaziona con l'altro, in cui si ride e si sbaglia e soprattutto ci si emoziona. Quindi, le attività consigliate variano tra mimi, caccia al tesoro, nel colpire la pignatta alla cieca per prendere più dolci possibili, finendo magari con un bel pigiama party, con golosità tipo il muffin a forma di zucca e gufo ricoperti di tanta cioccolata. Apprezzeranno anche gli adulti, che insieme ai bambini, si riscoprono anche essi fanciulli, capaci ancora di sorridere al ridicolo e mostruoso, con una promessa a se stessi che si potrebbe tradurre così: "di tornare a divertirsi più di prima, con una maggiore consapevolezza, apprezzando quello che si ha, con profonda gratitudine e allo stesso tempo mantenendo sempre l'animo leggero", pronto per nuove ed impreviste esperienze di sano terrore e divertimento che solo Halloween può regalare". ...E per chi resta solo ad Halloween Nessuno dovrebbe rimanere solo ad Halloween, ma se proprio succede che non si ricevono inviti oppure che non siamo nel mood di feste a tema, possiamo preparare la nostra personale celebrazione, dedicando una piccola parte della casa alla trasformazione, comprando una zucca e mettendo dei lenzuoli con dell' ovatta un pò ovunque, per ricreare quantomeno l'atmosfera ideale davvero creepy e tenebrosa. Con tanto di copertina e divano e vestiti con almeno un indumento di colore di stagione e cioè di arancione, ci possiamo preparare un buonissimo dolce tipico Irlandese, detto Barm Brack, guardando magari qualche Film o serie Tv, e scoprendo il piacere di vivere l'esperienza di Halloween in modo originale da soli, senza avere paura del buio ma nell'apprezzare il significato implicito di tale festa e cioè quella di onorare gli spiriti, accendendo una candela o sotterrando un melograno in giardino così che possa portare fortuna e buone notizie per il nostro prossimo futuro. Happy Halloween!!!

  • Non lasciare Firenze senza aver assaggiato la vera "Fiorentina".

    Dal 30 settembre al 2 ottobre, si svolgerà a Firenze il primo "Festival della bistecca" con un programma ricco di eventi, e con ben 12 metri di griglia, per tutti gli appassionati e curiosi dell'amata regina "ciccia". Ma la bistecca fiorentina, è anche sinonimo di storia e tradizione culinaria fiorentina, che fa coppia col Duomo ed uffizi, in fatto di notorietà e successo. Peccato è quindi non assaggiarla almeno una volta se si viene a Firenze! Per riconoscere una vera Bistecca Fiorentina, bisogna innanzitutto sapere alcune cose. Si parte dalla materia prima, ovvero dalla tipologia di carne utilizzata, che è il primo elemento da prendere in considerazione, se si vuole assaggiare la vera "ciccia" fiorentina. Infatti, il taglio della lombata indicata, deve essere rigorosamente a forma di T, e riguardare nello specifico il vitellone di razza "chianina", (anche se oggi sono consentite pure quelle Maremmane e Marchigiane) e con uno spessore che non sia al di sotto delle 4-5 dita e di almeno con un peso di 800 grammi, da condividere a tavola. Infine, la cottura indicata, è espressamente al sangue e su brace, come la intendono i veri puristi. E con poco sale grosso. In una storica descrizione del celebre scrittore Pellegrino Artusi, ecco come veniva declamato il noto piatto: "La bistecca fiorentina è una braciuola col suo osso, grossa un dito o un dito e mezzo, tagliata dalla lombata di vitella." Un piatto unico, ricco di sapori e di storia che finalmente trova uno spazio tutto suo, grazie all'idea del primo Festival della Bistecca, che inizierà a Firenze il prossimo 30 settembre fino al 2 ottobre, in un lungo Weekend di griglia e di sapienza culinaria dell'iconico cibo fiorentino. Ma la bistecca, biglietto da visita della città Fiorentina e della Toscana in generale nel mondo, apre a discussioni di varia natura, sia in termini di qualità, di portafoglio e del segmento relativo al rispetto per l'ambiente e a chi sceglie di non mangiare più la carne. Ci domandiamo pertanto: quale futuro attende la famigerata bistecca fiorentina e se sarà sempre possibile degustarla nei ristoranti della Città di Firenze? La cultura della "ciccia" toscana più famosa al mondo “L'amore vive non solo di sentimento ma di bistecche.” Carlo Dossi La fama internazionale della Fiorentina al sangue, nasce a quanto pare, dalla famiglia dei Medici nel 1565 a Firenze, i quali, per i festeggiamenti nella notte di San Lorenzo il 10 Agosto, decisero di condividere tale carne con tutto il popolo cittadino, creandone una tradizione e successiva leggenda intorno alle origini dell'amata ciccia. Mentre lo stesso termine, deriverebbe dalla presenza, in tale circostanza, di alcune persone appartenenti all’élite socio-culturale inglese, che alla vista di quelle carni gridarono appunto “beef-steak” da poter gustare. I fiorentini, poi, lo trasformarono successivamente in "Bi-stecca". Sempre dal celebre libro culinario di Pellegrino Artusi, "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", si narra della preparazione e della cottura, come di solenni odi al buon cibo, in un racconto poetico e di manifesto sull'incontro incontro passionale tra papille gustative e sentimento: “…mettetela in gratella a fuoco ardente di carbone, così naturale come viene dalla bestia o tutt’al più lavandola e asciugandola: rivoltatela più volte, conditela con sale e pepe quando è cotta, e mandatela in tavola. Non deve essere troppo cotta perché il suo bello è che, tagliandola, getti abbondante sugo nel piatto…” La divisione dell'osso tra filetto e controfiletto, che rivela la sua celeberrima forma a T, ( tra le zone più conosciute e selezionate, ritroviamo: il sottospalla, il girello, campanello, la fesa, la sottofesa, la noce, la costata, anche se è la lombata l'unica originale) è la vera eccellenza e peculiarità della cosiddetta "Chianina I.G.P.", nel senso che si tratta della zona autoctona della "Val di Chiana", da cui ne deriva il nome. Allevato prevalentemente al pascolo, e con una buona alimentazione, il vitellone bianco dell'Appennino Centrale Italico, certificato e sotto la tutela del marchio 5R, è ormai divenuto sinonimo di eccellenza della cucina Italiana nel mondo, ed addirittura ricco di alcuni valori a favore della salute, tanto che risulta: simile alle carni bianche e pesce per la sua digeribilità; piuttosto magra, e con una quantità di grasso solo nella parte muscolare interna; il rapporto tra gli acidi insaturi e saturi è superiore a 1 e pertanto determinante per la prevenzione di malattie cardiovascolari, soprattutto se si sceglie la famosa "scottona" (Chianina femmina al di sotto dei due anni, che non ha avuto vitellini) che è molto più elastica e di colore rosso vivo. “Non mangio carne rossa, ma a volte si ha bisogno di una bistecca.” GWYNETH PALTROW Se la carne è dunque una fonte sana di grassi, dato che svolge funzioni importanti per l’organismo, e che può migliorare i marcatori di salute cardiovascolare e composizione corporea, la bistecca può essere quindi certamente deliziata, sempre però con la giusta e suddetta moderazione ed attraverso un buon utilizzo nella cottura, senza o con poco sale aggiunto. Ecco che tra i vigneti della famosa campagna del "ValdiChiana", si può incontrare il magnifico "gigante bianco" con il suo manto candido, che pascola nei territori da tempi immemori, (si dice fossero già presenti ai tempi degli Etruschi), che come sottolinea "Valdichiana Living", "è stato soprattutto un alleato prezioso per l’uomo grazie alla sua duplice attitudine al lavoro e alla produzione della carne." Come si cucina la vera "T-bone steak"? “Il mio animale preferito è la bistecca.” Fran Lebovitz Chi viene a Firenze, oltre a visitare la città, ricerca nella delizia culinaria della "fiorentina" perfetta, una vera e propria esperienza, che in breve si dovrebbe presentare così: asciutta e ben soda, con un colorino rosso sangue, se non si desidera altresì "ben cotta" e grigliata al punto giusto, oltre che essere presentata nel piatto con un buon olio Evo, aromi di contorno ed un buon coltello per il taglio di questa speciale carne toscana. Nelle 10 mosse per la bistecca perfetta di "Cucina Italiana", proposta qualche tempo fa, ritroviamo in sintesi alcuni passaggi fondamentali, per chi vuole cimentarsi a "grigliare" la Fiorentina in casa propria. Ecco allora i momenti salienti di una vera arte, cioè quella del grilling, che come riportato dallo stesso articolo, non ha nulla in comune con la cultura americana del BBQ. La carne e la giusta temperatura. Lasciarla un paio d'ora fuori dal frigo ricoperta; Via ogni residuo di umidità. Cambiare spesso la carta per renderla completamente asciutta; Intenerirla prima della cottura. Scaldare in forno a temperatura di 52° e tenerla dentro per un paio d'ore senza che diventi grigia ( procedura di Reverse Searing); La carne deve essere asciutta. Prima di metterla su griglia, accertarsi che sia asciutta; Veicolare il calore. Spennellare leggermente d'olio la carne più volte, per far aderire meglio la cottura dopo alla griglia; Preriscaldare la griglia. Metterla alla massima temperatura mezz'ora prima della cottura; Cuocere nel modo più corretto possibile. Spennellare nuovamente ed appoggiarla sulla griglia e girarla solo quando si saranno formate le righe di cauterizzazione. Individuare il punto di cottura ideale. Se la volete al sangue, la temperatura è di 55°, media è 62° e ben cotta è 75°. (usate il termometro per non sbagliare nel cuore della carne). Farla riposare dopo la cottura. Spostare la carne su un tagliere di carte per 1 minuto e poi metterlo nel piatto. Servire la bistecca senza troppi fronzoli. Condirla solo con olio, sale grosso e un pizzico di pepe (se si vuole). E soprattutto, servirla calda e meglio su un piatto di ghisa. Buon appetito! ...E dove mangiarla "bene" “Mi hanno detto che questa è la migliore mangiatoia di tutto lo Stato.” Terence Hill - Film -"Trinità" Nella ricerca del ristorante giusto, che sia capace di regalarci un'emozione indimenticabile di uno dei piatti più amati nel mondo della cucina Toscana, la scelta non è mai ovvia; a seconda della scuola di pensiero e storia di un locale, quello che spesso i turisti, e soprattutto gli Italiani (compresi i fiorentini) cercano assiduamente, è il sapore genuino della carne cotta e della qualità che ad ogni morso, racconta in toto, la cultura di un luogo e soprattutto di un popolo. I nostri suggerimenti, sono pertanto strettamente personali, e che si basano su un unico criterio di valutazione e cioè sulla genuinità del racconto "sulla fiorentina" che passa dal piatto ed arriva allo stomaco, in una tempesta di emozioni e sensi, che lascia ben poco spazio alla riflessione, se non al piacere stesso di tale piatto. Abbiamo pertanto, pur se con molta fatica, scelto i tre seguenti ristoranti fiorentini, i quali hanno riscontrato tutti in qualche modo, l'esatta comunione tra: passione, piatto tradizionale, semplicità ed eccellenza del prodotto servito, oltre che il buon servizio offerto al cliente durante la permanenza nei suddetti tre locali. Trattoria Osvaldo. Trattoria dell'Oste. Trattoria Mario. In conclusione, potremo indicare una spesa media a persona che è di 38/45 Euro circa, ( con un peso minimo accettabile sia di 800 grammi) e senza considerare poi almeno un buon bicchiere di vino e patate arrosto da accompagnamento a sua maestà la bistecca, che sottolineiamo qui, vale la pena di assaporare almeno una volta, se ci si trova a Firenze. Festival della Bistecca ed etica del cibo "Nessun amore è più sincero dell'amore per il cibo." GEORGE BERNARD SHAW Quest'anno, anche la Bistecca ha finalmente il suo Festival dedicato. Infatti, nella sua città d'origine, detta anche Firenze la Bella, tra Arte, bellezza e storia secolare di un Italia delle meraviglie, che attira a sé milioni di turisti tutto l'anno, e che continua a far innamorare, il regno della ciccia più buona al mondo, viene finalmente riconosciuta, a furor di popoli. Tempo permettendo, visto che l'evento si terrà presso il Prato delle Cornacchie del parco delle Cascine, accanto all’Anfiteatro delle Cascine di Firenze Ernesto De Pascale (parco cittadino) e tutto rigorosamente all'aperto, le aspettative sembrano piuttosto alte, visto che: Sono in programma anche incontri con allevatori toscani, chef e nutrizionisti. E ancora, le Masterclass a cura dell’Accademia della Fiorentina, spettacoli e iniziative in tema. La musica con il rock’n’roll dei Partners in Crime, il jazz di Dimitri Grechi Espinoza e i canti della tradizione toscana rivisitati da La Nuova Pippolese, saranno anch'essi i protagonisti di questa manifestazione; La domenica verrà anche installato un mega schermo per la proiezione della partita Fiorentina-Atalanta, per gli amanti dello sport, e soprattutto pasteggiando in compagnia della regina delle Bistecche. Un occasione da non perdere, dunque, per chi è amante della "Fiorentina" e vuole vivere una totale esperienza Toscana a 360°. Per le prossime edizioni però, affinché il Festival venga vissuto ed apprezzato al meglio, sarebbe auspicabile se: Fosse raggiungibile facilmente anche con i mezzi pubblici, dato che si trova all'interno del parco delle Cascine, dopo l'ippodromo e per chi non conosce la città, la difficoltà è doppia; (ora si scende alla fermata Cascine della Tranvia Fiorentina per proseguire almeno un paio di chilometri a piedi all'interno del parco, senza alcunché di segnaletiche per o ippodromo/anfiteatro che si trovano limitrofi); Che il festival venga presentato durante l'inizio della stagione estiva, magari in concomitanza con i concerti di Firenze Rocks, che si volgono proprio nella stessa area; La stagione estiva è la migliore per manifestazioni che si svolgono all'aperto e che si possono prolungare anche dopo le 20. A chi invece preferisce non scegliere la carne, perché si trova già in un percorso vegetariano o vegano, o magari solo Flexitariano (come due altri piatti molto apprezzati, quali la Carbonara ed i Bucatini), è davvero consigliata comunque una breve visita nella bellissima location utilizzata per questo Festival della Bistecca, per un giro tra esperti e nutrizionisti, che può fare la differenza, in termini di un sapere culinario in continua evoluzione, sia nella cultura e tradizione della città Magnifica di Firenze, che con i suoi tanti pregi (e pochi difetti) cerca di continuare a raccontare una storia bellissima di un intero paese. In visione poi dell'aumento ed apprezzamento di nuove cucine multi etniche da un lato e di scelte azzardate in fatto di nuovi alimenti altamente proteici e sperimentazioni dall'altro, il timore di una scomparsa delle Italiche tradizioni culinarie, è già purtroppo presente; ma ciò non deve comunque allarmarci, dato che in netta contrapposizione a quanto detto appena sopra, si affaccia un nuovo credo, che accompagna una vera "etica del cibo", espressa in modo lucido dall'autore di un'interessante libro di Paolo Gomarasca, il quale discute argutamente sulla tutela e diritto che ogni individuo ha, con un'analisi sulle problematiche e soluzioni, legate alla salute, alimentazione e quantità-qualità del cibo. Ancora una volta, il futuro dell'umanità è pertanto nelle mani (ed anche nel cibo scelto) di ognuno, che con discernimento, può operare una scelta consapevole a favore di se stesso e dell'ambiente. Detto ciò, ogni piatto ha dentro di se un mondo da scoprire. E la "Fiorentina" ne è certamente la prova definitiva, di questo pensiero. Adesso, a voi la scelta. OUTSIDERPOST raccomanda la lettura dei seguenti testi: "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", di Pellegrino Artusi. "L'Etica del cibo", di Paolo Gomaresca.

  • MASSA CRITICA E CENTESIMA SCIMMIA, SIAMO (FORSE) AD UN PUNTO DI SVOLTA PER IL GENERE UMANO?

    Ultimamente si sente molto parlare sia del FENOMENO della centesima scimmia, che della famosa TEORIA sulla Massa critica. Gli ultimi indizi, ci portano a pensare che forse siamo vicini ad un grande cambiamento globale in cui la collettività potrebbe fare il suo "salto di coscienza". Ma prima di tutto, è fondamentale ragionare sull'eventuale "causa scatenante" ed ancora, se davvero tale svolta epocale dell'umanità, tanto attesa da molti, non si riveli poi una ennesima burla passeggera dell'onnipresente "rete". Le scimmie la sapevano lunga su molte questioni, qualcuno penserà ironicamente. Ed infatti, ancora una volta si parte da loro, per arrivare ad oggi, nel 2022, ad un probabile salto epocale della specie umana, che potrebbe giungere a breve, visto che come avveniva nel lontano passato, si confermerebbe la discussa teoria seconda la quale l'evoluzione deriva dal gruppo che si identifica per la più resiliente: “Non è quella più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma bensì quella più reattiva ai cambiamenti." Charles Darwin Un argomentazione assai interessante che lo stesso Charles Darwin aveva consuetamente sollevato, interrogandosi anche su un altro punto singolare, su cui cerchiamo di discuterne qui alcuni aspetti, e cioè che: "La selezione naturale è stata la causa principale, ma non l'unica, delle modificazioni.” Ciò può infatti presupporre che ci sarebbero altre cause, per esempio quella sociale e culturale, che possono aver contribuito a stabilire un particolare scatto di livello di un gruppo rispetto ad un altro, con il conseguente risultato di un palesato progresso in avanti derivante da un'azione ripetuta e migliorata poi nel tempo, e che ne cambia le modalità ed il suo significato, divenendo così un portatore sano del nuovo comportamento rimodellato a tale atto, ed infine condiviso e riconosciuto dalla comunità nel suo complessivo e dagli scienziati, che ne deducono la teoria sopra stante. E se fosse davvero così, ci domandiamo allora: Quali ripercussioni potrebbero riservare tali azioni insieme alla sua principale causa scatenante, che indurrebbero a pensare che oggi, siamo finalmente giunti a quel fatidico punto critico o "soglia critica", nel quale uno specificato numero di persone sconvolgerebbe l'intero sistema globale? IL SENSO DEL PROBLEM SOLVING PER LE SCIMMIE “La creatività può risolvere la maggior parte dei problemi.” George Lois E' scientificamente confermato, da ormai lontana data, che il "nostro parente animale più prossimo è lo scimpanzé, con un patrimonio genetico identico all'uomo, per il circa 99%." Ma quando si parla in termini di "flessibilità cognitiva" oltre a quella più notoriamente conosciuta come "fisica", si denotano delle differenze; è infatti sorprendente notare quanto la scimmia sia più brava ad eseguire meglio alcune azioni, rispetto all'uomo. L'ottenimento della ricompensa, (es. per una semplice banana) ne è il tipico esempio di questo "modus operandi", in cui la scimmia è molto più brava ad escogitare piani migliori e strategie efficaci per accaparrasi il "prezioso premio"al contrario al suo parente lontano. Ecco un ulteriore esempio a riguardo: Lo studio condotto dalla psicologa Julia Watzek della Georgia State University nel 2019, pubblicato poi sulla rivista Scientific Reports, e reso visibile dal "The Guardian", mette in luce questa straordinaria disinvoltura da parte delle scimmie nel trovare continue scorciatoie cognitive per il raggiungimento del premio finale, al contrario dell'uomo. I due gruppi, costituiti da 60 individui da un lato, e da 22 cappuccini e 7 macachi dall'altro, ne mostrano anche un ulteriore dato: cioè che l'uomo preferisce non correre il rischio, scegliendo quasi sempre le medesime dinamiche di risposta, e soltanto sporadicamente ed in un secondo momento ad optare per le cosiddette "scorciatoie", risultando ai fini della ricerca, poco creativo, se non addirittura monotono. Se pertanto l'abilità del problem solving si denota espressamente più nella scimmia rispetto all'uomo, (come in questo caso), mentre l'aspetto forse più intrigante su cui intendiamo soffermarci oggi, deriva dal fatto che tale atteggiamento apre l'ingresso ad un livello successivo di comprensione o di consapevolezza, che tradotto nell'ambito del genere umano, può considerarsi come una concreta trasmutazione della specie, dato che in quel singolare momento magico, avviene che: la consuetudine di un certo comportamento ripetuto nel tempo, acquisisce improvvisamente una nuova consapevolezza, che fa simultaneamente slittare verso la realizzazione di un'azione diversa dalla precedente, la quale non è stata voluta, e che deriva da un microscopico elemento di frattura inaspettata che le fa compiere un preciso salto in avanti, mutando il risultato finale. Per dirla semplice, il rischio per il gioco, la creatività e la flessibilità molto spiccate nei primati, rendono possibile il passaggio da un livello di evoluzione ad un altro più elevato. LA SOGLIA QUANTITATIVA/QUALITATIVA DEL GENERE UMANO "Non è esagerato dire che uno scimpanzé tenuto in solitudine non è affatto un vero scimpanzé". Wolfgang Köhler La peculiarità di "non linearità" dei primati nel risolvere un problema pratico, legata ad una forma evoluta di socializzazione, è stata ripresa anche come base degli studi di psicologia di Wolfgang Köhler che negli anni 20/30 sull'isola spagnola di Tenerife, operò una lunga osservazione sull'apprendimento degli scimpanzé, da cui fu poi coniato il famoso termine "Insight" (ossia la manifestazione improvvisa di un balzo in avanti, che basandosi su una serie di stimoli precedenti, fa scorgere chiaramente l'insieme delle cose), che conferma una rivelazione aggiuntiva: Un cambiamento qualitativo della specie è possibile laddove la ripetizione a livello quantitativo di una certa azione supera una "determinata soglia", migliorandone il singolo che l'intera comunità. Ma di quale soglia d'azione si parla? E cosa c'entrano tali discorsi prettamente teorici nella definizione moderna di "centesima scimmia" in relazione alla teoria della "Massa critica"? Si potrebbe presupporre un esempio assai semplice ma del tutto efficace, che spiega perfettamente il reale meccanismo di interrelazione tra le due tesi, quando ci chiediamo: Cosa succede, quando le persone decidono di prendere la patente di guida? Che devono operare un piano preciso, costituito da una continua pratica, e allo stesso tempo da un buon livello di studio teorico, che produrranno il conseguente aumento sul controllo alla guida e quindi di un maggiore senso di sicurezza e di responsabilità, al fine di prevenire eventuali pericoli ed imprevisti lungo il tragitto predestinato, fino al momento in cui un giorno la guida sarà autonoma in ogni dettaglio, ed il guidatore potrà finalmente fumare una sigaretta o parlare con un amico in vivavoce, se lo vorrà, senza però distrarsi troppo. Ma nella famosa teoria della "Massa critica", si va ben oltre tutto questo. E' come immaginare che "99 persone che guidano con responsabilità ed esperienza il proprio veicolo, influenzano una centesima persona che non conoscono affatto, tanto da renderla così abilmente capace di guidare addirittura bendata la propria automobile." Ma ve lo immaginate? Tale presupposto pressoché incredibile, (ma sempre possibile per la Scienza), nasce dalla famosa teoria della Massa critica nel 1952, e cioè da uno studio d'osservazione trentennale sul gruppo della scimmia giapponese detta "Macaca fuscata" che presso l’isola di Koshima, fu seguita nelle varie fasi di comportamento durante il suo pasto di patate dolci sepolte nella sabbia. Dall'iniziativa della giovane femmina "Imo", di lavare le patate in un torrente vicino, i momenti successivi mostrano un'escalation di atteggiamenti creativi e risolutivi, dato che: Tutte le scimmie giovani imparano a fare lo stesso, ed insegnano la nuova procedura ai loro genitori; Gli altri adulti non seguono invece la stessa strategia; Le giovani scimmie ed i loro genitori, iniziano a lavare le patate in mare perché sono più saporite. Ma la svolta incredibile avviene quando tutti gli altri gruppi presenti sulle altre isole, iniziano ad adottare la stessa soluzione. La distanza del mare non risulta un ostacolo nell'evoluzione del nuovo comportamento. Anzi, tutto sembra avvenire in simultanea. Tutti imparano qualcosa di nuovo insieme, pur senza condividere fisicamente insieme tale cambiamento. Come mai? L'UNIVERSO NELLA PSICHE UMANA "La nostra psiche è costituita in armonia con la struttura dell’universo, e ciò che accade nel macrocosmo accade egualmente negli infinitesimi e più soggettivi recessi dell’anima." Carl G. Jung Il miracolo sociale e miglioramento culturale che avviene nel caso del "Macaca fuscata", risalta l'ipotesi principale in cui esiste: "un ponte comunicativo da mente a mente, che azzera le distanze grazie al contributo della fantomatica "centesima scimmia" che lava le sue patate, creando un portale quantistico tra materia ed energia, cambiando le sorti sociali e culturali di tutti i gruppi di scimmie, nel suo complessivo." Inoltre, a detta del famoso genetista americano Bruce Lipton, che accoglie la medicina alternativa a quella tradizionale, egli denota che "è la qualità del pensiero ad influenzare il codice genetico umano e così l'universo della psiche umana", se vengono forniti i giusti atteggiamenti mentali e che accompagnano all'acquisizione di una prospettiva elevata della vita, in tutte le sfere personali e con l'esterno. Pertanto, nella similitudine tra uomo e scimmia, il concetto della condivisione di idee profonde esplicata dall'azione di comportamenti ripetuti di un piccolo gruppo che crescendo, si predispone ad un campo morfogenetico più potente, che influenzerà gli altri individui esterni ignari di tali comportamenti, fino alla loro acquisizione di nuove abilità. A tal proposito, è lo studioso Rupert Sheldrake a confermare il concetto della centesima scimmia, con l'ipotesi di un"campo morfogenetico", (derivante dalla fisica nucleare) che causerebbe tale spirale e che potremo così sintetizzare: In ogni campo morfico (cioè un sistema naturale che si organizza e si definisce attraverso tutte le forme al suo interno) presente in tantissimi ambiti, tra cui nella nella biologia, fisica, psicologia, chimica e nelle scienze sociali, la permanenza di una gerarchia organizzata si può estendere fino a toccare tutto l'universo, a tutti i livelli, a "cascata", dai primari a scendere, con una reazione a catena, che comporta mutamenti a tutti i componenti del sistema, nessuno escluso. L'esperienza collettiva umana che richiama alla memoria ed all'inconscio collettivo, studiata in tempi non sospetti anche da Carl G. Jung, ci rimanda immediatamente alla responsabilità attuale che Media, Social ed Internet in generale, detengono sulle menti degli individui, spesso in maniera subdola e pericolosa, verso una modalità poco chiarificatrice nelle informazioni reali della strutturazione riguardo un qualsiasi nuovo campo morfico, tanto da trascinare gli ignari umani, ad insensati e convulsi nuovi comportamenti sociali destabilizzanti, che dirigono ad un avvicinamento vorticoso di un transumanismo prossimo, anziché ad una maggiore responsabilità individuale. Ci domandiamo allora: A quale sfida si prestano oggi la psiche umana e la spiritualità? E quale azione di ribaltamento servirebbe per scongiurare tale scenario distopico in atto, al fine di riportare equilibrio e nuovo indirizzamento degli esseri umani verso una maggior consapevolezza? Per Greg Braden, scienziato di fama mondiale, la trattazione del tema sulla "massa critica", risponde attraverso un suo studio negli anni '80, che riguardava il potere derivante dalle meditazioni collettive, con "l'effetto Maharishi", da cui egli rilevò una percentuale precisa che stabiliva ciò: "su 7 miliardi di persone, se ce ne sono ben 8000 che operano pensieri di pace ed amore, il mondo ne potrà vedere presto gli effetti." Parallelamente, negli anni '90 esce il bellissimo romanzo "La profezia di Celestino", scritto da James Redfield, e che riguarda un antico manoscritto misterioso che descrive minuziosamente il passaggio del raggiungimento della "soglia critica o massa critica", o meglio del momento in cui: "Una presa di coscienza o trasformazione avverrà quando una certa quantità di persone sperimenterà contemporaneamente tale consapevolezza. Tale crescita, già iniziata nel 20 ventesimo secolo, raggiungerà quindi tale "massa critica", o meglio un numero adeguato di individui che inizierà ad interrogarsi in massa su domande esistenziali, tipo: quale processo misterioso ci sia alla base umana? E nel momento in cui l'intera cultura comincerà a prendere sul serio le esperienze fortuite, il verificarsi di tali risposte non tarderà ad arrivare." Primo capitolo: "Massa critica" - Libro, "La profezia di Celestino" - Pertanto, sia Gregg Braden che James Redfield, pur se in modalità opposte, ci stanno in realtà comunicando lo stesso messaggio e cioè: che il momento di un salto quantico spirituale di ribaltamento, è proprio adesso. La centesima scimmia è quindi pronta per eseguire la sua mossa e portare un cambiamento senza precedenti alla razza umana. SE IL CENTESIMO UOMO/DONNA FOSSE OGGI? Con l'esperienza della pandemia globale degli ultimi due anni, si è andato a pronunciare un crescente contesto di ricerca spirituale e di una visione del mondo "alternativa" che in sintesi si avvicina molto ai noti concetti di "massa critica e centesima scimmia", in accordo alle profezie Maya, ed in correlazione all'acquario e l'arrivo dell'età dell'oro, (libro molto esplicativo del passaggio "in corso") che presentano il comune riferimento all'ipotetico numero di persone, che influenzerebbero la coscienza collettiva a livello mentale e spirituale, portando l'umanità ad un salto quantico e dimensionale diverso da quell'attuale. Tenendo conto dei tempi incerti se non drammatici, dell'urgente necessità di salvare il pianeta il prima possibile dai fantomatici "cambiamenti climatici" in corso da un lato, e nella speranzosa prospettiva di un mondo meraviglioso in arrivo dall'altro, ciò che ancora non è stato mai "ufficialmente" sperimentato e riconosciuto, ad eccetto del lavoro di Gregg Braden, delle strabilianti vittorie dei "Macachi", e dell'idea che l'uomo possa migliorare la propria condizione di salute attraverso la qualità del suo pensiero, è quella di rispondere secondo discernimento alla domanda secondo cui è effettivamente possibile che: le persone riescano a comunicare tra loro telepaticamente e a distanza, riuscendo ad acquisire "insieme", uno profondo stato alterato in totale sintonia con l'energia della coscienza universale e della "Risonanza di Schumann" terrestre, fino al punto di trasformare (insieme) la realtà circostante in cui viviamo oggi ed influenzare anche gli altri individui? Se la realtà illusoria nel bellissimo film di Matrix, è presentata con una pillola "rossa" che apre la percezione del protagonista Neo alla scoperta della nuda verità, la medesima possibilità si riassume oggi con l'accelerazione del tempo e della vibrazione umana in accordo con le onde risonanti del campo magnetico terrestre, che creano concretamente i presupposti di un imminente cambiamento. Quello che si sta concretizzando, è quindi un lento ma inesauribile risveglio di Gaia, in cui non si esclude l'implicazione da parte degli esseri umani all'ormai profetizzato salto di coscienza collettiva. E se risulta ancora complicato stabilire se gli esperimenti militari come la serie cult "Stranger things" (tanto per intenderci) sono davvero esistiti o fino a quali livelli profondi sono ad oggi perpetrati, gli indizi migliori per comprendere se siamo ad un vicino "punto di svolta" per il genere umano da rilevare sono che : Ogni individuo dispone di strumenti quali: l'auto osservazione, l'intuito, il talento e la creatività per potenziare una concreta guarigione individuale e maturare una migliore versione di se stessi e del mondo; Ogni individuo lavori arduamente e costantemente su se stesso, ogni giorno, in presenza, cioè cercando di vivere "il qui ed ora", (come Eckhart Tolle insegna nel suo straordinario libro "Il potere di adesso", acquistabile qui) lasciando andare il passato e senza cercare di controllare un futuro che non è ancora stato scritto; Ogni individuo, abbia messo da parte l'ego, per far spazio alla cooperazione ed altruismo sincero oltre che d'amore e gioia incondizionati verso ogni essere vivente e verso la stessa natura, sentendosi finalmente "al servizio" e scegliendo prettamente alternative naturali nella propria scelta di vita quotidiana. Ogni individuo, sia RESPONSABILE delle proprie azioni e prima di tutto nelle parole e nei pensieri che egli compie su se stesso e su gli altri, con il giusto discernimento anziché con il giudizio e di profonda accettazione delle cose e del mondo. LA SVOLTA RISIEDE NELL'OPPORTUNITA' “Un pompelmo è un limone che ha avuto un'opportunità e ne ha approfittato.” Oscar Wilde E' indiscutibile che sia il macaca che il pompelmo di Oscar Wilde, hanno colto un'opportunità attraverso una scelta operata anche se non proprio pienamente consapevoli. Ma ciò che interessa qui, è comprendere che forse il "vero punto di svolta", che tutti stanno ormai aspettando per il genere umano, potrebbe avvenire qualora: Si identificasse una piccola apertura, uno spiraglio o una finestra di comprensione in cui si intravede una certa opportunità da poter cogliere al volo. Quindi, partendo dal concetto iniziale di massa critica in relazione all'eventualità di un prossimo grande accadimento, che ricordiamo, sembra essere confermato sia da molti esperti in materia spirituale che scientifica, la non verificabilità del mutamento in corso, non ne esclude la sua possibilità di emergere, dato che le variabili in questione sono ben diverse da un tradizionale campo di studio d'osservazione, e che riguardano in special modo la fede profonda di alcuni, verso l'operatività di un sistema invisibile che influenzerebbe quel mondo visibile odierno. A sostegno di queste possibili indicazioni, è chiaro (come dal vademecum sopra) che se grazie al lavoro di persone che operano espressamente solo su frequenze superiori positive e restano lontane dai vecchi schemi della terra, basati sul "dio denaro, ego, odio e paura", venisse raggiunto un certo livello di consapevolezza ed amore incondizionato, sarebbe quanto meno possibile vedere nel mondo attuale la realizzazione di un'enorme cambiamento oggettivo e che va nella direzione di una intelligenza superiore inclusiva, dove: "Ognuno comprende che fa parte di un UNO, a cui è collegato." In conclusione, se ripensiamo alle conquiste impossibili dei "macachi" giapponesi", tale opzione non è per nulla da escludere, proprio in considerazione della fantastica possibilità che il mondo attuale attraverso la sua intensa problematicità ci sta offrendo, a suo malgrado. La probabile risposta ad una svolta epocale, e causa scatenante ad essa, risiede pertanto nel valore implicito della parola "opportunità" che viene offerta ad "Ognuno di noi", il quale riveste il ruolo di una possibile "centesima scimmia", che è capace di traghettare l'umanità verso l'effettivo risveglio della coscienza collettiva e del suo innalzamento spirituale ad una nuova dimensione. Se così fosse, è perciò un'incredibile sfida possibile e tangibile davanti ai nostri occhi, che non dobbiamo farcela sfuggire! OUTSIDERPOST consiglia la lettura dei seguenti libri: - "La profezia di Celestino", di James Redfield. - "La fine del tempo. Nuove rivelazioni sulle profezie dei Maya", di Adrian G. Gilbert. - "L'acquario e l'arrivo dell'età dell'oro", di Omraam Mikhaël Aïvanhov. - "Il potere di adesso", di Eckhart Tolle.

  • "Raffaella Carrà, forever." Ad un anno dalla sua scomparsa, la sua luce brilla ancora più forte.

    Se ci pensiamo bene, l'immensa Raffa Nazionale, oltre ad averci lasciato una alla incredibile eredità artistica tra performances, canzoni e programmi storici, ci regalato, un profondo messaggio sul senso della vita, tramite la sua umiltà e gioia di vivere, quali essenze del tutto. Tra celebrazioni e ricordi, ecco allora 6 "ragioni del cuore" da seguire per continuare ad amarla. Oggi 5 luglio, è esattamente un anno che la stella più grande della televisione Italiana, e amata Pop Star internazionale, non è più fisicamente tra noi. Colei, che con il suo infinito talento, forte carisma, professionalità fuori dal comune, ed ancora, con la sua risata coinvolgente, fiumi di paillettes e zeppe vertiginose e soprattutto con il suo incredibile dono di saper raccontare, comunicare, divertire anticipando sempre di lunga i tempi correnti, è riuscita ad arrivare al cuore delle persone, grazie alla piena naturalezza del suo essere, ed a mostrarci un vero squarcio nel cielo, in cui la gioia di vivere può rivelarsi l'essenza del tutto, e che attraverso esso, si può realizzare anche l'impossibile. UNA ICONA SENZA SAPERE DI ESSERLO VERAMENTE “Io ho avuto tantissimo dalla vita, la fortuna di maestri incredibili che mi hanno fatto dono del loro tempo e della loro esperienza, che mi hanno insegnato l’umiltà e l’amore per questo mio mestiere”. Raffaella Carrà Ad un anno dalla sua scomparsa, è ancora viva l'immagine di commozione sincera delle centinaia di persone che si sono potute recare al Campidoglio in Roma per porgerle l'ultimo saluto, confermando che una perdita così profonda se non incolmabile, di una donna libera, di una artista vera e di una anima davvero unica e speciale, è davvero incalcolabile. Infatti, la magia che Raffaella Carrà e che soltanto lei, infondeva attraverso il piccolo schermo, era un vero miracolo sia per gli occhi che per il cuore di tutti coloro che la seguivano; un rapporto esclusivo con il suo pubblico, che la amava profondamente e che Lei ricambiava con estremo rispetto ed umiltà, ponendola al di sopra di tutti. Spesso, diceva di se stessa: "Io sono calma e pigra. Ma appena salgo sul palco un’energia si impossessa di me e mi trasformo in un uccello che prende il volo." Sono tantissimi i giornali importanti internazionali che l'hanno omaggiata durante la sua carriera e così anche quando ci ha lasciato; come il noto Newspaper Inglese "The Guardian" che in uno dei suoi ultimi articoli, ha scelto il seguente titolo: "l’icona culturale che ha insegnato all’Europa le gioie del sesso”. Ma nel parlare in termini di icona e di leggenda, è la stessa Carrà a prendere le giuste distanze, grazie all'incredibile dose d'umiltà che l'ha tenuta lontana dai eccessivi vezzeggiamenti, e alla fermezza d'animo nel tenersi saldamente ancorata a terra, ma senza dimenticare oggettivamente il suo ruolo di emancipatrice culturale che ha influenzato intere generazioni. L'umiltà, legata alla profonda dedizione per il lavoro, al sacrificio ed alla determinazione verso ciò amava profondamente, l'ha resa in concreto, un essere al di sopra di tutti, pur senza saperlo di esserlo o desiderarlo. Uno degli scopi e modus operandi di Raffaella Carrà, era infatti quello di condividere le conoscenze e competenze trasversali acquisite nei decenni, nel difficile campo artistico, per poter aiutare i giovani, e tutti quei Outsiders ad credere in se stessi ed emergere, grazie al talento e continuo duro lavoro e studio, come Lei stessa ha perpetrato in tutta la sua lunga e straordinaria carriera. LA SPIRITUALITA, IL CARISMA E L'ALLEGRIA Che cosa ci trovassero di tanto straordinario nel mio ombelico, ci ha pensato mia madre a svelarlo: "Piace perché è un ombelico alla bolognese". La storia televisiva di Raffaella Carrà che inizia nel lontano 1961, la porta in breve a divenire il volto più famoso ed amato della televisione Italiana e poi a vera Pop star Internazionale, scalando le classifiche Europee negli anni '70/80, grazie agli intramontabili tormentoni di "Pedro" "Fiesta" "Rumore", "Tuca Tuca" e tantissimi altri. La sua potenza scenica, grazie anche ad un corpo slanciato e vivace, ma mai vagamente volgare, era il perfetto canale comunicativo e talentoso, di una versione di altissima qualità che il mondo artistico potesse mai offrire, e dove la Musica, Danza e Teatro, erano tutte racchiuse in una sola persona, cioè la Carrà. Un altro aspetto ugualmente importante, rispetto all'artista "tutto tondo" che ha fatto ballare e divertire mezzo mondo, è proprio il suo "essere Raffaella", con un carattere solare e aperto al dialogo e che con l'uso incondizionato di una risata travolgente, rendeva ogni momento leggero ed indimenticabile. Al grande carisma sul palco ed all'allegria garbata e naturale della bolognese Doc, va sottolineato la profonda spiritualità e di continua ricerca con il divino, in un cammino di credo e di infinito riguardo verso la figura di Padre Pio, che Lei sentiva enormemente vicino al suo cuore. NESSUNO MAI COME LEI Per me il mondo non è fatto di gay e di etero, ma di creature. La Carrà, che ha conquistato anche il mondo ispanico, vendendo milioni di dischi in tutta Europa, è un caso davvero unico. La sua disinvoltura nel mostrare l'ombelico, senza mai essere banale e fuori riga, la rende infatti una icona da imitare, ma inequivocabilmente inimitabile, grazie anche al suo mitico caschetto biondo, opera iniziale della parrucchiera Celeste Vergottini, che vale come la sua firma indistinguibile, ovunque si parla di lei. E sempre a proposito della Raffa Nazionale, è doveroso ricordare l'amore reciproco ed incondizionato tra la Spagna e Lei, tanto che negli anni è stata celebrata con alcuni premi ed onorificenze importanti, quali: con il nastro di Dama dell'Ordine del Merito Civile, dall'ambasciatore Spagnolo in Italia, già nel 1985; il prossimo 6 luglio 2022, verrà celebrata una intera Piazza a Raffaella Carrà nella città di Madrid, in concomitanza con il Pride della "Las fiestas del Orgullo 2022”, sempre nella capitale spagnola; Premio Icona Gay Mondiale, nel 2017 durante il World Gay pride, svolto a Madrid. E mentre in Italia, si ragiona ancora sul se e quando proporre una piazza od un eventuale onorificenza istituzionale così prestigiosa come quella ispanica, resta silente l'imbarazzo e la totale costernazione a livello generale della una mancata onorificenza Italiana, che avrebbe confermato il concreto apprezzamento e ringraziamento, nei confronti di una vera Icona Pop Internazionale, e che non dimentichiamoci, ha reso tantissimo al nostro paese e che è addirittura riuscita a farsi amare proprio da tutti (come ha scritto la giornalista Anna Maria Scalise nel 2008) "che piace anche alle casalinghe, rivoluzionando l'intrattenimento televisivo". LE 5 RAGIONI DEL CUORE DA SEGUIRE La mia carriera è stato un continuo sorprendermi, e questo è il massimo: gioire di una piccola o di una grande cosa significa vivere. Esiste un fil rouge immaginario che ci piace considerare, in questo vivido ricordo della "bellissima anima elevata" che Raffaella Carrà per noi di OutsiderPost ha rappresentato, e che l'ha accompagnata costantemente nella sua meravigliosa vita, tra il duro lavoro e le moltitudini di soddisfazioni. Si tratta dell'immensa gioia di vivere trasmessa in ogni piccola o grande cosa che sia, nel suo pieno, spesso con lo stupore di una bambina e di una creativa all'opera, allo stesso tempo. Ecco allora le sei ragioni del cuore, che rivediamo in Lei, da seguire come un mantra, per onorare ancora la sua luce, e per continuare ad imparare dalla sua stessa forza e libertà di una vera Outsider, che al di là di tutto, ha ancora molto da insegnarci. Se volete, si tratta di ulteriore eredità che viene lasciata, pur se diversa, da poter condividere e per chi vuole vedere oltre, di totale fruibilità nel proprio quotidiano; e che serve per continuarla ad amare e soprattutto per non dimenticarla. Una maestra di vita che continua ad educare il popolo Italiano attraverso le sue lezioni amorevoli colme di prezioso valore umano, che varrebbero oggi come soluzione ideale ai vari problemi nel mondo. Umiltà. Anche se la vita le ha dato moltissimo, non si è mai persa per strada come altri suoi colleghi, grazie proprio alla sua infinita dose di umiltà, e cioè della ragazza che non ha mai smesso di imparare, di studiare e di ringraziare; Forza. Un esempio di forza e tenacia indiscutibili, che erano uno dei suoi cavalli di battaglia; un desiderio di fare sempre meglio e di non smettere mai di sognare; Libertà. Il fatto di essere donna negli anni dei famosi cambiamenti culturali globali, ha fatto emergere in fretta in Lei il senso di libertà di chi dice no e che decide di proseguire il suo percorso, contro tutto e tutti, se talvolta necessario; Umanità. Basti solo pensare al mitico programma di "Carramba! che sorpresa", in cui rivela l'immensa e sincera umanità, visibile nel suo sguardo empatico e compassionevole, e di chi, nel raccontare le storie, vive appieno l'esperienza dell'altro con particolare rispetto ed ascolto; Gentilezza. La Carrà arrabbiata? Mai. Magari forse se stentatamente infastidita qualvolta e assai raramente, con il suo innato garbo, è sempre riuscita a svincolarsi a volte da situazioni sgradevoli, grazie al suo tono gentile ma deciso della voce e del linguaggio del corpo; Gioia. Tutte le esperienze vissute, sono spesso state ricordate dalla stessa Carrà attraverso la gioia di vivere, che si sintetizza nella costante gratitudine, nell'allegria, solarità e risata unica. E dell'essere semplicemente vera, sempre. Nel leitmotiv della gioia ed amore infinito, ci sarebbero altre ragioni del cuore che avremmo voluto aggiungere, come per esempio il rispetto che è comunque indirettamente presente in ognuno dei sei elementi. Infatti, in ognuno dei sei indicatori universali rivelati nell'essenza di Raffaella Carrà, il profondo senso di rispetto per se stessa e per gli altri è l'indicazione prevalente di un atteggiamento significativo, presente fin dai suoi inizi artistici; nel sottolineare ciò, non intendiamo alcunché, nessuna idealizzazione o beatificazione della persona, ma renderle semplicemente e con "umiltà" l'omaggio più grande e di altrettanto rispetto, verso una creatura "infinitamente immensa", che si sempre espressa con la semplicità, ed in cui l'umanità e la gentilezza sono il suo manifesto reale, di un essere generoso ed amorevole, e che tutti abbiamo conosciuto con il nome di Raffaella Carrà." "Un grazie sommesso a te, carissima Raffaella Carrà. E con immensa gioia, ti diciamo anche: che la tua luce brilla sempre più forte, oggi, nel firmamento delle stelle più luminose, lassù. Noi ti ammiriamo da qui, per dirti ancora che sarai sempre nei nostri cuori." Editoriale The OUTSIDERPOST

  • Ad Astra, ovvero "la scuola" secondo Elon Musk

    La scuola sperimentale privata di Elon Musk presente dal 2015 è una combinazione di nuovi strumenti educativi che mettono finalmente al centro lo studente. Per far si che le generazioni future possano un giorno incontrare le stelle, di persona. Secondo il calendario scolastico 2022, l'ultimo giorno di scuola per gli studenti Italiani è stato lo scorso 9 giugno (eccetto Bolzano, che sarà il prossimo 16 giugno). L'anno che è appena terminato, è senza dubbio il più difficile di sempre, a causa dei ritardi imposti dalla pandemia e della conseguente ricaduta sugli standard richiesti ai giovani scolari, oltre che al precariato dei migliaia di insegnanti ancora in attesa per l'abilitazione di ruolo e per finire, dei vari disagi che le moltissime famiglie hanno vissuto per rimettersi in pari con tutto il tempo perso degli ultimi due anni. E nel mentre si pensa a come migliorare la scuola Italiana, ecco che oltre oceano esiste già una scuola segreta, ideata dal visionario ed imprevedibile Elon Musk, che intende rivoluzionare il campo dell'educazione puntando esclusivamente sulle potenzialità dei cosiddetti Alpha Generation, con lo scopo di preparare una nuova specie di individui brillanti ed eticamente propesi al prossimo, con nuove prospettive di scelta e di condivisione degli obiettivi. Ecco, che l'uomo del momento continua a far parlare di sé, ma questa volta in un progetto davvero ambizioso e che riguarda l'intera umanità. Ma vediamo meglio che tipo di scuola Elon Musk sta creando per il futuro. La generazione Alpha “A volte spetta a una generazione l'essere grande. Voi potete essere quella grande generazione.” Nelson Mandela Chi sono gli Alpha Generation e IGeneration? Chi pensa che siano alieni, in realtà non è poi così lontano dalla verità, dato che rispetto alle precedenti generazioni, si tratta di tutti quei bambini nati tra il 2010 ed il 2025 che in comune, posseggono l'incredibile predisposizione di comprendere in modo naturale e senza sforzi l'utilizzo dei vari Devices tecnologici a disposizione, quali: Smatphone, Pc, Tablet, Playstation etc. Tra la capacità spontanea di comprensione nelle dinamiche del mondo digital fruibile, e la straordinaria velocità di associazione e memoria, che i bambini dell'IGeneration (O Alpha) coltivano naturalmente, viene vista come un normale prolungamento del loro corpo, oppure un arto che non si può staccare o tenere lontano. Tale innata propensione verso la complessa tecnologia di oggi, diviene altresì un progetto all'avanguardia fondato e finanziato da Elon Musk già dal 2015, il quale intende creare una scuola sperimentale ad hoc, dove tutte le potenzialità dei cosiddetti Alpha Generation, possano essere correttamente comprese e stimolate al fine di realizzare degli individui felici, capaci un giorno di migliorare la società futura. Ma come si sviluppa tale scuola delle stelle di domani? La scuola delle stelle di domani Se si accede al sito ufficiale della scuola di Elon Musk, ci si rende immediatamente conto che si tratta di una scuola del tutto "diversa" dalle altre; in primis, l'appellativo che molti le danno è certamente quello di scuola segreta, in quanto non è possibile ricevere nessuna informazione dettagliata sulla didattica utilizzata, se non un piccolo sguardo al concetto generale di proposta della suddetta scuola. L'Astra Nova School, è senza dubbio una scuola chiaramente alternativa, il cui accesso è possibile con una semplice domanda da compilare on line disponibile tutto l'anno, fornendo soltanto alcune informazioni generali sul bambino/a da inserire. La cosiddetta "scuola Laboratorio", come piace essere enfatizzata, si concentra principalmente su alcuni parametri: Scuola sperimentale: che costituisce il tema fondante ed è centralizzato sull'ideazione di nuove dinamiche e modalità di apprendimento, al fine di offrire un miglior servizio qualitativo ed innovativo per tutti gli studenti; Offerta solo on line: la partecipazione che avviene in modalità on line, con aule digitali, è stata creata anche per includere studenti internazionali qualificati da tutte le parti del mondo; Le classi di lavoro: l'età comprende giovani dai 10 ai 14 anni, con iscrizioni a tempo pieno o parziale ed in collaborazione con l'Art of Problem solving, per fornire un'ampia gamma di opzioni matematiche a tutti gli studenti che partecipano al laboratorio. Progetti e team working: sembrerebbe che non esistono livelli diversi così come per l'inserimento dei voti, che non sono previsti, al contrario di tutte le scuole ordinarie. L'intento è principalmente quello di riportare lo studente al centro dell'operatività effettiva, nella creazione di progetti reali e pratici. Elon Musk e la sua terribile esperienza di bullismo subita ai tempi della scuola in quanto incompreso per le sue incredibili capacità, lo hanno spinto a creare una scuola pensata "totalmente a modo suo", in linea con le altre famose realtà dello stesso imprenditore, tra le quali ricordiamo: SpaceX, Starlink, Neuralink Tesla e la recentissima acquisizione del Social Company di Twitter. L'obiettivo centrale per Elon Musk, che emerge da una visione più ampia del mondo futuro in generale, è la valorizzazione di abilità naturali presenti nel singolo bambino/a per essere collocati correttamente nel contesto collettivo, dove: sia la competizione che le performance individuali sono totalmente bandite, per prediligere invece il rispetto e le scelte etiche e responsabili in piena sintonia con gli altri rappresentanti. Pertanto, tutte le prestazioni soggettive che derivano da individui perennemente stressati e tendenzialmente egocentrici, e senza una reale missione da compiere per l'umanità, non vengono accettati in questa "scuola" secondo Elon Musk. No al conformismo e Si alla centralità dello studente "Teach to the problem, no to the solution." Elon Musk L'importanza del bambino e del futuro individuo in un certo contesto innovativo, che esclude del tutto sia le votazioni che le competizioni rischiose e le scarse attenzioni, sono soltanto alcuni degli aspetti più rappresentativi del laboratorio di Musk. Il miglior modo per insegnare ai bambini Alpha è infatti quello di sviluppare: la capacità di problem solving e rapidità di risposta; Allenare il pensiero critico; migliorare il lavoro di squadra per riuscire a decidere meglio a livello individuale. Ma prima di sviluppare tutte le abilità necessarie al fine di creare degli Individui migliori di domani, è importante concentrarsi sul core del nuovo sistema educativo, messo in opera proprio da Elon Musk con la sua AD Astra, e cioè come abbiamo anticipato, sulla centralità dello studente. Il tipico ruolo dell'insegnante che la maggior parte di noi ha conosciuto, sembra lontano anni luce dalla sperimentazione proposta sopra Ad Astra; il vecchio corpo docente non faceva altro, infatti, che conformarsi al programma prestabilito dalle istituzioni e dalla rigidità indotta del sistema corrente ormai collaudato, senza mai considerare in profondità le necessità e desideri dello studente, preso singolarmente. A tal proposito Elon Musk, ha invece ben chiaro cosa deve possedere la scuola ideale per i suoi figli (che frequentano anche loro) e cosa non ci deve essere. Inoltre, la nuova generazione presso il laboratorio di Musk, collaborerà a tempo pieno con l'intelligenza artificiale avanzata, tra cui il Coding, costruzione pratica, informatica, il pensiero critico ed etica, ma escludendo alcune materie classiche delle scuole tradizionali, quali: le Lingue, la storia ed altre materie umanistiche. Ecco che la centralità dello studente come grande sogno di Elon Musk, si racchiude forse nel suo pensiero iniziale di innovare e riformare allo stesso tempo, e cioè di stravolgere ciò che si conosce e di donarlo al mondo attraverso un vestito completamento nuovo. (in questo caso dell'Istruzione), privilegiando però al momento, solo quei pochi eletti che possono trasferirsi sulle colline di Los Angeles e non certo rivolto ancora alla massa generalizzata, dato che di tasse e spese per seguire tale esperimento, restano tutte Top Secret. ll futuro dell'educazione “Per aiutare un bambino, dobbiamo fornirgli un ambiente che gli consenta di svilupparsi liberamente” Maria Montessori E' chiaro che anche per la IGeneration (per i nati tra la fine degli anni '90 e i primi anni '10 del XXI secolo) si necessita una scuola diversa. Una scuola, che dia spazio al fare e quindi alla sperimentazione; e che le restituisca il significato della scoperta, attraverso la curiosità, il senso di giustizia e l'immaginazione creativa. Niente di meglio, quindi. Ma parallelamente a quanto argomentato, è necessario comprendere l'inquadramento attuale che la scuola in senso generale (ed in Italia), ha deciso di assumere negli ultimi due anni per contrastare la pandemia COVID, attraverso l'assunzione obbligata di una nuova forma di apprendimento, che viene promulgata in via strettamente telematica (on line) attraverso il cosiddetto percorso DAD (cioè Didattica a distanza) a tutti i livelli d'istruzione, presentando non pochi contro per gli studenti. Infatti, dal sondaggio Almalaurea su circa 110 mila questionari compilati, eseguito nel pieno periodo pandemico tra il Dicembre 2020 e Maggio 2021, si enuncia che ben il 29,3% ha riscontrato alcune criticità tecnico-organizzative di natura personale, come: software poco fruibili, sovrapposizione delle lezioni e condivisione degli spazi Gli ultimi dati di tale versione della scuola 2.0 ci dicono infatti che: il 78,4% degli studenti universitari ha dichiarato la propria preferenza per la didattica in presenza, l'aspetto più apprezzato è il rapporto diretto con i docenti (81,6%). Quindi, l'inevitabile trasformazione in corso d'opera nel "bel paese", a cui si aggiungono anche i numeri record negativi sulle nascite, ha comunque rilanciato tre improbabili variabili di discussione a favore della stessa DAD e cioè: che l'apprendimento può essere svolto senza spostamenti e con maggiore flessibilità di orario e giorno; dell'intervento genitoriale o maggiore presenza della famiglia, soprattutto verso i liceali, nel completamento del loro anno accademico; di proporre la stessa DAD come integrazione ad un efficace e migliore apprendimento per i giovani insieme alla Didattica in presenza, cercando di colmare il vuoto tecnologico tra chi possiede un PC e può seguire in modo telematico le lezioni e chi invece non ha ancora nessuna possibilità di possederne uno. Nell'impronta concettuale del New Normal post COVID, in cui alcune tematiche scolastiche dovrebbero addirittura scomparire in futuro, (come per esempio: storia, geografia, materie umanistiche e lingue) si inseriscono altrettante nuove forme di apprendimento come appunto la DAD, che spostano l'attenzione dello studente verso l'uso prolungato dell'asettico Display luminoso, come unico luogo di interazione sociale. La visione Multiplanetaria di Elon Musk "Si, sono un Outsider e ne vado fiero" Elon Musk Tutto ciò, ci fa ritornare all'idea iniziale della Scuola secondo Elon Musk e della centralità effettiva dello studente, come il suo obiettivo principale. Ma oltre ad Elon Musk, quel tipo di scuola in cui il bambino ha la piena libertà di manifestare la sua spontaneità e viene accompagnato ad un percorso responsabile e costruttivo, in realtà, esiste già. Parliamo ovviamente della figura emblematica di Maria Montessori e del suo famoso metodo utilizzato in circa 65 mila scuole di tutto il mondo. L'incredibile capacità di Montessori, di aver compreso profondamente che la mente di un bambino è assorbente, e di come sia importante educare alla libertà secondo i criteri di amore, creatività ed ascolto, costruendo insieme una vera "scuola dei bambini", futuri uomini e donne di domani, è di pura ispirazione per le migliori scuole odierne e di incredibile avanguardia, rispetto alle elevate aspettative del Multimilionario Elon Musk. Ciò che il metodo Montessori ha sviluppato, dalla sua prima Casa dei bambini dai 3 ai sei anni nel 1907, è la perfetta sintesi di un viaggio senza fine, in cui la buona educazione trasmessa con l'istruzione più adeguata rivolta al singolo bambino, può riservare solo e sempre bellissimi frutti. Ed Elon Musk deve aver compreso perfettamente l'importanza che il singolo può riservare nei confronti della collettività prossima, strizzando l'occhio a favore di un mondo apparentemente lontano, quello pedagogico e psicologico dei mentori del passato, e tra tutti la visione avanguardista della sempre amata e studiata Maria Montessori, appunto. Si sente parlare di Elon Musk, quasi ogni giorno, ormai. Una volta per la missione su Marte, un'altra per l'acquisizione da capogiro per il famoso Social Twitter. Va da sé, che tutte le mosse che egli sta compiendo, oltre a rivelarsi di enorme impatto sulla finanza internazionale, economica, sociale, ed anche culturale, svelano sempre più (forse) la sua intenzione più ambiziosa: e cioè di preparare una nuova specie multiplanetaria che possa abitare un giorno il fantomatico pianeta rosso. Ma il sogno di sviluppare degli individui migliori, è nel contempo anche uno degli ostacoli maggiori che lo stesso Elon dovrà sicuramente affrontare nel prossimo futuro, visto che: prima o poi dovrà rendere nota la sua visione di Scuola al mondo intero; nell'intenzione molto ambiziosa di costruire un modello di specie "multiplanetaria", egli potrebbe probabilmente scontrarsi con le altre scuole di pensiero, che lo vedono oggi molto più come un Transumanista incallito e senza scrupoli, che un vero benefattore delle masse; l'idea generale di preparare degli individui che siano migliori di altri, vale in quale misura rispetto a chi, veramente? Ed a quale immagine di uomo migliore rappresentativo dovremmo anziché seguire e perché? A tali questioni, per concludere, se potessimo intuire il futuro di Elon Musk e dell'intera umanità attraverso una sfera di cristallo nei prossimi cinquanta anni, noi lo vedremo a cavallo tra: Una figura in perenne trasformazione, ma in uno stato di quasi onnipresenza, che vede, tocca e trasforma ogni cosa e persona, stabilendo nuovi record ed anticipando i tempi con la costruzione di nuove realtà comuni e fruibili per tutta l'umanità. Se Elon Musk, tra eroe anti-establishment e libero battitore, giocherà bene le sue carte in questo tempo di Spartiacque tra Scienza e coscienza, e restando sempre fedele al suo ruolo di incrollabile Insider-Outsider, potrebbe portare molti più benefici che svantaggi al pianeta (terra), grazie alla sua innata capacità di anticipare e sconvolgere il pensiero unico dominante, con l'unico ed incrollabile motto di "seguire sempre se stesso". E presumiamo che, qualsiasi decisione presa, sarà comunque di vitale importanza per la continuazione della specie terrestre e della sua possibile permanenza sul pianeta terra, oltre a quella in preparazione su Marte.

  • Le 10 migliori profezie Simpsoniane avverate fino ad oggi. E quali segnali oltre il 2022?

    I Simpson, la più longeva ed amata sitcom animata, compie già 35 anni di programmazione. E tra le mille curiosità, la famosa serie ha spesso riservato non poche sorprese profetiche "azzeccate", sia su fatti che persone. E allora cosa prevederà Homer detto "il Profeta" per il 2022 ed oltre? Scopriamolo insieme. Fin dall'antichità, le più famose predizioni, hanno riguardato nomi altisonanti, fra tutti quello di Nostradamus, il quale era riuscito ad "azzeccare" fatti concernenti la storia moderna, con una particolare acutezza nei dettagli, da sbalordire anche i più scettici. Oltre a Nostradamus, che non è certamente l'unico, si trovano a distanza di tempo anche certi suoi colleghi assai stravaganti ed inaspettati, che attraverso il canale comunicativo del televisore, o "Grande visir" dei tempi moderni, offrono altresì una serie di previsioni indovinate, sia su fatti che persone, da far impallidire l'illustre indovino; e a volte totalmente sconcertanti. Parliamo ovviamente dei "Simpsons", geniale sitcom animata e politicamente scorretta, che resta (senza dubbio) la più seguita di sempre, e che continua ad appassionare nuovi e vecchi fans da oltre 35 anni, con la peculiarità di anticipare spesso i tempi, tanto che la domanda persistente che gira ultimamente sui Social è: Ma come hanno fatto a prevedere il futuro in modo così preciso e sconvolgente? Il pazzo e meraviglioso mondo dei Simpson Wow, sono nato lo stesso giorno del mio compleanno!Mitico! Homer Simpson Chi non ha guardato almeno una volta un episodio dei Simpsons? Con Homer, Margie, Lisa e Bart, le pazze avventure sulla famiglia meno convenzionale di sempre hanno contagiato di risate ed influenzato sia piccoli che grandi, inclusi addirittura i cosiddetti "politically correct". Le ragioni di tale successo sono confutabili non solo da parte dei personaggi che vivono ormai di una vita propria, ma anche dall'incredibile argomentazione sugli eventi attuali o presumibilmente futuri. A tal proposito, capire come alcuni eventi importanti riportati durante gli anni di trasmissione si sono poi verificati nella realtà oggettiva, è il nodo centrale di studio e discussione che molti esperti, non solo nel campo comunicativo, ma anche di quello scientifico ed addirittura del soprannaturale, intendono pertanto analizzare. Nella narrazione amorale concernente le tipiche stranezze disfunzionali e congenite del capo di famiglia, e cioè di Homer, (il quale "dice sempre tutto quello che gli passa in zucca") e di suo figlio Bart, che sa destreggiare bene lo skate, ma sminuisce sulle questioni importanti preferendo sempre la via più facile, si apre il vero scontro familiare, concretizzato dal lato opposto dall'intelligenza fuori dal comune e mai volgare della figlia Lisa e dalla saggia e tollerante moglie Marge; e con infine in mezzo ai due mondi diametralmente opposti, vi è l'eterna bimba neonata che non parla mai e tiene perennemente il ciuccio in bocca. Ma nell'originale invenzione spassosa della famiglia gialla, che la sfanga praticamente sempre alla fine di ogni puntata, ci chiediamo come sia possibile che in un cartone così leggero (apparentemente) si possa arrivare ad indovinare minuziosamente fatti importanti come per esempio l'elezione di Donald Trump? Infatti, risulta francamente difficile da interpretare con una semplice spiegazione sintetica, soprattutto se si valuta il come ed il perché tali informazioni siano state divulgate al grande pubblico. Il cubo giallo di Homer “I fatti sono insignificanti; puoi usare i fatti per provare qualsiasi cosa anche se è remotamente vera! Fatti, merda!” Matt Groening In riferimento alle argomentazioni sulle origini delle predizioni "Simpsoniane", esse si correlano intorno ad una teoria ancora poco nota, ma sommariamente archiviata come teoria complottista, che prende il nome di "Looking Glass", e che riguarda un dispositivo capace di piegare il tempo avanti ed indietro, e permettendo di guardarci al suo interno. Il congegno, che presumibilmente è stato costruito seguendo le indicazioni di antiche incisioni sumere ed egiziane ritrovate insieme ad un veicolo alieno precipitato nel 1947, si trasforma poi nel "Progetto Looking Glass", in cui a detta del microbiologo Dr. Dan Burisch che ha lavorato al progetto iniziale di Majestic 12, esisterebbe una certa scatola magica, di colore "giallo" (proprio come i Simpsons) che fornisce diverse probabilità di futuro. In sintesi, le altre informazioni sul progetto segreto, riguarderebbero anche: Il progetto detto anche (Alice Level of S-4) prevede la raccolta di molteplici frammenti derivanti dal futuro che mostrano uno scorcio o finestra sul mondo di domani, visibile soltanto ad alcune persone, (e forse anche allo stesso creatore e fumettista fumettista Matt Groening dei Simpson a cui forse sono state rivelate a lui in anticipo?), ritrasmessa poi in chiave cartoon; Il "mondo attraverso lo specchio", ripreso dall'idea originale dell'iconico romanzo per ragazzi di "Alice nel paese delle meraviglie", sembra richiamare alcune analogie tra la realtà fantastica della protagonista che si trova a cavallo tra i due mondi, senza sapere a quale dei due appartiene concretamente, e il medesimo concetto del progetto "looking glass"; infatti i viaggi che Alice compie cadendo nella buca del bianconiglio o attraversando lo "specchio magico", si rivelano in pratica dei viaggi nel tempo quantistico, o multidimensionale, in cui i cosiddetti portali o "Stargate" (rappresentati molto bene con il Cinema, e chissà perché?) sono il ponte tra questo mondo ed altre infinite possibilità; Il report dettagliato sulla nuova tecnologia del "Looking Glass", (che si può vedere ed ascoltare in Inglese, cliccando qui) riporta in auge alcune considerazioni relative al sito segreto dell'Area 51, dove sembra sia tutto collegato, ed in cui esperti come Bob Lazar, il quale sostiene di aver lavorato nella S-4 o Area 51 alla fine degli anni 80', nella reverse-engineering di origine extraterrestre, vede in tale strumento, lo scopo principale che non è quello di vedere il passato o futuro, ma "di studiare la fisica per vedere gli effetti di un'onda gravitazionale prodotta artificialmente sul tempo." Secondo Frank Jacob, regista e produttore di film e documentari, nonché creatore del film Packing For Mars, il progetto "Looking Glass", deriva da un gruppo di ex ufficiali dei servizi segreti e ufficiali militari, noti come "Guardiani del Looking Glass", che continuano a rilasciare informazioni classificate sui futuri eventi che verranno. Al momento, Jacob richiama all'attenzione dello strano artefatto, in riferimento ad una particolare convergenza delle dozzine di linee temporali future riguardo due soli scenari o possibili risultati che avverranno entro l'anno 2030. Anche se per i più scettici in materia è praticamente impossibile credere che la spiegazione di un progetto così ambizioso e futuristico detto "looking glass" possa esistere realmente, ci sono molteplici prove riconducibili direttamente alle innumerevoli storie trasmesse in questi lunghi 35 anni, che destano dubbi e notevole curiosità a proposito. E mentre le previsioni continuano ad uscire sul piccolo schermo, insieme alle vecchie puntate (che potete vedere su Italia1, Fox e Disney Plus), il quesito centrale sul come Matt Groening abbia ricevuto tali informazioni, resta ancora nel totale buio. Per ora. E' interessante comunque scoprire che la città di Lookingglass esiste davvero e si trova solo a due ore di macchina da Oregon, città natale del Papà dei Simpsons. Quindi, altra coincidenza? Pur considerando l'enorme dono intuitivo di Groening e del suo incredibile smart team nel riuscire a "prevedere" talune situazioni, legate spesso alla sua ostentata caparbia nel proseguire tale azzardo sulle nuove profezie, tutto lascia comunque dacché pensare. Inoltre l'idea generale che le profezie Simpsoniane continuino a verificarsi, pone un ulteriore richiamo di interesse suggestivo che vale la pena di sottolineare qui, e cioè: Nell'eventualità che tali fatti poi accadono realmente, è il caso di chiedersi se, sono gli stessi Simpson che profetizzano ed indovinano prontamente, o se siamo noi (o meglio i comuni spettatori) ad esserne magicamente influenzati, tanto da dirigere le nostre future azioni nella direzione preventivamente interpretata dai divertenti Simpsons? Ma comprendere il contorto meccanismo del "chi influenza davvero chi", è un altro rompicapo, da dedicare semmai a un prossimo spazio di discussione... Capire un mito non è facile Le tre piccole massime indispensabili per andare avanti nella vita. Numero uno: "Mi raccomando, coprimi!". Numero due: "Mitico! Ottima idea, capo!". Numero tre: "Era già così quando sono arrivato io!". (stagione 2, episodio 11, 'Pesce palla... al piede') Il fenomeno televisivo dei record sui Simpson, si basa da sempre su due fattori trasversalmente collegati tra loro e cioè: Ridere e far riflettere. L'acutezza della satira umoristica, acclamata frequentemente dalla critica, intende rivelare una triplice finalità, con l'introduzione dell'idiozia intenzionale del creatore sull'inconsapevole protagonista, per sfociare sulla rivelazione culturale di una intera nazione, cioè quella americana, attraverso : Il disorientamento iniziale sul pubblico riguardo qualsiasi azione non preventivata dei personaggi in azioni sconsiderate e politically un-correct; Il ridere incondizionato nel mentre che non possiede nessuna logica particolare se non quella di condonare le azioni "non-sense" dei suoi protagonisti; Il dirigere alla piena riflessione delle situazioni create, per comprendere in profondità le cause e gli effetti indesiderati. Ed è proprio il testo di Marco Malaspina, ad avvicinare tutti coloro, verso un doppio uso più consapevole della stessa serie TV e cioè: di beneficiare del puro divertimento ma anche dell'approccio critico. La vita in giallo della famiglia Simpson e come riportato nel libro de"La scienza dei Simpson. Guida non autorizzata all'universo in una ciambella", è un viaggio oltre quella ciambella, in cui le emergenze scientifico-tecnologiche che i Simpson incontrano, sono affrontate a colpi di battute dotte sul piano filosofico (come nello spassoso libro "I Simpson e la filosofia. Come capire il mondo grazie a Homer, Nietzsche e soci", assolutamente da leggere) e di soluzioni a carattere pionieristico, tanto che secondo il famoso astrofisico Stephen Hawking definisce lo stesso Cartoon come: "il miglior programma mai trasmesso in televisione." Pertanto, oltre alla Scienza e filosofia, Il buffo Homer Economicus, incontra la vera microeconomia, attraverso un brillante testo condotto dal professore di Economia, Jousha Hall della Stanford University, confermando ancora una volta di come siano importanti Homer & Family e soprattutto di come siano utili alla società moderna, e non solo quella americana. Anche il giornale britannico "The Guardian" in riferimento alla profonda funzione educativa indotta all'interno del programma TV, esprime così la sua opinione: "I Simpsons sono stati in grado di portare il metodo scientifico in un cartone animato, e al tempo stesso di dare agli scienziati una sobria lezione di vita reale." Ma alla scienza, che oggi insegue la Religione in nuovi dogmi rappresentativi del mondo in trasformazione, l'identificazione del non-eroe espresso dal goffo Homer che insegue la sua ricerca della felicità con moduli alternativi, porta a sottolineare un aspetto impenetrabile e magico della previsione, quale abilità fruibile e possibile della realtà futura in questo mondo. Quindi, lasciando aperte tutte le possibilità del caso, è certo che i "Simpsons" continueranno a riservarci altre sorprese future, sul destino dell'umanità ancora da avverarsi. Le 10 Profezie Simpsoniane “[L'Homer del 1974 è andato avanti nel tempo fino al 2013] Gelato con pezzetti di biscotto! Tv inutilmente troppo grosse! Il football il giovedì sera! E il pianeta mi sembra così caldo! Sono in ammirazione del futuro!” (stagione 24, episodio 2, 'La paura fa novanta XXIII') Nel corso dei suoi 35 anni, l'iconica famiglia gialla dei Simpson, ha previsto molteplici fatti storici più o meno importanti, tanto che lo stesso Groening viene considerato ormai un vero Time traveller, (come evidenziato sopra con il probabile progetto militare del Looking Glass) dato che continua il suo operato anche con un altro cartoon chiamato "Futurama", incentrato proprio sull'indicazione di una potenziale realtà prossima, rivelata alla popolazione attuale. Ma alle continue ed insistenti domande sul come Groening ed il suo team abbiano azzeccato così tante volte, corre in soccorso lo stesso produttore e scrittore Al Jean, il quale senza esitazione ed imbarazzo, risponde: "Penso che se hai un gruppo di persone intelligenti che cercano di prevedere il futuro, se lanci abbastanza freccette, esse possono prima o poi colpire il bersaglio." Pertanto, tra la probabilità di segnare eventuali bersagli, ed i crescenti sospetti sulle origini di tali previsioni così sapientemente accurate ed indovinate, Groening invoca la presenza continua della semplice "coincidenza" ripetuta nel modus operandi della mitica serie, che da un lato non riserva nessuna certezza tangibile e ne certifica la conferma reale di una operazione connessa ai "viaggi nel tempo", dall'altro. Ma restano ad oggi, almeno 18 "profezie" o prove evidenti ed eclatanti da poter vedere ed interpretare, di cui OUTSIDERPOST ne intende selezionare solo 10, (ma con un ulteriore bonus sul futuro, dal 2022 in poi). Quindi, godetevi lo spettacolo del "meraviglioso e misterioso mondo dei Simpson". La particella di Dio. Nella stagione 10 episodio 2 del 1998, nell'episodio "il mago di Evergreen Terrace", Homer predice in modo accurato un'equazione del famoso Bosone di Higgs o particella di Dio, ben 14 anni prima che gli scienziati del CERN lo avessero scoperto. Si tratta di un miracolo, ennesima coincidenza o di totali geni della matematica più bravi degli scienziati veri? Superbowl con Lady Gaga: episodio trasmesso nel 2012. Avverato nel 2017. Stagione 23 Episodio 22 detto "Lisa goes Gaga", in cui la famosa cantante Lady Gaga vola sopra i suoi fan in un abito spaziale ed usando un'imbracatura durante un concerto a Springfield. La cosa strana è che nel Superbowl del 2017, l'artista ha fatto una performance in linea con la puntata, con ben cinque anni di ritardo. Disney & Fox: episodio del 1998. Avverato nel 2019 /2021. L'Acquisizione iniziata da parte di Disney sulla 20th Century Fox, e conclusa solo tre anni dopo per circa 52,4 miliardi di dollari, arriva dopo la ennesima predizione dei Simpson, che aveva già svelato lo scoop addirittura nella stagione 10, episodio 5 del 1998!Che colpo! Il viaggio sullo spazio di Richard Branson: episodio trasmesso il 2008. Avverato il 2021. Nella stagione 25 episodio 15 in "La guerra dell'arte", il CEO della Virgin Galactic fluttua nello spazio in una sequenza praticamente identica avvenuta poi nella realtà recentemente, che tutti in totale sconcerto. Trump Presidente: episodio del 2000. Avverato nel 2016. La fotografia prova che certificherebbe in anticipo le elezioni del Presidente Trump, si ritrova in alcuni frammenti in cui Lui scende dalle scale mobili circondato dai suoi supporter che saluta, identica a quella vera scattata quindici anni dopo; anche se poi si scoprirà che si tratta di un corto filmato su youtube "Trumptastic voyage" e girato agli inizi della campagna elettorale del 2016. Ma nella puntata del 2000, "Bart to the future", o meglio nella stagione 11 episodio 17, si vede Lisa che diventa Presidente (e vestita come l'attuale vice Kamala Harris nel giorno del suo giuramento) che parla del suo precedessore (Trump) creando non poche perplessità agli spettatori della serie. Smartwatch e Facetime: episodio trasmesso nel 1995. avverato nel 2010 (facetime) e 2013 (Smartwatch). Precisamente è nella stagione 6, episodio 19, in cui Lisa viene proiettata nel futuro e si può notare l'antenato del moderno smartwatch, che arriverà solo nel 2013 con un primo modello della Samsung Galaxy Gear. Stesso discorso vale per la scoperta di Face time, che appare nella stessa puntata "Lisa's wedding", in cui Lisa parla con sua madre tramite una video chiamata, che sarebbe poi uscita solo 15 anni dopo con Apple con il nome di Face time. Pandemia globale: episodio trasmesso nel 1993/2003. Avverato nel 2020. Nel 21 episodio della stagione 4, gli abitanti di Springfield acquistano un prodotto in televendita proveniente da Osaka (Giappone), in cui all'interno vi è un virus inserito dagli impiegati giapponesi e che contagia tutta la città di Springfield. La pandemia vera, con origini probabilmente dalla Cina (e non dal Giappone) è purtroppo storia nota per tutti, e a livello globale. Il sostegno di Tom hanks: episodio del 2007. avverato nel 2022. Il famoso attore americano si è recentemente prestato per un toccante video e di puro endorsement celebrativo sul primo anno presidenziale di Biden, che pare essere arrivato prima con i Simpson, in cui lo stesso Hanks diffonde il suo messaggio molto simile alla Casa Bianca di allora. La crisi in Ucraina: episodio trasmesso nel 1998. Avverato nel 2022. Da una serie di sventurate situazioni che Omer continua a subire, egli compie un grave incidente di carattere diplomatico, che farà rinascere l'Unione Sovietica, intenta ora ad invadere l'Europa. I fatti ben noti della Russia ed Ucraina, sono in qualche modo ricordati in questo rocambolesco episodio della serie. La colonia su Marte: episodio del 2019. Si sta avverando nel 2022. Il desiderio di Lisa di raggiungere Marte nel 2053, si ritrova nell'episodio 16 della 27a stagione appellata come"The Marge-ian Chronicles" in cui poi l'intera famiglia è coinvolta a raggiungerla successivamente sul pianeta rosso. Nell'attuale realtà, Elon Musk sta già compiendo i primi viaggi cargo proprio sul pianeta di Marte. Le Top Previsioni oltre il 2022 Ivanka 2028: nell'episodio 4 della ventottesima stagione uscita nel 2016 con il nome di "La paura fa novanta XXVII", la figlia prediletta di Trump, già modella ed imprenditrice di successo diventa la nuova e palpabile futura presidente USA per lo stesso Homer, che indossa il badge col suo nome sulle prossime elezioni del 2028, tanto da impressionare e scatenare miriade di commenti su Twitter, riguardo l'ulteriore profezia in arrivo. L'automobile volerà nel futuro: in alcuni episodi, i riferimenti risultano essere molto prossimi sull'uso di un possibile mezzo volante; tanto che nella realtà è stata da poco autorizzata l'idoneità al volo per la prima due posti con motore BMW, detta Klein Vision ed ideata dall'ingegnere Stefan Klein. Email con ologramma: nello stesso episodio in cui Donald Trump diventa Presidente degli Stati Uniti, e cioè in "Bart to the future", vi è una scena in cui Bart riceve per posta una mail con ologramma. Cibo della realtà virtuale: sempre nell'episodio di "Bart to the future" un altra visione riguarda questa volta Homer e Marge che mangiano tramite dei tubi del cibo "virtualmente" ben cucinato e gustoso, come fosse vero. L'esperimento, chiamato Aerobanquets RMX è stato in realtà già presentato alla mostra del James Beard House di New York, in cui pochi e selezionati clienti, indossando un set VR hanno degustato un viaggio gastronomico tra immagini e cibi reali, offrendo un nuovo modo di fare Ristorazione. Libri Consigliati: "I Simpson e la filosofia. Come capire il mondo grazie a Homer, Nietzsche e soci", di William Irwin(Autore), Mark T. Conard(Autore), Aeon J. Skoble(Autore), & 2 altro, 2020; "La scienza dei Simpson. Guida non autorizzata all'universo in una ciambella", di Marco Malaspina, 2015. "Profezie", di Nostradamus, Edizione 2018. "Alice nel paese delle meraviglie", di Lewis Carroll e Sir John Tenniel (Illustratore), 2021 "Dreamland: an authobiography", Bob Lazar, 2019 (Edizione Inglese)

  • Roma, tra tradizione ed evoluzione, ecco come evolve la Carbonara 2.0

    Il 6 Aprile, da ormai sei anni, si festeggia il Carbonara Day, per rinnovare una celebrazione al primo piatto più amato dagli Italiani, e non solo. Tra curiosità, eventi e classifiche, vediamo allora come evolve e si ridefinisce la pasta più gustosa ai tempi del "quasi" Post-Covid. In soli sei anni, l'evento del #CarbonaraDay, che si festeggia ogni 6 Aprile in tutto il mondo Social e non, rappresenta una vera celebrazione al primo piatto più amato dagli italiani, (ma a quanto pare anche dagli stranieri) e con una platea di ben 1 miliardo di appassionati in live streaming. Ci chiediamo perciò: Perché piace così tanto? Quale alchimia si nasconde dietro questo primo piatto così semplice da preparare ma davvero gratificante al palato? E soprattutto si può parlare di una Ridefinizione della Carbonara 2.0? Breve storia del Primo "più amato" di sempre “Io conosco un’altra storia, quella che mi raccontava mio nonno. Lui era un minatore di carbone, marchigiano. Quando andavano in montagna, questi infaticabili lavoratori portavano con loro il guanciale, alimento grasso e proteico. Ci preparavano la Gricia (o Griscia), pasta con guanciale e cacio, e aggiungevano le uova per avere un piatto ancora più nutriente. Quindi si faceva con il guanciale e il pepe è stato aggiunto per ricordare la fuliggine, memoria del carbone, da cui poi ha preso il nome." (Luciano Monasillo Disappore Web)” Il mistero più grande intorno al primo piatto forse più amato al mondo, riguarda le origini nel suo nome così pittoresco: e cioè nel termine"Carbonara". L'enigma si infittisce se si pensa che la ricetta sulla carbonara, non è presente in nessuno dei libri sulla cucina romanesca addirittura fino al 1944. Mentre ad oggi, non vi è certezza alcuna sull'ufficialità di una sola versione in particolare, il dibattito rimane pressoché aperto sulle tre principali ricostruzioni sul suo debutto nella società e storia moderna, tanto che vale la pena raccontarle, sia per apprezzare al meglio questa ottava meraviglia del gusto, sia per esplorare e comprendere un pezzo della storia sulla tradizione italiana quasi del tutto dimenticata. Ecco pertanto le tre storie sulle origini della Carbonara: Carbonaio Appenninico: come evidenziato dallo chef stellato Luciano Monosilio, nelle migrazioni stagionali del dopo guerra, succedeva che i cosiddetti carbonai marchigiani o minatori di carbone, si portavano dietro delle bisacce o grosse borse per mangiare all'aperto, con del guanciale, pecorino e delle uova, cuocendo al momento la pasta, per ottenere un piatto super proteico, visto la difficoltà e la durezza del lavoro in miniera; Razione K: gli artefici inconsapevoli della versione più affascinante delle tre, non riguarda i romani, di cui si narra la piena paternità a tale piatto, ma bensì dai militari americani che durante il secondo conflitto mondiale, utilizzavano la famosa Razione k, inventata dal biologo Ancel Keys per le truppe, e che è lo stesso della successiva scoperta sulla dieta mediterranea. Nella Razione k, si trovava appunto: il tuorlo d’uovo in polvere e la pancetta= detta bacon, e poi gli aggiunti spaghetti scoperti nella penisola italica, perfetti per dare il giusto rapporto tra valore proteico e dei carboidrati ai soldati in guerra; Influenza Napoletana: L'origine più lontana è senza dubbio quella relativa al nobile napoletano Ippolito Cavalcanti, il quale scrisse nel 1837 un libro intitolato "La cucina teorico pratica", in cui menzionava una certa pasta "cace ed ova", ma senza la presenza del guanciale. Il piacere della pasta non è solo gola "Chi mette ‘a panna dovrebbe annà in galera." Nella celebrazione della giornata mondiale della pasta che avviene il 25 Settembre, lo scopo è soprattutto quello di promuovere l'uso e non l'abuso di un piatto ideale, sia per la salute che il buon umore. Sono infatti molteplici gli studi che si sono dedicati ai benefici che un buon primo piatto apporta al nostro organismo, al palato e pure al cervello. Il #worldpastaday, promosso dalla Unione Italiana Food e dalla International Pasta organization è l'occasione unica che valorizza la sana alimentazione di un piatto ricco di tutti gli ingredienti utili per un fabbisogno giornaliero equilibrato. Tra i primi piatti più reclamati, ritroviamo anche i famosi bucatini alla amatriciana, che in periodo di pandemia hanno sofferto di un vero e proprio Bucatinigate poi sommariamente risolto, in relazione alla loro scomparsa dagli scaffali americani. Ma è la Carbonara a raccogliere forse ancora più consensi della amatriciana, per l'incontro alchemico dei suoi "5 incredibili elementi"che sono presenti in pochi e semplici ingredienti: uovo, guanciale, pecorino, olio EVO e preferibilmente pasta lunga e cotta al dente. Gli amanti della pasta di tutto il mondo o cosiddetti Pasta Lovers, sono dunque avvisati. L'evento in programmazione sui social più famosi, tra tutti vedi Instagram con l'ashtag #CarbonaraDay, vedrà la giornata del prossimo 6 Aprile, super ricca di eventi e con una miriade di sharing su Foto e video da tutto il mondo dei Pasta Addicted da condividere rigorosamente in virtual way. Ad esempio, nel noto sito che promuove la cultura della pasta, e cioè di Welovepasta, si possono già trovare in elenco ospiti ed iniziative per l'evento più gustoso dell'anno. (clicca su #CarbonaraSharing, #WelovePasta, #CarbonaraDay) Per il #CarbonaraDay, anche la barilla propone la sua ricetta, rispettando il più possibile la tradizione, ma con una sola indicazione "spassionata" e cioè quella di utilizzare gli Spaghetti n°5 della stessa casa Barilla. Si consiglia di vedere il bellissimo cortometraggio relativo al CareBonara, con un racconto sull'origine della leggendaria pasta, in lingua originale con sottotitoli in italiano. Un importante contributo in pellicola, che unisce la storia, la tradizione ma anche l'evoluzione di un piatto, che vale molto di più di quello che esso rappresenta, grazie anche al progetto sociale creato dallo Chef Bottura Food for soul insieme alla Barilla , la pasta unisce le persone, dispensando ben un milione di piatti di pasta nei suoi refettori di tutto il mondo. Ecco in breve la classica Ricetta (da copiare), perfetta sia per principianti, expertise di cucina che amanti del buon cibo: SPAGHETTI ALLA CARBONARA Ingredienti per 2 persone: 160g Spaghetti N°5 80g guanciale a cubetti 2 tuorli 60g pecorino grattugiato di media stagionatura qb. Pepe nero Preparazione: Portare ad ebollizione abbondante acqua bollente leggermente salata. Nel frattempo separare i tuorli dagli albumi, mettendo i tuorli in una bowl con i 2/3 del Pecorino Romano grattugiato ed una generosa macinata di pepe nero. Sbattere e tenere da parte. Scaldare una padella antiaderente e far rosolare i cubetti di guanciale nel loro grasso, senza aggiungere olio, fino a farli diventare croccanti. Scolare la pasta al dente, trattenendo un po' di acqua bollente. Versare gli Spaghetti in padella, facendoli insaporire con il guanciale. Fuori dal fuoco versare il composto di tuorli e Pecorino, continuando a mescolare affinché i tuorli coagulino con il calore della pasta in modo omogeneo e delicato, senza che si formino grumi. Servire spolverando con il restante Pecorino grattugiato, ad un’ultima macinate di pepe nero. Buon Appetito! La Carbovegana per chi non mangia carne “Nun dì mai ‘carbonara’ e ‘vegana’ nella stessa frase.” Per chi sceglie di non mangiare carne, esiste anche la versione ultra ricercata della Carbonara vegetariana od addirittura vegana, che a detta degli esperti, è "quasi" meglio di quella vera cucinata con il guanciale. Le proposte classiche presentate dai vari Chef televisivi, come Chef Rubio ed altri, si scontrano bonariamente con quelle più stravaganti, tra tutte nell'evoluzione della cosiddetta carbovegana, che oltre ad incuriosire un crescente numero di neofiti culinari dai nuovi sapori, acquisisce ulteriori applausi anche da coloro detti "puristi", che non disdegnano affatto la via alternativa della nuova cucina 2.0, improntata esclusivamente su alimenti vegetali. Inseriamo qui di seguito le due versioni che abbiamo apprezzato maggiormente, in quanto di facile esecuzione e sperimentate in prima persona. Pur se fedeli alla magia che la tradizionale Carbonara può regalare ai nostri sensi, francamente le due scelte ci hanno positivamente stupito. Le due ricette qui consigliate, sono dettate dal illustre blog Giallo Zafferano e dal noto Chef Romano Alessandro Borghese, il quale si è cimentato in una sua versione diversa ma ugualmente gustosa (Provare per credere). Inoltre, lo stesso Borghese, che a fine del 2021, è stato il testimonial in uno spot proprio per il suo più famoso cavallo di battaglia (e cioè la Carbonara) ai NittoATP Finals di Tennis, (uno dei tornei più importanti al mondo che si svolto poi a Torino dal 14 al 21 novembre), nel quale durante una intervista ha recentemente ammesso che:"sia la Carbonara che Cacio e Pepe dovrebbero essere Patrimonio Unesco come del resto tutta la cucina italiana". E come dargli torto...! Versione Vegetariana: 320 gr di farfalle 200 gr Zucchine 5 tuorli freschi Pecorino 100 gr Evo q.b. (Olio extra vergine d'oliva) Pepe q.b. Sale q.b. Versione Vegana: 400 gr di spaghetti 250 ml di latte di soia non zuccherata 1/2 cucchiaino di curcuma e zafferano q.b. per conferire la colorazione gialla 100 gr di seitan affumicato E noi aggiungeremo anche: 2 cucchiai di farina di riso 1 cipolla 1 zucchina La versione fake della carbonara "smoky" dagli USA "Usa sempre er guanciale. Si volevamo er bacon annavamo in America." Insieme alla notizia del Bucatinigate, che ha appassionato il mondo nel periodo di Lockdown, (introvabile soprattutto negli scaffali e nelle tavole degli States), arriva non da molto un altro riferimento legato alla pasta e agli USA. Una versione americana della Smoky Carbonara, molto declamata dagli stessi Yankees, e che non poteva certo passare inosservata agli occhi e palato ricercato dei buongustai Italiani. La ricetta sotto inchiesta della Smoky Tomato Carbonara, inserita nella pagina di cucina dell'autorevole New York Times, ricalca le basi della famosa amatriciana con aggiunta di uovo, pancetta (non guanciale) e pomodoro. Inequivocabilmente si tratta di un altra ricetta, vista la confusione degli ingredienti, o di pura nostalgia per i momentanei bucatini scomparsi, direte voi. Invece no, il suggerimento sembra del tutto intenzionale e segue già molti seguaci di questa new version, apprezzata soltanto negli USA. Ma anche se gli americani sono ancora lontani dal capire che alcuni piatti sono "duri a morire" o a cambiare "realmente identità", vi è una storia che metterebbe in discussione le origini stesse del mitico piatto della Carbonara diffuso inizialmente nella capitale romana e che riguarderebbe proprio gli americani. Dal cortometraggio Carebonara della Barilla, il racconto curioso di un soldato americano ed un cuoco italiano e di una alleanza improbabile che regala forti emozioni, ne è l'incipit in questo mini film, che raccomandiamo di vedere: Dalla narrazione principale della Razione K, già sopra elencata, ulteriori spunti narrativi possibili si intrecciano qui nei successivi dettagli: Il giovane cuoco bolognese, Renato Gualandi, ai tempi della fine della seconda guerra mondiale, fu incaricato di preparare un pranzo per le truppe inglesi ed americane nella località di Riccione. Piacque cosi tanto la pasta con le materie prime che erano disponibili nelle razioni dell'esercito americano per quella occasione (bacon, crema di latte, formaggio, polvere di uovo rosso e pepe nero), che fu promosso a cuoco per le truppe alleate a Roma per la fine della guerra. Nella conferma o smentita di una storia che può risultare piuttosto accettabile, visto il contesto storico e drammatico del conflitto, quello che colpisce è certamente l'innata creatività, di saper superare le difficoltà, originando un piatto unico al mondo ed amato da tutti, ovunque. Se ci fosse una premiazione sul tema, la categoria alla peggiore Carbonara di sempre andrebbe senza dubbio a Jamie Oliver, il quale tra il guanciale, pecorino ed uova, ha osato inserire un ingrediente lontano anni luce dalla verità non più nascosta dell'amato piatto: e cioè l'aglio. Si avete letto bene. E se non credete a ciò che vi viene detto qui, ecco di seguito la ricetta passo dopo passo, con l'inserimento dell'aglio (che astutamente viene poi messo come opzionale, e chissà perché?1?) del famoso Chef Inglese, che ha creato una sua personale versione anglofona, apprezzata forse soltanto dai sudditi della Regina Inglese. A Roma, la vera Carbonara è di casa (ecco dove) Ridefinire la Carbonara ai tempi del Post Covid, non è per niente facile. Nel pensare alle tonnellate di pasta che sono state consumate in casa nel periodo di Lockdown sia in Italia che nel resto del mondo, scegliendo spesso la Carbonara, come piatto veloce e super gustoso anche per i palati più esigenti.. Nel riconsiderare la Carbonara, non più come una pasta povera ma bensì come un primo da vero gourmet improntato da standard elevati presenti nelle materie prime, ecco che si colloca un scontro bonario tra i cosiddetti puristi ed innovatori, che in tempi di Covid si è poi intensificato, per due ragioni principali: per la versione americana della Smoky carbonara; per la versione alternativa senza carne, favorita dai vegetariani, vegani ed influencer culinari. Nel capire dove sta andando la Carbonara, o come essa si sta evolvendo, bisogna innanzitutto comprendere in quale direzione sta procedendo la tradizione culinaria Italiana, nel suo complessivo. Il rischio principale, risiede proprio nella forsennata propensione di sperimentare nuovi territori gastronomici, che possono inutilmente stravolgere l'unicità di un piatto ricco di storia, con l'intento unico di accaparrarsi una fetta nei nuovi e stravaganti mercati, riservato a palati particolarmente esigenti, con l'intrusione di ingredienti altamente proteici, quali gli insetti commestibili (che fanno parte dei Novel foods) e nel favorire l'entrata della nuova regolamentazione Europea che a riguardo, accompagna un nuovo concetto del saper mangiare ad impatto ambientale più basso, verso tutti i paesi europei, compresa l'Italia. Dedicare approfondimenti continui sulla cultura della buona cucina Italiana, potrebbe invece rivelarsi un ottimo modo per apprezzare appieno l'essenzialità e la qualità del buon cibo Italiano da un alto, ed essere utile se insegnato nelle scuole alle nuove generazioni, dall'altro. Per conoscere ed amare le origini ed originalità che risiedono dietro la presentazione di un piatto; come lo è appunto per la leggendaria carbonara. E per non dimenticare la tradizione e allo stesso tempo l'immutata passione sviscerale in coloro che sono cresciuti a guanciale ed uova nel proprio sangue, e cioè da parte dei Romani, proviamo a muoverci nella città prediletta della Carbonara. A Roma. Nell'eterna dimora della storia dell'umanità e del buon cibo, orgogliosamente riportato dai suoi moderni cittadini romani, nasce un viaggio speciale documentato niente poco di meno che dal Gambero Rosso, che nel 2020 ha visitato o meglio potremo dire "eseguito" un TEST a di ASSAGGI in 21 Ristoranti romani sulla leggendaria Carbonara, in soli 4 giorni. Dall'esperto degustatore, (non romano) scelto per questa importante missione, noi di OUTSIDERPOST abbiamo estrapolato i nostri tre luoghi preferiti, ricordando solo che: "La tua Carbonara del cuore, la puoi trovare anche nel ristorante di casa tua". The OutsiderPost TOP 3: Le mezze maniche di Pipero. piperoroma.it Prezzo: €32. Con lo Chef Ciro Scammardella, il guanciale a tocchi grossi si unisce alle mezze maniche rigate del pastificio Graziano, per colmare con un tripudio di sapori unici, tra il vero pecorino romano DOP e uova rigorosamente gialle. Al Parlamento si parla Carbonara. ristoranteparlamento.roma.it Prezzo: €12. Lo spaghetto medio di Gragnano, cotto al dente dallo Chef Simone Mugnaini, è la peculiarità di questo piatto di alto livello, in cui il mix di 40% di Pecorino Romano Dop e 60% di parmigiano e le uova intere, lo rendono una vera gioia per gli occhi e palato. Un Bistrot a Centocelle. menabovinoecucina.it Prezzo: €10. In periferia, vi è una trattoria popolare, in cui le anime operaie e contadine dei due fratelli Paolo e Daniele, si riflettono perfettamente nelle tradizioni romane dei loro piatti, in cui la Carbonara a Spaghettone quadrato e di abbondante porzione, si lega magicamente al pecorino Romano DOP ed al guanciale dell’azienda agricola di Casale Nibbi nel territorio di Amatrice e con l'uso del quasi doppio uovo. Il tutto presentato senza fronzoli, ma con una intensità di gusto, davvero difficile da dimenticare. E per approfondire il tema sulla Carbonara (ma non solo), ecco 4 libri consigliati. "La carbonara perfetta. Origini ed evoluzione di un piatto di culto", di Eleonora Cozella, 2019. "5 Segreti per una carbonara perfetta: Segreti e Tecniche della cucina italiana", di Mario Perrino. "La carbonara non esiste. Indagine sul piatto principe della cucina romana (che forse romano non è)", di Alessandro Trocino, 2019 "L'identità italiana in cucina", di Massimo Montanari, 2013 Segui su Instagram e Twitter la giornata del #CarbonaraDay e condividi la tua Ricetta su #CarbonaraSharing.

  • SCIENTISMO: DI COSA SI TRATTA E PERCHE' E' COSI' IMPORTANTE COMPRENDERLO.

    LA VERA PROTAGONISTA DEI TEMPI COVID è SENZA DUBBIO LA SCIENZA. MA UN CIECO CREDO VERSO TALE METODO, BASATO DA SEMPRE SUL DUBBIO E RICERCA, NON è FORSE UN PO TROPPO? La scienza, da sempre considerata un metodo o sistema di verifica, si trova attualmente al centro del discorso Covid, per le sue pretese di far accettare alle persone la questione nel suo complesso, attraverso un concreto atto di fede, proprio come succede per la religione, tanto da essere ormai definito come un vero e proprio Scientismo diffuso e pragmatico, che non considera alternative di cura (vedi il ruolo dei vaccini). Invece di accogliere ed analizzare ipotesi con variabili diverse o di aprirsi a campi nuovi e trasversali, il pericoloso Scientismo dogmatico serpeggia incontrollato, identificandosi come un vero moralizzatore scientifico, con lo scopo di: riuscire a risolvere qualsiasi problema, incluse le necessita morali dell'uomo; non affrontare direttamente il confronto con parti opposte nel dibattito scientifico in corso e di ascoltare altre verità sul tema; far accettare ciecamente l'unica verità proposta ed espressa dalla nuova religione, e cioè dalla Scienza o Scientismo. La considerazione data nei confronti della Scienza negli ultimi tempi, pone altresì quesiti importanti su cui riflettere oggi; e cioè sul ruolo tangibile che essa rappresenta, ma anche dei suoi limiti e vantaggi, in un mondo che è in continua e rapida trasformazione. Vediamo allora insieme e nel dettaglio quali sono i punti salienti di questa premessa. LA SCIENZA è LA NUOVA RELIGIONE? "Esistono due diversi tipi di persone nel mondo, quelli che vogliono sapere, e quelli che vogliono credere." (Friedrich Nietzsche) A ricordarci ciò, non è certamente uno qualsiasi, ma bensì è Albert Einstein, che in una delle sue ultime conferenze messe poi in una famosa raccolta di saggi, denominata Out of my Later Years, (solo nella versione In Inglese) ci dice che: "La scienza è lo sforzo secolare di accorpare in un insieme il più completo possibile i fenomeni percepibili di questo mondo per mezzo del pensiero sistematico, o meglio per dirlo con chiarezza, il tentativo di ricostruire l'esistenza a posteriori attraverso un processo concettuale." Quindi, secondo il ragionamento "illuminato" di Einstein, il quale ha voluto lasciare un certo margine di ambiguità sul suo personale pensiero riguardo la Religione o realtà di un Dio Personale, si può percepire un certo grado di inquietudine ontologica sulle domande esistenziali a cui la scienza è oggettivamente incapace di rispondere ed in cui la stessa Religione è valida ad affrontare con profonda devozione e convinzione, senza il minino dubbio "sul significato e sulla nobiltà di quegli obiettivi e di quelle mete sovra personali che non richiedono né potrebbero presentare alcun fondamento razionale." Mentre la Scienza non fa altro che accertare ciò che è, e non ciò che dovrebbe essere, la Religione al suo contrario, non può parlare di fatti e di relazioni tra i fatti, ma solo di fede e di valutare l'azione umana. Oggi, invece siamo spettatori del loro totale capovolgimento; infatti, si sente spesso dire: "la scienza ha detto, e la scienza dice di fare..", proprio perché la sovrapposizione tra i due ambiti causata dalla forte e reciproca crescente relazione, assume sfumature sempre meno nette, in cui una necessita dell'altra, proprio come citava lo stesso scienziato: "La scienza senza la religione è zoppa, la religione senza scienza è cieca." Albert Einstein L'attuale fiducia viscerale maturata negli ultimi due anni nei confronti della Scienza, è pertanto una delle ragioni per cui sia l'accanimento mediatico di carattere pseudo propagandistico, che l'assenza del dubbio a priori, (non più determinante, in quanto colmato dalla cieca certezza della rappresentazione di un unico fatto), ne divengono i due aspetti principali. Ciò esclude che, non si necessita alcunché ne delle variabili o ipotesi di cambiamento nel contesto rappresentato (in verità tutte qualità oggettive di essa), e si pone altresì la piena confusione sul suo significato e sul ruolo che dovrebbe occupare, e della negazione a monte della sua limitata e mai dichiarata incapacità di discussione dei molteplici dati e fatti, se non dell'impossibilità di raggruppare la complessità dell'intero fenomeno per giungere ad una unica ed ovvia soluzione. Laddove i premi Nobel come lo Scienziato (vero) Luc Montaigner, (scopritore dell'AIDS e purtroppo recentemente scomparso) risultano impunemente declassati per le loro tesi perché in netto disaccordo allo Scientismo dominante, appare chiaro che dall'altro lato cresce un forte apprezzamento alla folta schiera di Virologi, Immunologi e tutti quei fautori, che inneggiano ad una sola voce, risaltando una grottesca alterazione della realtà scientifica, che non viene più considerata come continua Ricerca e dubbio impellente, ma come evidente volano di una sola verità immutata ed immutabile sia nello spazio che nel tempo presente e futuro. I LIMITI DELLA SCIENZA “le risposte ai problemi aprono sempre la via ad altri problemi ancora irrisolti” Immanuel Kant L'implicata acquisizione della Scienza di risultare oggi sia autorevole oltre l'unica autorità credibile e riguardevole agli occhi dell'ingenuo uomo medio, che si aggrappa senza porre opposizione e vede in tale tecnica l'unica ancora di salvezza, pone forse il paradosso principe di tutta la questione, già esplicato da Einstein quando vede di come la scienza prova a parlare di morale allo stesso modo della religione e cioè che: Alle ragioni morali e pratiche (economiche) legate talvolta a dei principi e domini che la scienza non può superare e ponendo dei limiti concreti d'applicazione, vale la pena osservare alcuni punti interessanti e cioè: che apparentemente la Scienza non ha limiti; che una scienza del futuro può risolvere ciò che non è stato ancora scoperto oggi. A sottolinearlo è il professore dell'università di Pittsburgh Nicholas Rescher, noto filosofo americano, che con un interessante testo specifico sulla questione di qualche anno fa ed intitolato "I limiti della Scienza", contempla il cosiddetto confine scientifico, mettendo in luce l'importanza che essa rappresenta, e cioè come la principale e miglior proiezione cognitiva della realtà del mondo, ma nel contempo rimarcando i suoi tre aspetti limitanti: Fallibilità: l'impossibilità di riuscita riguardo la miriade di nuovi problemi derivanti da vecchi problemi, e come riportato dal principio Kantiano della propagazione dei problemi, mette in risalto un limite concettuale invalicabile per la stessa Scienza; Provvisorietà: dalla nascita di nuovi problemi, la miglior teoria è quella che si esprime pragmaticamente, con l'uso di applicazioni varie, ma che non conducono mai alla verità definitiva; Contingenza: Nella scienza si esprimono moltitudini di possibilità e circostanze favorevoli, sia per il presente che per il futuro prossimo, ma che risultano "impossibili per principio di inferire dalle caratteristiche che la scienza ha in un determinato periodo, e quale sarà la sua sostanza in un’epoca diversa." Pertanto, l'argomentazione che Rescher propone sul piano filosofico sul ruolo della scienza nel mondo, si manifesta pressoché attraverso due realtà oggettive: in ciò che la scienza può o non può raggiungere e non in ciò che la Scienza deve a tutti i costi raggiungere; Sull'incapacità di essa nel prevedere il futuro così da delinearne una conclusione definitiva ed ultima, traducibile nella garanzia di verità assoluta, riconosciuta e ferma nello spazio e tempo. Rescher si affida completamente al principio Kantiano, nella convinzione "in cui qualunque soluzione troviamo al problema, possiamo sempre scavare più a fondo, interrogandoci su di essa,"e potremo aggiungere, senza mai abbandonare tale riflessione, visto l'incessante divenire del problema in sé. LA SCIENZA POLITICIZZANTE AI TEMPI DEL COVID Oltre a coloro che credono ciecamente nella Scienza, vi è un ampio gruppo che invece pone dubbi e che intravede nella stessa un ruolo nettamente più politicizzante che di ricerca della verità, soprattutto oggi con la questione del Covid e dei vaccini. A tal proposito, vi è un interessante esperimento effettuato in alcuni college americani, il cui scopo è quello di capire come il pensiero comune rispetto all'idea di una scienza fidata e veritiera viene già subdolamente incorporato nei giovani studenti, ai quali si richiede uno sforzo per analizzare "sinceramente" la seguente domanda, e cioè: perché la gente non si fida della Scienza e degli Scienziati al giorno d'oggi? Nella domanda vi è ovviamente una conclusione inclusa disponibile, che va a vantaggio della Scienza e non di coloro che non riescono a coglierne i messaggi. Ma allora, coloro che non capiscono la Scienza (e quindi la maggior parte delle persone) si può ritenere poco intelligente? Il brillante articolo all'interno del blog Alt-Market.us capovolge tale domanda per dare spazio al libero pensiero e per allontanare le persone dal cosiddetto indottrinamento propagandistico, i cui sono bravi soltanto coloro che "pensano dentro la scatola" e che sono d'accordo con insegnanti e Mainstream e quindi anche con la scienza. "Questo è semplice: Perché molti scienziati sono stati sorpresi a mentire e a travisare i loro dati per adattarli alle conclusioni che vogliono piuttosto che ai fatti a portata di mano. La scienza è spesso politicizzata per servire un'agenda. Questa non è una teoria della cospirazione, questo è un fatto dimostrabile." Articolo Scritto da Brandon Smith (Alt-Market) Laddove vi sia un eventuale incapacità nel capire i dati scientifici da parte dell'uomo comune, ciò non deve però giustificare la confusione di trasmissione e vacuità espressa dagli stessi dati presentati in questi due anni, che escludono di fatto qualsiasi informazione negativa rilasciata sui vaccini mRNA, e come sottolineato dall'autore dell'articolo Brandon Smith, incanala la Scienza su un piano completamente diverso dall'abituale, basato prima su ipotesi e variabili continue e diverse, ed ora come sorgente di verità assoluta ed unica analisi; capace di sormontare sia la politica che la religione, con una agenda propagandistica che strizza l'occhio alle Big-Pharm e alla centralizzazione di controllo globale ispirata dal World Economic Forum. Infine, la provocazione di Brandon Smith arriva diretta come un treno, quando dice che dozzine di studi indipendenti confermano che "il tasso mediano di mortalità da infezione del covid è solo dello 0,27%. Questo significa che in media il 99,7% della popolazione in qualsiasi momento non ha nulla da temere dal virus." Siamo d'accordo, sul fatto che anche se l'Establishment ignora i cosiddetti studi e dati che non piacciono, la Scienza ha il dovere di considerare in toto tutti i dati disponibili, anche a discapito di una lettura univoca deliberatamente omessa dal Mainstream, per motivi ancora oscuri all'umanità. SOLO UNA QUESTIONE DI OPPORTUNITA' “Dietro ogni problema c'è un'opportunità.” Galileo Galilei Una volta delineato i suoi limiti, ritrovare una logica opportunistica nel ruolo della Scienza (e cosi vale anche per la Religione e la Filosofia tra tutte), dovrebbe essere il primo passo per poterla poi comprendere, così che: Ogni azione e verità si presentino come una proposta di reale contributo al miglioramento delle cose nel mondo e per l'uomo che sceglie di seguire o no tale indicazione. Dunque, per comprendere ed utilizzare al meglio la Scienza, è indiscutibile una comprensione critica e distaccata riguardo la sua principale valenza, intesa soprattutto come una proposta ed opportunità; innanzitutto lontana è l'idea per cui opportunità vuol dire cancellazione delle libertà individuali e del libero mercato, per garantire solo ad una piccola e potente élite il controllo incondizionato. Senza dimenticare che la peculiarità centrale della Scienza e non certo dello Scientismo tanto acclamato, è appunto di essere un metodo che racconta una delle realtà rappresentate, in un mondo di infinite possibilità ed in eterno cambiamento. Una opportunità da sfruttare al meglio, quindi, ma non la sola ed unica via risolutiva e definitiva al problema, come spesso è dipinta. Anziché affidarsi all'unica verità raccontata e divulgata, come succede oramai da due anni a questa parte, in cui i Virologi sono ormai visti come degli oracoli o sommi sacerdoti della società moderna, ed in cui ogni giorno le notizie non fanno altro che destabilizzare le persone e far aumentare l'instabilità collettiva, sia sul piano psicofisico che mentale, è arrivato il momento di recuperare il ruolo originario che appartiene alla Scienza, muovendo dubbi e perplessità legittime nella ricerca continua individuale e di lasciare il campo libero alle argomentazioni filosofiche e religiose riguardanti i valori e morale dell'uomo, capaci di interpretare con maggior introspezione e chiarezza questi strani tempi che tutti viviamo.

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