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New Normal: le 8 tendenze 2021 per il futuro Post-Covid

Ammettiamolo.

Sia mangiare, studiare, viaggiare, acquistare un paio di scarpe on line che le relazioni con gli altri sono oramai divenute azioni riconducibili al nuovo formato, detto New Normal. Capiamo allora quali sono i reali pro e contro delle 8 tendenze post covid.

Persone con mascherina che festeggiano l'arrivo del 2021

Da quando è iniziata la pandemia Covid, (nell'ormai lontano 2020!) abbiamo imparato nuove abitudini attraverso le molteplici restrizioni, arrivando spesso a dire che quella che stiamo vivendo ora, sarà la nuova normalità.

Ovviamente non sono a dirlo solo le persone comuni, ma le flotte di esperti psicologi, analisti, economisti e scienziati, che ci ripetono interrottamente il solito mantra. E non si può certo negare l'evidenza, dato che le vite di ognuno sono nettamente cambiate ma non nel senso di un miglioramento, semmai di un peggioramento.

La cosiddetta Nuova normalità o New Normal, sembra apparire come l'unica via d'uscita percorribile dalla situazione difficile che il mondo intero sta affrontando. Ma quello che viene altresì omesso, è che nella sua obbligata entrata nel quotidiano delle persone, tale opzione non sembra essere poi del tutto "normale".


Il nuovo paradigma garantista come trasmissione di un modello di vita collettiva futura, soprassiede infatti sulle questioni di scelta individuale e sulle libertà e diritti costituzionali, e si indirizza a inediti percorsi incentrati invece sulla:

  • digitalizzazione, sostenibilità e forme comunicative post umane.

Capire cosa è in realtà già cambiato, ci serve sia da monito per affrontare le prossime sfide future, che di dimostrazione oggettiva di un "passato pre-Covid" non più fruibile se non per essere argomentato in discussioni di ambito intellettuale e puramente accademico. Dedichiamo allora tale approfondimento a tutti i nostalgici del "prima covid", ma anche a coloro che accettano di buon grado di far parte al New Normal Community, pur se inconsapevoli ma fiduciosi; senza escludere infine il grande numero di persone che resiste al cambiamento in atto e non vuol neanche sentir parlare di nuova normalità.

L'intento di OUSTIDERPOST è invece di analizzare le questioni relative al post covid, indipendentemente a quale categoria voi apparteniate, affinché il dibattito libero e critico sulle ragioni, dubbi ed eventuali benefici del New Normal, sia intrapreso ed affrontato.


Vediamo allora quali sono le 8 principali tendenze 2021, divenute oramai la nostra realtà quotidiana, con tutti i pro e contro generate dal modello New Normali fruibili in era Post-Covid.


#1 Il ristorante in casa

"L’uomo è ciò che mangia."
Ludwig Feuerbach

Decidere all'ultimo minuto di andare fuori a mangiare una pizza in compagnia e non tornare a casa per cena, diventa ai tempi del Covid, una scelta da affrontare non certo a cuor leggero. Infatti, il susseguirsi di lockdown e coprifuoco, ha visto la chiusura al pubblico di ristoranti e bar per molto tempo, senza più il classico servizio "ai tavoli". Il ristorante o la pizzeria si sposta direttamente in casa, dove l'unico contatto con l'esterno è attraverso il corriere che ci consegna il cibo ordinato on line. E già, perché nella nuova formula del "resta a casa", tutta la vita si svolge tra le quattro mura domestiche.

  • Pro: la comodità indiscussa di ricevere la cucina preferita attraverso la formula App on line, è qualcosa tra le nuove abitudini ormai consolidate e molto apprezzate. Non si fa nessuna fila per aspettare il tavolo, si evitano compagnie sgradite e soprattutto tutto è a km. 0, restando fermi sul divano di casa.

  • Contro: La mobilità mancata non porta certo dei benefici nel lungo periodo. Si, perché al di là del fattore On line, il viaggio per il raggiungimento del ristorante favorito, l'attesa e l'atmosfera, restano comunque impagabili. Senza poi parlare della realtà della ristorazione che è ovviamente in netto declino. La prova del nove, la faranno le riaperture (già iniziate), per capire se tali attività resisteranno alla tendenza del cibo a domicilio; e con la speranza di poter ritornare a vivere l'esperienza del cibo in loco ed in piena socialità. Lo speriamo davvero.


#2 Il lavoro a casa

"Ci piace dare alle persone la libertà di lavorare dove vogliono, al sicuro e nella consapevolezza di avere l’impulso e la competenza per esibirsi in modo eccellente, sia che siano alla scrivania o in cucina."
Richard Branson, Fondatore e presidente di Virgin

C'è chi lo chiama Smart Working, usando un termine anglofono, o chi preferisce invece usare parole diverse come il telelavoro se non addirittura "lavoro agile". Ma va da sé, che al di là della terminologia, lavorare nel proprio spazio domestico, usando orari frazionati e l'uso del computer personale, se da una prima occhiata riduce i costi del trasporto a lavoro ordinario e non presuppone uno standing rigoroso come nel classico posto di lavoro, dall'altro presenta alcune incognite sull'aspetto sociale e non solo. Ecco alcuni spunti di riflessione:

  • Pro: anche nel caso del "lavoro agile, il vantaggio è soprattutto legato alla comodità di muoversi nelle quattro mura di casa, senza l'obbligo di uniformi, trucco e parrucco. Ci si sente più liberi in produttività, senza avere addosso l'occhio del collega invidioso o del capo esigente, pur se la supervisione mantiene le sue regole anche nel nuovo formato "smart". La parola preferita che gira intorno al nuovo tipo di lavoro è certamente quella della ritrovata indipendenza, con un chiaro risparmio su: benzina, spese extra. Ritorna anche il buon umore, perché si spende più tempo in famiglia.

  • Contro: le relazioni peggiorano se non addirittura spariscono per la distanza fisica e laddove si interagisce con la videoconferenza, il distacco e fraintendimento sono all'ordine del giorno, con conseguente diminuzione della produttività sia singola che di gruppo. Nel lavorare a casa, si riduce inoltre lo spazio di distinzione tra dovere e piacere e di relazione e considerazione verso gli altri membri della famiglia. Infine, l'assenza di mobilità di spostamento impigrisce sia il corpo che la mente.


#3 La rivoluzione del trasporto ecosostenibile

"Quell’Oscar vinto nel 1953 dalla Hepburn per “Vacanze romane” sarebbe dovuto andare alla Vespa, perché mentre Gregory Peck corteggiava la Hepburn, il mondo intero si innamorava dell’altra Lei."
Forbes

Oltre allo scooter iconico di Vespa e Lambretta, oggi un'esperienza che gratifica soprattutto la coscienza ambientale e corpo fisico, deriva dall'utilizzo di bici e monopattino elettrici. Ma le ragioni nello scegliere un mezzo a basso impatto ambientale, sono in realtà connesse al Lockdown, che riservano di qualche domanda legittima prima dell'acquisto (o noleggio) per capire se si tratta del mezzo migliore da poter usare sempre, indipendentemente dalle misure restrittive anche dopo la fine dell'eventuale Pandemia o se ci sono alternative preferibili sul caso. Capiamo meglio:

  • Pro: muoversi nel rispetto dell'ambiente è un azione che piace sempre di più e che trova le sue fondamenta nel pensiero dell'eco-sostenibilità. Preferire la bici alla macchina, diventa prima di tutto una tendenza e poi uno stile di vita, che mette in primo piano la propria salute, risparmiando in benzina per i molteplici spostamenti.

  • Contro: Non tutte le realtà cittadine sono uguali e tale considerazione nasce dall'idea che anche i monopattini e bike sharing, hanno dei costi che sono da considerare, quali: il noleggio, la manutenzione e lo smaltimento; tutti fattori importanti che vanno ad indicare una eco-sostenibilità ideale ma non ancora concretamente fruibile. Le strade ed i suddetti percorsi sono poi pochissimi; pertanto la pericolosità di tali mezzi o di coloro che non li vedono affatto, è un tema delicato che va decisamente affrontato, visto il crescente aumento ovunque. Laddove possibile, l'opzione migliore sarebbe quello di scegliere i mezzi di trasporti pubblici, sia per diminuire ulteriormente l'inquinamento, che nel far camminare le persone, anziché spostarsi sempre e solo in monopattino o bici.


#4 Viaggiare sicuri, vaccinati e controllati

"Cos’è più importante, la connettività mondiale o il vaccino per la malaria?"
Bill Gates

Con i dati pressoché positivi delle ultime settimane e un numero importante di vaccinati in Italia che ha quasi raggiunto la soglia dei 40 milioni di persone, cresce il desiderio di viaggiare e di svagarsi. Lo scopo è di ristabilire un punto di contatto con la normalità precedente al Covid, ridando alle persone la speranza sul futuro. Ma facciamo il punto sul significato di "viaggiare sicuri" ai tempi Post Covid.

  • Pro: mentre le destinazioni turistiche divengono le dimore incontrastate in sicurezza ed igiene costante, per chi viaggia, oltre ad essere vaccinato o reduce da tamponi, si garantisce una miglior tutela su eventuali annullamenti o cambio data, ora più di prima. Si cambia in meglio, quindi, dato che si punta alla cura attenta verso il cliente al quale si vuole innanzitutto regalare un esperienza meravigliosa; e non mancano ovviamente le super offerte, basta però seguire alcuni consigli;

  • Contro: si parla solo e sempre di controlli: prima di partire, controlli durante e dopo il rientro. L'attenzione scrupolosa o forse un pò ossessiva nei riguardi delle regole sulla sicurezza, non fa sentire i viaggiatori liberi di muoversi. E se pur di andare in vacanza, si accetta la distanza e la mascherina (laddove sia ancora obbligatorio) anche a temperature alte (es. 38 gradi) non ci rendiamo conto che la stessa idea della vacanza in libertà è solo un lontano ricordo, mentre prende il suo posto il Covid come principale protagonista dei nostri pensieri, sia al mare che in montagna.


#5 La realtà del virtuale dell'e-commerce

"Bada alle piccole spese: una piccola falla affonda una grande nave."
Benjamin Franklin

Uno degli slogan più acclamati è stato quello del "miglior prezzo a prezzo basso" in cui Multinazionali dell'e-commerce hanno triplicato il fatturato nel solo 2020 (senza considerare l'anno in corso). Chi non ammette che almeno una volta ha acquistato on line, magari non facendo proprio un grande affare, anche solo per noia o perché si tratta di un must have da avere a tutti i costi. E' ovvio che l'altra faccia della medaglia rispetto alla comodità di acquisto, riguarda quei tantissimi commercianti che non sono multinazionali, ma che hanno perso il lavoro a causa del Covid o che hanno difficoltà ad emergere, visto il monopolio smisurato ed incontrollato dei big dell'e-commerce. Vediamo i Pro e Contro:

  • Pro: il motto, "facile, veloce e a buon prezzo", è nella preferenza di scelta degli ultimi tempi. E la tendenza resta ancora valida, pur con la riapertura di negozi e centri commerciali, dove la competizione è sempre più feroce. Attraverso l'e-commerce se qualcosa non va bene, infatti, si può sempre restituire senza perdere il denaro. Soddisfatti o rimborsati è il mantra acquisito con l'esplosione dell'e-commerce, che resterà di sicuro una realtà anche dopo il Covid.

  • Contro: comprare on line, esclude completamente una serie di esperienze emozionali che si possono vivere solo in un negozio; anche se la commessa non è stata gentile, si può infatti lasciare un feedback o magari al contrario si può consigliare un brand piuttosto che un altro, tramite la nostra visita Live. Inoltre, scegliere il negozio vuol dire aiutare quei piccoli esercenti e non solo le multinazionali.


#6 La scuola del futuro

"Sono scettico sul fatto che la didattica a distanza basata su tecnologie Internet asincrone (ad es. video preregistrati, forum online ed e-mail) sia un sostituto per la discussione in classe dal vivo e altre interazioni all’interno della scuola. Gli studenti della formazione a distanza non possono alzare la mano per porre domande agli insegnanti o partecipare a discussioni. Gli assistenti didattici non sempre rispondono alle e-mail e i forum di discussione della classe online possono essere trascurati sia dagli studenti che dai docenti. In questo senso, il “processo di dialogo” è in realtà limitato dalla tecnologia."
Ian Lamont

Diciamo tutta la verità: non tutti erano sempre felici di andare a scuola e tutti i giorni. Magari per la paura di essere interrogati se non si era preparati o perché tutte quelle ore sui banchi ad ascoltare passivamente materie che non ci coinvolgevano da professori a volte loro stessi annoiati, ci rimandava con la fantasia all'incontro di un famigerato Capitano che come "nell'attimo fuggente" ci salvasse e ci ispirasse dal profondo. Ma nella noia mortale di quelle giornate scolastiche vi è forse di peggio. E quel peggio è riassumibile in una modalità asettica, improntata sull'apprendimento a distanza, in cui l'interazione avviene tramite lo schermo del PC, in cui il dialogo risulta inequivocabilmente più distante. Ma capiamo allora quale scuola del futuro attende i nostri figli. O "se era meglio quando si stava peggio". Appunto.

  • Pro: "non si è smesso di studiare, ma è solo cambiata la modalità di apprendimento"; tra l'altro risulta essere molto apprezzata sia dagli studenti che dagli insegnanti ( come nel caso delle video lezioni con le educatrici del museo sulle opere d'arte delle Gallerie degli Uffizi). La nuove versione della scuola è pertanto un ottimo supporto al modello classico, da migliorare, ma certamente utile e indispensabile per il futuro.

  • Contro: stare in classe ed interagire con compagni ed insegnante non ha eguali. Le regole da seguire per lo spostamento mattutino e ritorno, fanno bene al corpo e rendono gli alunni più attivi, anche quelli meno desiderosi verso la scuola. L'attenzione o concentrazione risulta essere più lunga che in una sessione tenuta a distanza, dove gli occhi invece si stancano guardando costantemente lo schermo. Inoltre i costi dei devices (PC, Tablet) sono a carico della famiglia, per chi se li può permettere. Ed infine cresce l'ansia tra i giovani ed il disinteresse verso il proseguimento agli studi universitari.


#7 Tutto il mondo nel mio smartphone

"Una volta avevo una vita. Ora ho uno smartphone e una connessione wi-fi."
Anonimo

Per le moltissime persone nel mondo che lo utilizzano, il telefono è da molti anni inteso come il "miglior amico di sempre", o colui che non ti tradisce mai se non per la batteria scarica. Dai primi smartphone dell'Apple ideati dal visionario Steve Jobs, nel 2008, ad oggi, l'oggetto del desiderio resta sempre lui. Perché con lo smartphone si può fare "quasi" tutto, evolvendo coi tempi, anche in quelli da Covid. Ma ci chiediamo se conviene davvero aprire il proprio cuore ad un smart-device, senza capirne il confine labile che si nasconde dietro e che ci riguarda tutti da vicino.

  • Pro: se chiedi ai giovani (ma non solo) a cosa non possono fare a meno, tutti rispondono in coro: il mio Smartphone. Si, perché il telefono non è più telefono e da molto tempo; potremo dire che fa praticamente tutto tranne le brioche. Inoltre, se la nostra vita sociale vive espressamente dentro il cellulare, tale oggetto può considerarsi a tutti gli effetti il nostro miglior amico di sempre. "Tu chiedi e lui risponde". Meglio di così!

  • Contro: cosa succede se lo perdiamo o se ci viene rubato? la risposta è ovviamente: panico totale. Anche se si va immediatamente a bloccare tutti i dati attraverso la sim, l'ansia rimane. Tutto il nostro mondo nello smartphone ci fa realizzare a che livello di sudditanza siamo arrivati. E questo non ci rende sereni, senza poi dimenticare l'aspetto della Privacy, che non andiamo qui a specificare, ma che meriterebbe un'altro approfondimento. Ma tutto sommato, il panico è utile per aprirci gli occhi alle persone reali che sono intorno a noi, al di là dello schermo Social dello Smartphone.


#8 La distanza sociale è la nuova comunicazione

"Facile essere coraggiosi a distanza di sicurezza."
Esopo

Sono soprattutto la Mascherina e la distanza sociale i nuovi Dictat del New Normal. Ad essi, siamo tutti inevitabilmente legati, vuoi per la paura legittima di contrarre il virus, che per la condizione obbligata che ci spinge a non poterne fare altrimenti. Guardarsi negli occhi è una azione importante e adesso tale forma di comunicazione diretta dello sguardo, insieme alla stretta di mano e dell'abbraccio, diventano dei tabù invalicabili, in cui le persone (ahimè) si stanno allontanando, dimenticandone il significato o abituandosi all'assenza di tali linguaggi.

  • Pro: la distanza fisica che presuppone maggior sicurezza propria e per gli altri, è soprattutto il fattore determinante per non contrarre il temuto virus e quindi del tutto necessaria. "Se evito non rischio" è il motto, e pertanto scelgo responsabilmente la sicurezza. E se serve, si può sempre comunicare in altri modi grazie alle nuove tecnologie.

  • Contro: nel tenere lontano l'altro, diminuisce anche l'intensità e la qualità delle relazioni e delle conversazioni. Un abitudine pericolosa che non può far bene all'essere umano in quanto animale sociale, che preferisce così interagire con il proprio smartphone anziché confrontarsi con le altre persone diverse da lui. E nel contempo crescono ansia, stress, depressione e tanta solitudine.


La nuova realtà dell'affetto virtuale

"Vuoi salire su da me a infrangere la distanza di sicurezza?"
Anonimo

Come siamo arrivati a questo punto? Vi chiederete. Come si può immaginare un mondo di relazioni dove a mancare sono proprio i legami sociali, e a qualsiasi livello.

Se la vita si sta trasformando in una mera illusione consolidata da affetti virtuali ritenuti reali e da immagini fittizie ed accattivanti che rappresentano il nostro mondo personale agli altri, che però teniamo alla dovuta distanza fisica ma restando Socialmente vicini, beh, potremo allora dire che siamo già belli che fritti!

Se il Virus ha introdotto nuove regole di vita col New Normal, ciò non vuol dire smettere di vivere la vita che desideriamo davvero. La vera opportunità, come sottolinea Scott Galloway, autore del bellissimo libro "Post Corona: from crisis to opportunity", risiede proprio nel mezzo, tra l'avvertimento e la speranza in equal misura, nel saper riconoscere i veri benefici ed i suoi contrari per ogni nuova tendenza, per ristabilire la nostra idea di "Better life" (o meglio di un migliore stile di vita possibile). Super consigliato!


Ribadiamo che riguardo al caso del New Normal, delle eventuali incombenti pandemie future (che speriamo non si ripetono!) e degli scongiurati attacchi alieni, siamo comunque e solo NOI che decidiamo di credere, accettare e ridimensionare l'argomento con un atteggiamento più costruttivo, critico e affine al nostro modo di essere. Non vi è tendenza migliore di questa, e cioè quella di seguire noi stessi. Credetemi! Parola di OUTSIDERPOST.


OutsiderPost consiglia:

"Post Corona: From Crisis to Opportunity", di Scoot Galloway, (English Version)




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