top of page

OSCAR 2024. NOLAN PIGLIATUTTO!

Come da pronostici, le celebrazioni che si sono appena concluse stanotte a Los Angeles, hanno visto la consacrazione unanime del film pluripremiato e diretto da Christopher Nolan sul fisico teorico "Oppenheimer", con ben 7 statuette su 13 Nomination dell'Academy Award.


Statuetta dorata con alle sue spalle il mondo

Onore e gloria al pluripremiato Christopher Nolan, che non sbaglia un colpo questa volta, riuscendo a portarsi a casa ben 7 statuette. Con ben poche sorprese, la serata già ampiamente annunciata da tempo, ha infatti ufficialmente consacrato Nolan come un "gigante" del Cinema, scalciando ogni dubbio sul messaggio e responsabilità che tale pellicola intende inviare da un lato, e azzerando tutti gli altri competitor (vedi Scorsese tra tutti) nelle categorie di statuette più ambite, dall'altro. L'amarezza di tutti coloro che speravano di vincere qualcosa, si è conclusa, come rituale vuole, in un applauso scrociante all'unico e vero vincitore della serata, cioè a Nolan il "conquistatore".


Neanche uno Scorsese, è riuscito a superarlo (ricordiamo l'ottima interpretazione di Leonardo di Caprio, neanche nominato) che con il tema degli Indiani, aveva colpito al cuore di milioni di persone, portando in auge la questione sulla minoranza etnica mai dimenticata e che cerca ancora oggi una reale giustizia. Così, come per il genio di Wim Wenders, nominato per categoria film di straniero, che ha creato una pellicola magicamente ovattata sulla percezione ordinaria, come "l'occasione ideale per ricominciare, creare e vivere giorni perfetti, in piena armonia con le piccole cose", non ha però raggiunto il meritato Oscar.


Ma la troppa grazia nei confronti di Nolan, inizia già molti mesi prima, appunto; i numerosi premi vinti al Golden Globes, al Critic's Choice Awards, SAG Awards, al Bafta si sono rivelati un anticipo e riconferma di un capolavoro annunciato. Il film, parliamoci chiaro, è sinceramente molto lungo, e presenta alcuni momenti di ritmo poco incalzante, ma la grandiosità del regista, risiede nella capacità di aver raccontato in modo visionario il crescendo del come il famoso teorico, compie i suoi passi verso la creazione della bomba atomica e del perché sia stata usata dagli americani; ma soprattutto, del lavoro geniale di Nolan di entrare nella mente e spirito del fisico, nei suoi ragionamenti illuminanti, e proiettarli agli spettatori, in maniera sublime.


Il tema della guerra è onnipresente


L'importanza e forse il dovere che Nolan ha sentito (forse) nel raccontare la storia, e su come si sono svolti i fatti prima dello sgancio delle due Bombe americane nel 1945 in Giappone, ha riservato però non poche perplessità al grande pubblico. Infatti, la memoria e gli orrori, che le popolazioni di Hiroshima e Nagasaki hanno tragicamente subito, e che non vanno assolutamente dimenticate, sono altresì un monito costante nell'equilibrio fragile del mondo moderno. E soprattutto, di quello attuale, tale Film ravviva i timori più profondi di un ritorno alla guerra mondiale e dell'uso delle armi Nucleari; quindi i temi affrontati nel Film, sono estremamente delicati, ed aprono a scenari poco rassicuranti, visto le guerre in atto oggi e dei nuovi venti di guerra che paventano incessantemente un richiamo al passato. Nelle parole finali del discorso dell'orgoglioso attore Irlandese Cillian Murphy, vincitore di Miglior Attore protagonista, si concretizza il messaggio forte che implicitamente il film vuole inviare e cioè, di dedica accorata verso "tutti i Peacemakers nel mondo".

"...We've made a Film about a man who created the Atomic bomb, and for better or worse, we're all living in Oppenheimer's world. So I would like to dedicate this to the Peacemakers everywhere."

Cillian Murphy at OSCAR 2024



L'altro film sul tema della guerra, è Napoleon, del super acclamato regista Inglese Ridley Scott, che è stato però snobbato dall'Academy dalle categorie principali, (solo 3 Nomination e nessuna vittoria) non convincendo, pur offrendo un quadro assai particolare e più intimo del celebre Condottiero, e presentando con maniacale attenzione, le sue battaglie più epiche.

Le scene sulle innumerevoli perdite umane (finte) durante il film, appaiono agli occhi dello spettatore, in maniera quasi grottesca pur se drammatica e assai cruenta, più simile ad un videogioco, tanto da domandarsi se: "continuare a raccontare sempre e comunque della guerra, serve davvero al Cinema e a chi lo guarda?". .


Un rituale senza sorprese


Meno male che il Cinema non sa parlare soltanto di storia e guerra e per fortuna che temi differenti non sono mancati anche quest'anno, come l'amore, la follia umana, l'evoluzione interiore e molto altro ancora.

Alla Celebrazione, infatti si sono presentati anche molte pellicole con storie alternative e commoventi, quali: Holdovers, American fiction, Anatomy of a fall, Past Lives, Nyad, Maestro, Poor things, tanto per citare quelli che hanno attirato l'attenzione e soprattutto Barbie, che oltre ad essere al primo posto del botteghino statunitense incassando 155 milioni di dollari e classificandosi 14* incassi nella storia del Cinema) a parere personale, è chiaramente più profondo di quello che può sembrare, oltre che ben diretto da Greta Gerwig ed interpretato dalla bravissima (oltre che bellissima) Margot Robbie.


Pellicole di film

Una tendenza interessante degli ultimi anni, che deriva da quanto appena detto, riguarda una frequente ovvietà sui nomi dei vincitori e della conseguente mancanza di suspense per i risultati finali che avviene durante la serata in questione; e che quindi molto spesso le previsioni indovinate, definiscono il reale momento di vittoria o sconfitta, prima dell'evento stesso. In uno spettacolo che è apparso piuttosto sonnolento, una nota di vivacità e di colore "rosa" , vale la pena da poter menzionare, legata alla strepitosa perfomance musicale di Ken (ovvero Ryan Gosling), per la canzone dell'omonimo film Barbie, diventata immediatamente virale su tutti i Social, insieme alla quasi nudità comica del famoso Wrestler John Cena, nel presentare le nomination di miglior costumi. Ma il rituale, resta tutto sommato lo stesso di sempre; e mentre le eccezioni restano solo chimere, parlare di politica o qualsiasi argomento caldo, è il vero tabù di questa ultima edizione degli Oscar.


Emma Stone vera Outsider, vince su tutte


Visibilmente Emozionata e davvero "sotto shock", per la sua inaspettata ma meritata interpretazione con "Povere creature!", ecco qui la vera sorpresa di questa edizione, in cui vede la stessa Emma Stone superare la favorita Lily Gladstone ed entrare nei record di vittorie (ben 2 a soli 35 anni), accompagnandosi così insieme ad una schiera di grandissime, quali: Merily Streep, Jodie Foster, Elisabeth Taylor e Betty Davis. In un discorso non preparato e con il vestito rotto sul dietro, l'Antidiva per eccellenza, (seppur potremo NOI definirla, una quasi divina inconsapevole del nuovo Cinema di Domani) Emma Stone prosegue la sua carriera, con un trionfo dopo l'altro, e sia dalla critica che dal grande pubblico. Brava!


Nolan, un "Gigante" ufficialmente consacrato


Con una vittoria che si è imposta già dalla scorsa estate, oggi Chistopher Nolan è ufficialmente entrato finalmente nella storia dei Giganti del Cinema Mondiale, con un Film che possiede un intenso sguardo visionario, e che nel contempo riporta con piacere il pubblico al grande schermo, vincendo nello specifico le più importanti categorie, quali:

Miglior Film, Migliore Regia, Migliore attore, Migliore Attore non protagonista, Montaggio, Fotografia e Colonna Sonora.

Onestamente, lo abbiamo amato da sempre, dai cosiddetti esordi cinematografici e con film apparentemente molto diversi tra loro, (Intervista col Vampiro, La moglie del soldato, Inception, Interstellar, Dunkirk) e che indirettamente sono uniti da un particolare fil rouge, del "sognatore geniale, che nel rappresentare magistralmente immagini, suoni e parole, ci teletrasporta magicamente in luoghi oltre lo spazio ed il tempo conosciuto", proiettandoci addosso i frammenti della verità ultradimensionale acquisita attraverso le sue pellicole, ed ora presenti nei nostri spiriti, per sempre.



bottom of page