Oltre ad essere il padre della Letteratura Americana, Mark Twain era un inventore provetto, un massone e soprattutto un sensitivo. La curiosità per la scienza e l'irriverente sarcasmo sovrapposto ad un lucido pessimismo storico, sono i punti cardini di una vita piena di avventure, che ci aprono ad uno sguardo sulla sua profonda conoscenza del genere umano.
Ecco 17 meravigliose citazioni sulla società moderna, scelte dall'uomo che veniva (forse) dal futuro.
In riflessione all'imponente figura di Mark Twain, scrittore immane del 19 esimo secolo e dal suo lavoro senza tempo, lasciato in eredità al mondo intero, sono 3 le questioni principali che risaltano immediatamente:
Cosa si intende per scrittura e pensiero creativo?
Bisogna vivere le esperienze per saperle poi raccontare meglio?
E come ha potuto Twain rispondere alle domande esistenziali di oggi, pur venendo da un passato lontano?
In generale, per rispondere al primo punto, chi possiede la straordinaria capacità del pensiero creativo e della conseguente scrittura, riesce altresì a mettere insieme elementi distanti tra loro, per giungere ad una idea o soluzione del tutto "originale" dal contesto già sviluppato in precedenza, per offrire una strada alternativa di risposta al suddetto problema preso in esame, oppure quello di "creare" semplicemente qualcosa di nuovo, attraverso l'utilizzo di tre principali fattori:
Flessibilità: abilità di adattamento e di resilienza agli imprevisti della vita ordinaria;
Esuberante spontaneità: la naturale attitudine di porsi al mondo, senza dimenticare se stessi e condividerlo senza giudizi alcuni;
Differire dal clima convenzionale: uscire dai classici canoni di appartenenza e di conformità che la società impone, dimostrando una propria via alternativa da quella indicata dalla massa.
Mark Twain, rappresenta tutto ciò, ed altro ancora, già in piena contrapposizione di altri nomi illustri (Vedi Dickens), suoi contemporanei della storia moderna, che non hanno osato e sperimentato sul campo la parole scritte, ne coltivato il desiderio d'avventura ed il rischio della morte che ne può conseguire; l'insolenza narrante, unita a volte all'oscenità consapevole delle parole e concetti utilizzati, (vedi la sua incredibile bibliografia) per stuzzicare maliziosamente e stimolare i sensi e menti della massa, sono soltanto un assaggio dell'uomo che ha prima vissuto e poi narrato, in modalità nettamente più veloce rispetto al suo tempo presente; un uomo che oggi potremo definire "del futuro", dato che:
ha recitato con ironia e lucidità profonda il genere umano, nella sue vanità e debolezze ancora di estrema attualità;
ha sperimentato su se stesso tutta la meccanicità ed il cambiamento dei tempi, con una scelta evolutiva fuori dagli schemi (preferisce formarsi da solo che continuare gli studi nelle scuole) e viaggiando per tutta la sua esistenza;
che ha dato importanza alla via della "curiosità", piuttosto che dell'istruzione e cultura classiche, vivendo intensamente ogni giorno, come se davvero fosse l'ultimo.
Va altresì menzionato, e ringraziato qui in modo particolare, il lavoro egregio portato avanti per tutta la vita:
Cioè quello di aver compiuto e condiviso con l'umanità l'immensa conoscenza dell'essere umano, attraverso libri, scritti, citazioni, grazie anche alle amicizie e collaborazioni con personaggi altrettanto geniali (vedi tra tutti: con Nicola Tesla ed Thomas Edison), che lo mettono per OUTSIDERPOST, al podio d'onore.
E per tutti QUEI uomini "speciali", che come Mark Twain, temporanei ospiti di un mondo apparentemente normale, hanno arricchito lo spirito di ognuno.
La necessità conseguente ed urgente, richiama altresì alla costante ricerca di "nuove leve" oggi, che siano a favore di tale visione"creativa" e certamente più "fuori dal coro".
Le avventure di Mark Twain
Cercare di riassumere le opere e la vita avventurosa di Mark Twain in poche righe, è certamente impresa assai ardua; per avere una migliore inquadratura generale e non banale sulla grandezza di tale scrittore, e dell'uomo, serve ritornare sui fattori chiave, elencati sopra, che lo rappresentano meglio e cioè: flessibilità, esuberanza ed innovazione.
I mille volti di Mark Twain si ritrovano in primis, con la sua verità tradotta in spietata spontaneità e di traboccante naturalezza, nel redigersi quale giornalista, scrittore ed umorista, e con l'audacia inflessibile di sapersi rendere adattabile ad ogni situazione, ma mai remissivo.
Mark Twain, è quindi capace di reinventarsi, prima come pilota di battelli al vapore e soldato, per divenire poi un innovatore ed erigersi a cercatore d'oro, inventore provetto ed infine a sensitivo. Chissà se un giorno Hollywood deciderà di raccontare la sua storia, visto la fitta ed infinita trama di luoghi e persone che lo hanno conosciuto e vissuto. Certo è che l'espressione più avvincente a cui lo si possa accomunare, è il suo avanguardismo intellettuale, pronunciato dall'umorismo tagliente e nel contempo profetico, di colui che in veste di condensatore di parole e concetti essenziali, è riuscito ad offrire al mondo la sua visione più leggera ed ironica sui tanti limiti e difetti umani. E senza mai davvero sbagliare un colpo.
Per arrivare ai piani così alti della montagna, si deve però percorrere con lui, i continui sentieri denominati dai sensi di colpa, dell'esuberante follia e della costante irrequietezza, che spingono il "SUO ESSERE" sopra le righe; ed infatti, il risultato è la sublimità delle sue opere, come in un quadro di Van Gogh (in riflesso alla sua vita) mai scontato e mai arrendevole, ma sempre pulsante di ingegnosa penna, con una vivace ironia sul bello e cattivo tempo.
Dunque, uno scrittore dalle mille personalità, narrate da lui stesso nell'autobiografia scritta negli anni di vita; in tale opera, egli cerca di svelare la realtà nascosta che lo circonda, attraverso due scelte obbligate: la responsabilità del buon cronista, e del costante rapporto di incertezza che lo perseguita fino alla morte. Quella morte, che a LUI piace minimizzare e beffardamente prendere in giro, costantemente.
(Telegramma dalle Bermuda all'Associated Press, dopo aver appreso che era stato pubblicato il suo necrologio.)
Censure, emarginazione e amicizie scomode
Le sue posizioni intellettuali maturate e collocate come "politicamente scorrette" per molti e decisamente controcorrente per altri, nascono soprattutto da un crescendo di emozioni contrastanti (vedi il ribrezzo per lo Schiavismo che lo induce comunque ad arruolarsi nella milizia Confederata dei sudisti), e dalle varie esperienze di viaggio, in lungo ed in largo negli Stati Americani nei primi anni, e poi oltre l'Atlantico ed esattamente verso il vecchio Continente, dopo.
Le avventure di Mark Twain (pseudonimo da lui creato durante il periodo sul Mississipi, dal vero nome di Samuel Langhorne Clemens, che significa appunto "marcato due", in riferimento al livello dell'acqua per i battelli a vapore) sono in realtà un parallelismo con l'opera di "Le Avventure di Tom Sawyer" ( ascolta il bellissimo audiolibro su YOUTUBE, qui) e " Huckleburry Finn", tra tutti, che confermano la sorprendente spregiudicatezza d'animo, manifesta proprio nel suo territorio d'origine, e cioè negli Stati Uniti d'America.
D'altro canto, il costante atto di implicita ribellione derivante dalla scrittura irriverente ed anticonformista nei confronti dell'imperialismo, del razzismo e della Chiesa Cattolica della sua epoca da un lato, ed il sostegno verso le minoranze, le donne, animali ed ogni ipocrisia e crudeltà umana dall'altro, lo pongono altresì in una posizione di cauta emarginazione, ma certo di continuo fraintendimento attraverso la censura della società del tempo.
Nel suo divenire, come pensatore libero per eccellenza, egli preferisce l'auto-formazione all'istruzione classica, attraverso un intelligenza sopraffina e di insaziabile curiosità, e con un sarcasmo pungente che non lo abbandona mai, lato imprescindibile del suo carattere scanzonato, sia nelle questioni religiose che quelle politiche sociali, preferendo il mondo scientifico a quello intellettuale, e scegliendo l'inventore geniale Nicola Tesla come amico, rispetto ai suoi colleghi illustri del tempo, così come la preferenza di biblioteche vetuste a club prestigiosi.
La vita vissuta è quella reale
L'immensa saggezza e caparbietà intellettuale derivante dai suoi scritti, sono senza dubbio le prove tangibili di una vita vissuta sempre al massimo da parte dello scrittore; così tra drammi e tragedie familiari, viaggi intorno al mondo, e diverse cambi di lavoro, ecco che LUI vive, soffre, respira ed assapora la vita in tutte le sue sfaccettature possibili, senza mai preservare alcuna emozione dai rischi, ma sprigionando l'essere che lo contraddistingue.
Negli innumerevoli aforismi, ecco rivelarsi dunque il suo senso della vita. Che è la vita stessa, e che può essere raccontata così bene, solo nel momento in cui la si vive per davvero, a pieno cuore e cervello. E forse è proprio questa la lezione più importante che ci lascia il genio di Mark Twain. Nel tenersi stretto nel cuore, l'essenza della vita, unico spiraglio reale di una speranza ormai sconfitta agli albori dell'infanzia, e che non gli da mai pace a sentimenti come, il senso di colpa, rimorso, nostalgia e rabbia repressa.
Ma pur soffrendo immensamente tali emozioni, (e rischiando spesso un crollo emotivo e nervoso) Mark Twain, riesce ad riemergere dalle sue ceneri, abbracciando completamente ogni tipo di situazione che gli si presenti davanti, come l'UNICA VIA verso la comprensione implicita e nascosta dell'esperienza, non rappresentata da fatti certi, ma dall'importanza che le incertezze donano all'anima ogni istante che NOI respiriamo.
L'esperienza quella vera, dunque svela la sua essenza attraverso una cristallina lucidità nel sapere ed anticipando spesso ciò che ci accade intorno ma soprattutto dentro noi stessi.
Le citazioni riportate qui sotto, sono quindi soltanto un piccolo assaggio della prospettiva sperimentata direttamente "sulla sua pelle"; infatti, la sua ruvida se non crudele penna, oltre ad andare contro ogni tipo di ipocrisia umana, per infiammare soprattutto i finti buonisti ed opportunisti senza anima, non fa concessioni e ne favoritismi a nessuno, in generale.
L'esempio da lui dimostrato è che: per essere VIVI e VERI, bisogna dimostrarlo sempre e a tutti, oltre che a noi stessi. E ne siamo totalmente d'accordo.
Le 17 Migliori citazioni di Mark Twain
Ridurre ad una stretta selezione di 17 aforismi di Mark Twain, è stata davvero cosa assai ardua, qui. La scelta principale ricade perciò dal semplice fatto che, (forse più di altri) tali aforismi, riflettono in modo sbalorditivo l'attuale realtà del mondo (e potremo aggiungere il peggio di tale realtà).
Una visione profetica, dunque, perfettamente correlata ai fatti odierni, manifestata da un presunto Massone (come spesso ricalcato da molti) che sapeva forse molte più cose di quelle raccontate. Qui, non intendiamo investigarne la questione, ma vale la pena sottolineare la sua particolare antipatia verso quella ampia fetta di ipocrisia imperante, o meglio di tutti coloro che, non intendono uscire dal coro generale, per la semplice paura di restare soli. E che con lo stesso tono pessimista, mai abbandonato dallo stesso Twain, ecco ricalcare una risposta ad hoc, proprio sul tema di restare soli: cioè quello di non considerarla come una condanna, ma bensì come una benedizione, in direzione verso la retta via da seguire nella propria vita.
Le risposte veloci ed assordanti, sono quindi dirette soprattutto all'animo umano, di coloro che intendono cogliere n profondità il vento del cambiamento, già in atto. Inoltre, le parole raccolte sono PAROLE di potere, da assorbire nell'ascolto per essere percepite e rimesse in movimento nell'etere, affinché il lavoro Mark Twain non vada né dimenticato, né sprecato.
E Laddove l'uomo sia capace di raccogliere tale frutti di codesta visione pionieristica, per poter così continuare a coltivare nuovi semi per la nascita di nuovi raccolti, e sempre con una prospettiva di miglioramento individuale, potremo allora spingerci a dire che, vi sarà una fievole speranza ancora, per la stessa sopravvivenza dell'intero genere umano.
1# "Il giornalista è colui che distingue il vero dal falso... e pubblica il falso."
2# Un banchiere è uno che vi presta l'ombrello quando c'è il sole e lo rivuole indietro appena incomincia a piovere.
8#È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio.
11# Se votare servisse a qualcosa, credete veramente che ve lo lascerebbero fare?
12# Non ho mai permesso che l’istruzione interferisse con la mia educazione.
14# Comportati bene e resterai solo.
15# Non è bello che tutti si debba pensare allo stesso modo, è la differenza di opinioni quella che rende possibili le corse dei cavalli.
16# Ricordate quel venerabile proverbio: i bambini e gli sciocchi dicono sempre la verità. La conseguenza logica è ovvia: gli adulti e i saggi non la dicono mai.
17# Sforziamoci di vivere in modo tale che quando moriremo perfino il becchino ne sia addolorato.
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